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Costi esagerati e supplementi extra: come contestare il conto al ristorante

In questa estate di caro prezzi sono saliti alla ribalta diversi episodi di supplementi in bar e ristoranti: dai due euro chiesti sul Lago di Como per tagliare un toast a metà allo scontrino da capogiro in un locale di Siracusa. Ma è lecito chiedersi: siamo davvero obbligati ad accettare e pagare tutto? Ecco come stanno le cose e cosa puoi fare se i conti non tornano.

24 agosto 2023
Cameriera che porta il conto al ristorante

Durante questa estate di rincari, dall'impennata dei prezzi della benzina al costo spropositato delle spiagge, sono stati diversi i consumatori che hanno denunciato costi extra non dichiarati o conti da capogiro al ristorante. Dal supplemento di due euro chiesti per dividere un toast a metà in un bar sul Lago di Como al conto da 60 euro per tre pizze (divise in otto) a Genova. Come è possibile difendersi in questi casi?

Prezzi e supplementi devono essere esposti

Bar e ristoranti stabiliscono liberamente i loro prezzi e il cliente non può fare contestazioni fin quando l’attività del ristoratore è svolta in maniera regolare. È comunque obbligatorio esporre i prezzi praticati e gli eventuali supplementi, per esempio per un servizio notturno o al tavolo. È importante controllare attentamente la lista delle consumazioni prima di ordinare e rifiutarsi di pagare un costo superiore a quello che vi si trova scritto.

No alle maggiorazioni ingiustificate

I prezzi non possono essere maggiorati arbitrariamente a seconda del cliente o del tipo di metodo di pagamento utilizzato. In questi casi, chiunque si trovi ad assistere a situazioni simili può denunciare il fatto e richiedere l’intervento della Polizia Municipale.

Che fare se l'esercente rifiuta pagamenti elettronici

Cosa succede se invece l'esercente rifiuta di accettare metodi di pagamento elettronici? In teoria, dato che è la legge a stabilire che è un diritto del consumatore quello di pagare con carta di credito o di debito, è possibile non pagare il bene o il servizio. Allo stesso tempo, c'è però anche il diritto dell'esercente o del professionista a essere pagato. Che fare, allora? Se sei in difficoltà, puoi chiamare la Guardia di Finanza o la Polizia locale per denunciare l'accaduto. Questo potrebbe convincerlo ad accettare pagamenti diversi dal contante, ma comporterebbe anche una sanzione per l'esercente che non accetta carte di pagamento.