Come testiamo

Com’è strutturato il nostro di test laboratorio sul riso

19 novembre 2025
riso arborio

19 novembre 2025

Per testare il riso carnaroli e il riso basmati ci siamo concentrati su parametri come umidità del chicco, verifica dei difetti, presenza di metalli pesanti, di residui di pesticidi e di micotossine. Li abbiamo anche fatti assaggiare ad una giuria di comuni consumatori che ci hanno aiutato a decretare i risi migliori.

Per valutare ciascun riso nel suo complesso, abbiamo individuato una serie di parametri. La valutazione complessiva di questi criteri ci permette di dare un giudizio di qualità globale del riso e di stilare una classifica qualitativa dei prodotti della nostra selezione.

 

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I nostri parametri

Vediamo nel dettaglio i parametri presi in considerazione per le nostre analisi.

  • Etichetta. Prima abbiamo verificato che fossero presenti tutte le informazioni obbligatorie per legge, poi siamo passati a quelle facoltative, come le indicazioni nutrizionali, il numero di porzioni ricavabili da una confezione, i consigli su come prepararlo e conservarlo, i contatti con i produttori, la data di produzione.
  • Corrispondenza varietà dichiarata/verificata  È stato se la tipologia di riso utilizzata fosse effettivamente quella dichiarata sull’etichetta. La legge vieta di utilizzarne un’altra, che, oltre a ingannare il consumatore, può riservare spiacevoli sorprese in fase di cottura.
  • Umidità. Parametro importante, che incide sulla conservazione e la durata del prodotto. Se supera il valore del 15%, il prodotto può andare più velocemente incontro ad alterazioni.
  • Metalli pesanti: cadmio e arsenico. Ragioni agronomiche, genetiche e ambientali fanno del riso una coltivazione a rischio contaminazione da cadmio e arsenico, metalli pesanti tossici. Essendo l’arsenico altamente tossico nella sua forma inorganica, abbiamo analizzato il metallo in questa forma.
  • Difetti. Grani rotti, immaturi, danneggiati dal calore, striati o gessati, con impurità: ciascun difetto è definito e regolamentato. Sono previste delle tolleranze: i prodotti che le superano vengono penalizzati.
  • Pesticidi. Abbiamo voluto verificare se nei campioni fossero presenti residui di pesticidi, cercando più di 700 sostanze. Abbiamo verificato innanzitutto che i residui di pesticidi non superassero i livelli massimi di residui (LMR), stabiliti dalla normativa europea. Poi abbiamo verificato se i residui di rilevati fossero presenti nell'elenco delle sostanze identificate dall'Anses (Agenzia francese responsabile della sicurezza alimentare), per le quali esistono dati che suggeriscono un effetto sul sistema ormonale (parliamo quindi di interferenti endocrini). Infine, è stato verificato se le sostanze fossero classificate come cancerogene, mutagene e/o reprotossiche dall’Unione Europea.
  • Micotossine: sono sostanze naturali tossiche prodotte da alcune muffe. Abbiamo ricercato la presenza delle micotossine che più frequentemente possono trovarsi nel riso: Ocratossina A, Aflatossine B1,B2,G1,G2 e DON (deossinivalenolo).  Non sono tutte pericolose allo stesso modo: le aflatossine e l’ocratossina A sono le più tossiche (cancerogene). Il Don invece è tra le micotossine meno preoccupanti, ma ciò non significa che sia innocuo: agisce infatti a livello gastrointestinale e ad alte dosi causa nausea, rifiuto del cibo, vomito e dissenteria.
  • Assaggio:  è stata presa in considerazione, per la valutazione, anche la prova di assaggio effettuata da una giuria di comuni consumatori che hanno degustato i risi resi anonimi e preparati secondo le modalità tradizionali (a mo’ di risotto per i carnaroli e bolliti per i basmati).

Il metodo del test

Data di acquisto e di analisi dei prodotti

Tutti i prodotti (carnaroli e basmati) sono stati acquistati a maggio 2025 e analizzati tra giugno e settembre 2025. I prezzi sono stati rilevati a settembre 2025.

La scelta dei prodotti

Per la selezione dei prodotti, abbiamo tenuto conto dei marchi maggiormente venduti secondo i dati Circana di dicembre 2024, coprendo il più possibile e in maniera trasversale le varie segmentazioni (il posizionamento di prezzo, la presenza di marchi del distributore e i prodotti venduti in canali specifici).

Il peso dato alle prove

La valutazione dell’etichetta ha un peso pari al 10% sul totale giudizio totale. Le prove di assaggio dei consumatori pesano per il 45%, mentre l’altro 45% è dato dalle prove di laboratorio, che comprendono la verifica dei difetti definiti dalla normativa, della varietà (tipologia/gruppo) dichiarata, della presenza di metalli pesanti (cadmio e arsenico), dell’umidità, delle micotossine e pesticidi. I giudizi negativi di questi parametri limitano il giudizio totale delle analisi di laboratorio. Nel caso di non conformità gravi (tipologia diversa dal dichiarato o limiti di sicurezza superati, come nel caso delle micotossine), queste vincolano il giudizio complessivo sul prodotto.


Ulteriori dettagli sulla scelta dei prodotti testati, il peso delle prove e più in generale sul metodo dei nostri test.