10 domande frequenti su alcol e salute
Quanto è dannoso bere? Che effetti può avere l'alcol sulla nostra salute? Esistono livelli di consumi senza rischi o che fanno addirittura "bene al cuore"? E bevande che fanno meno male di altre? Bere, in realtà, non è mai totalmente privo di rischi. Ecco quali sono le quantità di vino, birra & Co. che sono considerate a basso rischio.

In questo articolo
- 1. Il vino fa male alla salute?
- 2. Per il fegato è meglio bere birra o vino?
- 3. Quante unità alcoliche sono consigliate? Quanto alcol si può bere alla settimana?
- 4. L'alcol fa venire i tumori?
- 5. Perchè l'alcol fa venire sonno?
- 6. Perchè l'alcol alza la pressione?
- 7. Il vino fa bene al cuore?
- 8. I solfiti fanno male?
- 9. L'alcol è più pericoloso per gli adolescenti?
- 10. Bere alcol può aumentare il rischio di diabete?
L’alcol fa parte della nostra cultura e spesso siamo tentati di minimizzare i potenziali risvolti negativi, ma sappiamo che bere – anche in modo moderato – non è esente da rischi. Ma quali i reali effetti degli alcolici sulla salute? Bere un bicchiere di vino a pasto fa davvero bene al cuore, oppure il consumo di alcolici comporta più rischi che benefici?
Gli studi scientifici hanno chiarito che l’etanolo, indipendentemente dalla bevanda in cui si trova, è una sostanza tossica per l’organismo e il suo abuso può avere conseguenze serie, dal danno epatico all’aumento del rischio di tumori. Tuttavia, esistono differenze tra vino, birra e altri alcolici? Qual è il limite oltre il quale l’alcol diventa pericoloso? E quanto possiamo berne senza mettere a rischio la salute? In questa guida, risponderemo a queste e ad altre domande sulla relazione tra alcol e salute, per bere in modo consapevole e informato.
Torna all'inizio1. Il vino fa male alla salute?
La convinzione comune è che un bicchiere di vino a tavola non provochi alcun rischio. Purtroppo per chi ha questa abitudine, così non è. Il vino è una bevanda alcolica, che, come tale, è potenzialmente dannosa per il fegato, il cuore e il sistema nervoso.
Il consumo eccessivo – di vino e delle altre bevande alcoliche - aumenta il rischio di patologie gravi come la cirrosi epatica, l’ipertensione, l’obesità e il diabete, ma anche quello di sviluppare alcuni tumori. Una mole importante di studi ha però dimostrato che non esiste un livello di consumo di bevande alcoliche che sia privo di rischi.
Esiste solo un consumo considerato “a basso rischio”, cioè correlato ad una bassa probabilità di sviluppare problemi di salute. Per quanto riguarda il vino, equivale a un bicchiere piccolo (da 125 ml) al giorno per donne e anziani e due per gli uomini, da bersi durante i pasti. Seppur moderato, anche questo tipo di consumo – lo ribadiamo – non è del tutto sicuro e nel vino non c’è alcun polifenolo miracoloso che controbilanci i potenziali rischi per la salute.
L'etanolo in generale fa male alla salute?
Sì. L’etanolo - cioè l’alcol presente in tutte le bevande alcoliche, di qualsiasi qualità, senza distinzione - è una sostanza tossica e cancerogena per il nostro organismo e il suo consumo è associato a diversi rischi per la salute. Il corpo umano lo metabolizza principalmente attraverso il fegato, dove viene trasformato in acetaldeide, una sostanza cancerogena e neurotossica (è quella che causa i sintomi di una sbornia). Più etanolo assumiamo, più problemi di salute rischiamo, nel breve e nel lungo termine. L'abuso prolungato porta a danni epatici, malattie cardiocircolatorie e metaboliche, deficit cognitivi e un aumento sostanziale del rischio di cancro.
Infine, l’alcol agisce sul sistema nervoso centrale alterando la coordinazione, le capacità cognitive e la percezione del rischio: si tratta di effetti che sono alla base di comportamenti incoscienti, anche violenti, e che possono causare incidenti stradali. Secondo i dati dell’Oms, una morte su dieci in Europa è riconducibile all’alcol.
Torna all'inizio2. Per il fegato è meglio bere birra o vino?
Per il fegato non c’è differenza. Non è il tipo di bevanda alcolica a fare la differenza ma la quantità di etanolo che consumiamo. Il metabolismo dell’etanolo avviene soprattutto a livello del fegato, che infatti è l’organo più danneggiato: si rischiano fegato grasso (steatosi), infiammazioni (epatiti) e la degenerazione dei tessuti (cirrosi), che può portare anche al tumore.
Vodka o whisky non fanno più male di birra o vino in quanto tali, ma in virtù della loro maggiore concentrazione di alcol. A parità di volume, un bicchierino di vodka o whisky fa più male di un bicchierino di vino, che a sua volta fa più male di una pari quantità di birra. Ma una pinta di birra doppio malto può avere il doppio dell’etanolo di un calice di prosecco. E per il fegato sarebbe peggio.
Quello che conta, quindi, è solo quanto alcol (cioè, etanolo) assumiamo: non conta nulla se l’etanolo presente nella bevanda provenga da fermentazione o sia stato aggiunto come ingrediente, né se la bevanda sia “naturale”, “genuina” o “di qualità”: il fegato ne soffre allo stesso modo. E non c’è nessuna sostanza “miracolosa” in vino, birra o altra bevanda alcolica che controbilanci i danni dell’etanolo al fegato.
Torna all'inizio3. Quante unità alcoliche sono consigliate? Quanto alcol si può bere alla settimana?
Il consumo da non superare per tenere bassi i rischi è pari a due unità alcoliche al giorno per gli uomini e una per donne e anziani over 65. Un’unità alcolica corrisponde a 12 grammi di etanolo, quelli contenuti, ad esempio, in un bicchiere di vino piccolo da 125 ml, in una bottiglia di birra chiara da 33 cl o in un classico Spritz servito al bar.
Unità alcolica: a quanto corrisponde per ogni bevanda
Tipologia di bevanda alcolica | Gradazione alcolica (°) |
Volume bicchiere (ml) |
---|---|---|
Birra | 4,5° | 330 ml |
Vino | 12° | 125 ml |
Aperitivo | 18° | 80 ml |
Superalcolico | 36° | 40 ml |
Per quanto riguarda il consumo settimanale, basandosi sulle indicazioni giornaliere a basso rischio, si potrebbe considerare un massimo di 7 unità alcoliche per donne e anziani e 14 unità alcoliche per gli uomini, distribuite preferibilmente durante i pasti. Queste indicazioni valgono per gli adulti: ai minori è raccomandato di non consumare alcol.
Questa indicazione è importante: bere a stomaco pieno rallenta l’assorbimento dell’alcol e consente al fegato – che metabolizza l’alcol lentamente – di detossificare l’etanolo con calma, ma anche di tenere più basso il tasso alcolemico.
Perché meno alcol per donne e anziani?
Le indicazioni cambiano perché ci sono differenze nella composizione corporea, nel peso medio e nella capacità metabolica dell’alcol rispetto agli uomini. Inoltre, la capacità di metabolizzare l’etanolo si riduce con gli anni. Se un anziano, uomo o donna over 65, è in buona salute la raccomandazione è di non superare un’unità alcolica al giorno ai pasti. Ma per chi ha malattie croniche e assume farmaci, potrebbe essere meglio evitare gli alcolici: in questo caso è preferibile discuterne con il proprio medico.
E per le donne in gravidanza?
Per le donne in gravidanza, invece, non esiste nessuna quantità di alcol che sia esente da rischi per il feto. Anche un consumo minimo di alcol può pregiudicare lo sviluppo del cervello e di altri organi del feto. Smettere di bere è consigliato anche a chi ha intenzione di concepire un figlio, in quanto gli organi vitali si formano nei primi 10-15 giorni dopo il concepimento.
Nel periodo dell’allattamento è bene fare attenzione, dato che l’alcol può arrivare al latte, con effetti sul lattante che vanno da agitazione e irrequietezza al sonno disturbato. Meglio quindi bere poco e lontano due o tre ore dalla poppata. Il consumo ricorrente ed elevato può invece portare al ritardo della crescita, dello sviluppo motorio e di quello cognitivo del bambino.
Torna all'inizio4. L'alcol fa venire i tumori?
Il consumo di alcol è considerato un fattore di rischio per cancro per via degli effetti cancerogeni dell’etanolo e dell’acetaldeide prodotta dal suo metabolismo. In numerosi studi epidemiologici il consumo di bevande alcoliche è stato associato ad un maggior rischio di sviluppare tumori di cavo orale, laringe, faringe, esofago, fegato e colon, ma anche al seno. Alcune associazioni sono state osservate anche con i tumori di stomaco, cistifellea e pancreas.Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, il 4-5% dei tumori diagnosticati ogni anno in Europa è dovuto all’alcol. La maggior parte di questi è però attribuibile a consumi superiori alle due unità alcoliche al giorno, rischio che cresce al crescere del consumo. Resta comunque una quota minoritaria di questi, attribuibile a consumi moderati (“a basso rischio”), con più rischi per la donna che per l’uomo. Il consumo di una sola unità alcolica al giorno è stato infatti associato ad un aumento di rischio di cancro al seno.
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5. Perchè l'alcol fa venire sonno?
L'alcol induce sonnolenza perché agisce come un depressore del sistema nervoso centrale, rallentando le funzioni cerebrali. Questo rallentamento si riversa anche sulla prontezza di riflessi, percezione del rischio e disinibizione, che porta a comportamenti più pericolosi e a incidenti stradali.
Attenzione, però: non è il caso di consumare alcol per favorire il sonno. Anche se inizialmente può favorire l'addormentamento, l’alcol interferisce con la qualità del sonno. Questo porta a risvegli frequenti durante la notte e a una sensazione di stanchezza al mattino.
Torna all'inizio6. Perchè l'alcol alza la pressione?
Il consumo regolare di alcol può causare un aumento della pressione sanguigna, sia nel breve sia nel lungo termine, aumentando nel tempo il rischio di ipertensione e di malattie cardiocircolatorie, come infarto e ictus. Inoltre, il consumo eccessivo di alcol (che è molto calorico) favorisce l'accumulo di grasso addominale e l’insorgenza di obesità, la resistenza all’insulina e il diabete, tutte condizioni che peggiorano il rischio di ipertensione e di malattie cardiovascolari. Torna all'inizio7. Il vino fa bene al cuore?
Il vino rosso fa buon sangue”, si è sempre detto. In effetti, in passato, diversi studi epidemiologici hanno rilevato che bere vino in modo moderato si assocerebbe a un minor rischio di morte per infarto e ictus rispetto a chi si astiene del tutto (valeva in particolare per le persone di mezza età e gli anziani).
L’ipotesi era che, a basse dosi, l’etanolo potesse proteggere il cuore riducendo il rischio di coaguli sanguigni, aumentando il livello del colesterolo buono e riducendo quello cattivo. In realtà, studi più recenti suggeriscono che il beneficio rilevato da quelle vecchie ricerche è solo solo un’illusione ottica. Sembra che i bevitori moderati, infatti, abbiano di base una salute migliore e comportamenti più salutari rispetto a chi esagera con gli alcolici, ma anche rispetto a chi si astiene. Gli effetti salutistici (del vino) sono sostanzialmente indimostrati. Non solo: bere troppo regolarmente porta a un innalzamento di trigliceridi e colesterolo, che possono accrescere i rischi per il cuore;.
Ma il resveratrolo del vino non faceva bene a cuore e vasi sanguigni?
Spesso si sente dire che il vino, soprattutto quello rosso, possa avere degli effetti benefici grazie alla presenza di sostanze come il resveratrolo. Ma cosa dice la scienza a riguardo?
È vero, nel vino e in altre bevande alcoliche sono presenti delle sostanze bioattive, come acidi fenolici, stilbeni (tra cui proprio il resveratrolo), lignani e flavonoidi, derivate dalle materie prime utilizzate o generate durante la fermentazione o l'invecchiamento, che alcune ricerche di laboratorio mostrano avere proprietà interessanti per la salute.
Tuttavia, il punto cruciale è la quantità: queste sostanze bioattive sono presenti in quantità così limitate che per poter ottenere i vantati effetti salutari, bisognerebbe bere litri e litri di vino.
Quindi, dire che il vino controbilancia gli effetti negativi grazie ai suoi polifenoli miracolosi è sbagliato. Inoltre, concentrarsi su questi presunti effetti positivi rischia di far passare in secondo piano i rischi ben documentati e concreti legati al consumo di alcol, vino compreso.
Torna all'inizio8. I solfiti fanno male?
I solfiti sono conservanti usati nel vino per prevenirne l'ossidazione e la proliferazione batterica. Per la maggior parte delle persone, i solfiti non sono un problema, ma alcuni individui possono essere sensibili e sviluppare reazioni allergiche di tipo cutaneo (sotto forma di orticaria), di tipo respiratorio (con attacchi asmatici) o dare altri sintomi più generali, come nausea e mal di testa. Le persone asmatiche sono particolarmente a rischio di reazioni avverse ai solfiti.
I solfiti non sono presenti solo nel vino, ma in qualità di conservanti sono utilizzati nella produzione di numerosi alimenti: ortaggi sottaceto, frutta essiccata, bevande analcoliche con succo di frutta, crostacei. Attenzione quindi all’etichetta, dove i solfiti sono così indicati: anidride solforosa (E 220), solfito di sodio (E 221), bisolfito di sodio (E 222), metabisolfito di sodio (E 223), metabisolfito di potassio (E 224), solfito di calcio (E 226), bisolfito di calcio (E 227) e bisolfito di potassio (E 228).
Torna all'inizio9. L'alcol è più pericoloso per gli adolescenti?
Sì, per i giovani bere è potenzialmente più dannoso. Da un lato, per il rischio di incidenti stradali dovuti all’abuso di alcol, che i giovani tendono a consumare in dosi elevate in brevi lassi di tempo (il cosiddetto binge drinking). Dall’altro, per i potenziali danni allo sviluppo psico-fisico: l’alcol è in grado di influire negativamente sullo sviluppo corretto di varie aree cerebrali implicate in attività come il linguaggio, l’attenzione, la memoria, l’orientamento nello spazio e così via. I giovani bevitori hanno un rischio maggiore di danni neurologici e sono più a rischio di diventare dipendenti dall’alcol e di abusarne abitualmente in futuro. Senza contare che, negli adolescenti, le capacità di metabolismo dell’alcol non sono ancora pienamente mature, il peso corporeo è mediamente inferiore a quello degli adulti e tutto questo non fa che rendere più pesanti gli effetti negativi dell’alcol. Torna all'inizio10. Bere alcol può aumentare il rischio di diabete?
Bere alcolici può favorire lo sviluppo del diabete di tipo 2 in diversi modi. Innanzitutto, l'alcol influisce negativamente sulla sensibilità all'insulina, riducendo la capacità dell'organismo di regolare i livelli di glucosio nel sangue, ma anche sulla capacità del fegato di regolare la produzione e il rilascio del glucosio dai depositi epatici. Inoltre, il consumo eccessivo di alcol può danneggiare anche il pancreas, un organo essenziale per la produzione di insulina, aumentando così il rischio di diabete.Infine, le bevande alcoliche contengono etanolo - che è molto calorico - e spesso contengono elevate quantità di zuccheri, soprattutto gli amari, che contribuiscono all’aumento di peso e all’accumulo di grasso, entrambi fattori di rischio per il diabete di tipo 2. Torna all'inizio