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Conto salato al ristorante? Come e quando si possono contestare i supplementi extra

Nel mondo della ristorazione, tra prezzi in crescita e richieste di supplementi extra, spesso il conto finale può risultare una vera sorpresa. In molti però si chiedono fino a che punto si è obbligati a pagare ogni voce aggiuntiva e quali strumenti esistono per contestare eventuali addebiti ingiustificati. Vediamo allora cosa fare per evitare fregature e quali sono le tutele previste dalla legge.

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25 luglio 2025
Cameriera che porta il conto al ristorante

Quando siamo al ristorante, è lecito dover pagare per servizi particolari, come ad esempio dividere una portata, modificare un piatto ordinato, farsi tagliare il pane o richiedere un piatto vuoto aggiuntivo? Così come la richiesta di pagamento del coperto al ristorante, anche altre richieste di pagamento per servizi come questi non sono di per sé illegittime o irregolari; tuttavia devono essere però sempre chiaramente indicate e comunicate in anticipo al cliente. Vediamo allora in che modo, quali sono i diritti del cliente e cosa fare in caso di conti non chiari.

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Prezzi e supplementi devono essere esposti

Ogni esercente è libero di fissare le proprie tariffe, ma la legge lo obbliga (come sottolinea la Polizia di Stato) a garantire la massima trasparenza nei confronti del consumatore. Questo significa che i prezzi devono essere esposti visibilmente, sia all’ingresso del locale che sul menu o listino prezzi, comprensivi di ogni possibile supplemento, come quelli per il servizio al tavolo, il coperto o le modifiche ai piatti. Il cliente ha quindi il diritto di verificare i costi prima di ordinare e può rifiutarsi di pagare un importo superiore rispetto a quello che appare chiaramente riportato.

Secondo l’articolo 187 del Regolamento di Pubblica Sicurezza, è infatti vietato rifiutare una prestazione a chi abbia diritto e sia disposto a pagare il prezzo esposto, salvo giustificati motivi. Proprio per questo motivo, chi riscontra irregolarità nella lista prezzi o nelle modalità di pagamento ha la facoltà di richiedere l’intervento ufficiale delle Forze dell’Ordine – come indicato nella sezione dedicata alla tutela dei consumatori sul sito della Polizia di Stato.

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No alle maggiorazioni ingiustificate

Il consumatore deve stare attento a eventuali aumenti arbitrari applicati senza preavviso o motivo valido. La legge protegge chiunque da maggiorazioni basate su criteri discriminatori, come il tipo di cliente o il metodo di pagamento scelto. Se si presentano addebiti sospetti o incongruenti, il cliente può rivolgersi direttamente alla Polizia Locale o alla Guardia di Finanza, che sono deputate a controllare e sanzionare eventuali abusi. Per informazioni su come effettuare segnalazioni, è possibile consultare la sezione sulle denunce e segnalazioni sul portale della Polizia di Stato.

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Pagamenti elettronici: diritti e obblighi

Dal 2022 è entrato in vigore l’obbligo per ogni esercente di accettare pagamenti con carta di credito o bancomat, indipendentemente dall’importo. La Polizia di Stato conferma che rifiutare senza una ragione tecnica valida è illecito e può comportare sanzioni pecuniarie.

Ad esempio, se un ristoratore si rifiuta di accettare il pagamento elettronico, il cliente ha il diritto di segnalare l’accaduto alle autorità competenti (Guardia di Finanza o Polizia Locale) anche documentando il rifiuto con foto o video. Quando possibile, è consigliabile richiedere l’emissione di una fattura e procedere a un pagamento alternativo, come il bonifico bancario, per sicurezza.

Le multe per chi non rispetta questa norma prevedono una sanzione base di 30 euro, con un aumento proporzionale al 4% dell’importo per cui è stato rifiutato il pagamento elettronico. Per approfondire l’iter di segnalazione e le sanzioni previste, si può fare riferimento alla pagina ufficiale sulle norme POS e sanzioni sul sito della Polizia di Stato.

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Come comportarsi in caso di conti non chiari

Se ti trovi di fronte a un conto che non corrisponde a quanto previsto dal menu o dal listino, non esitare a chiedere spiegazioni al personale. La trasparenza è un diritto sacrosanto e il consumatore deve sentirsi libero di rifiutare eventuali supplementi non comunicati in precedenza. È importante raccogliere ogni prova possibile (scontrini, fotografie, testimonianze) per tutelarsi in caso di controversie.

Nel caso la situazione all’interno del locale non si risolva, la normativa vigente attribuisce espressamente ai clienti il diritto di chiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine che verificano che le regole siano rispettate e possano disporre sanzioni nei confronti degli esercenti inadempienti, così come indicato chiaramente nelle informazioni ufficiali sul sito della Polizia di Stato – pubblici esercizi e tutela consumatori.

Le più recenti linee guida del Ministero dell’Interno (Decreto del 21 gennaio 2025) enfatizzano l’importanza della collaborazione tra Autorità e gestori dei pubblici esercizi per garantire trasparenza e una tutela più efficace dei consumatori.

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