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Dietro i prezzi bassi di Temu e Shein ci sono troppi prodotti non sicuri, l’inchiesta europea

Giocattoli, caricabatterie e accessori venduti a pochi euro su Temu e Shein spesso non rispettano le norme di sicurezza europee. L’inchiesta dei colleghi di Ocu e Test Achats, associazioni del network Euroconsumers (di cui Altroconsumo fa parte), fa luce sui rischi nascosti dietro i prezzi ultra bassi.

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22 dicembre 2025
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Prezzi bassissimi, cataloghi sterminati e un’esperienza di acquisto che spinge all’acquisto. Temu e Shein sono diventati in poco tempo due dei marketplace più utilizzati anche in Italia. Ma cosa si nasconde davvero dietro queste offerte? A rispondere è un’inchiesta condotta dai colleghi di Ocu (Spagna) e Test Achats (Belgio), organizzazioni dei consumatori che, insieme ad Altroconsumo e Deco Proteste (Portogallo), fanno parte del gruppo Euroconsumers. I risultati sollevano interrogativi seri sulla sicurezza e sulla conformità di molti prodotti venduti sulle due piattaforme. Risultati in linea anche con le nostre precedenti inchieste svolte nel 2023 e anche nel 2024.

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Un’indagine europea sui prodotti più venduti

L’inchiesta nasce in un contesto preciso: secondo la Commissione europea, nel solo 2024 sono entrati nel mercato dell’Unione oltre 4,6 miliardi di pacchi a basso valore provenienti in gran parte dalla Cina, con un volume triplicato rispetto a pochi anni fa. Di fronte a numeri di questa portata, le organizzazioni dei consumatori europee hanno deciso di verificare se i prodotti acquistati su Temu e Shein rispettino davvero le norme Ue a tutela dei consumatori.

I colleghi spagnoli e belgi hanno acquistato come normali consumatori 162 prodotti scelti in modo casuale tra le categorie potenzialmente più a rischio sulle piattaforme: giocattoli per bambini sotto i tre anni, caricabatterie Usb e bigiotteria. Tutti gli articoli sono stati analizzati in laboratori specializzati per verificare sicurezza elettrica e meccanica, presenza di sostanze chimiche nocive e correttezza dell’etichettatura, secondo le norme europee vigenti.

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Quasi sette prodotti su dieci non rispettano le regole Ue

Il dato più allarmante riguarda il quadro complessivo: circa il 70% dei prodotti testati non è risultato conforme alle normative di sicurezza dell’Unione europea, rendendone di fatto illegale la vendita nel mercato europeo. In oltre un caso su quattro, le criticità rilevate sono state giudicate potenzialmente pericolose per la salute e la sicurezza dei consumatori.

Le percentuali di non conformità sono particolarmente elevate per i giocattoli e per i caricabatterie, due categorie di prodotti che entrano direttamente in contatto con bambini e dispositivi elettrici di uso quotidiano. Anche se la bigiotteria ha mostrato in media meno problemi, alcuni articoli sono risultati contenere quantità estremamente elevate di metalli pesanti tossici.

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Giocattoli per bambini a rischio sicurezza

I test sui giocattoli destinati ai più piccoli hanno evidenziato numerosi problemi di sicurezza meccanica, come parti che si staccano facilmente e che possono essere ingerite, forme non adatte o elementi che aumentano il rischio di soffocamento. In alcuni casi sono emerse anche criticità chimiche, con la presenza di sostanze vietate o oltre i limiti di legge.

A rendere il quadro ancora più preoccupante è la diffusione di un’etichettatura carente o ingannevole. Marchi CE presenti ma privi delle informazioni obbligatorie, avvertenze mancanti e indicazioni poco chiare sul produttore sono segnali che indicano una scarsa attenzione alle regole e alla sicurezza dei consumatori.

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Caricabatterie Usb che si surriscaldano e a rischio elettrico

Anche i caricabatterie Usb acquistati su Temu e Shein hanno mostrato criticità diffuse (solo due su 54 erano conformi ai requisiti Ue). In molti casi i test hanno rilevato problemi di resistenza meccanica, con spine che si deformano o si danneggiano dopo cadute o sollecitazioni. Ancora più rilevanti sono i risultati delle prove elettriche, che hanno messo in evidenza casi di surriscaldamento e distanze di isolamento insufficienti tra i componenti interni.

Situazioni di questo tipo aumentano il rischio di cortocircuiti, scosse elettriche e, nei casi più gravi, di incendi. Anche per questi prodotti l’etichettatura si è rivelata spesso incompleta o non conforme, rendendo difficile per i consumatori valutare correttamente ciò che stanno acquistando.

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Sostanze tossiche negli articoli di bigiotteria

Nel caso delle collanine e degli accessori di bigiotteria, l’indagine ha mostrato che la maggior parte dei prodotti non presenta rischi immediati. Alcuni articoli venduti soprattutto su Shein, però, contenevano livelli di cadmio estremamente superiori ai limiti consentiti dalla normativa europea. Il cadmio è un metallo pesante classificato come cancerogeno e può causare danni gravi a ossa e reni, soprattutto in caso di contatto prolungato o se il pendente viene portato alla bocca.

Sono emersi anche casi di rilascio eccessivo di nichel, una sostanza che può provocare reazioni allergiche cutanee, a conferma del fatto che anche prodotti apparentemente innocui possono nascondere rischi per la salute.

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I prodotti sono stati rimossi da Temu e Shein

Ocu e Test Achats hanno comunicato i risultati dell’inchiesta a Temu e Shein e, dopo la segnalazione, entrambe le piattaforme hanno rimosso i prodotti più problematici in pochi giorni, in linea con quanto previsto dal Digital services act, la normativa europea che obbliga i marketplace ad agire contro la vendita di articoli non conformi. Shein ha anche inviato una serie di mail agli acquirenti dei caricabatterie Usb e degli oggetti di bigiotteria più problematici, spiegando che si trattava di prodotti pericolosi e invitandoli a non utilizzarli.

Resta, però, una differenza significativa nel comportamento delle piattaforme: le reazioni sono state più rapide ed efficaci quando la segnalazione sono arrivate dalle organizzazioni dei consumatori, mentre le risposte date ai singoli utenti (inviate dai colleghi in incognito) si sono spesso limitate a comunicazioni standard. Un aspetto che rafforza la richiesta di controlli più stringenti alle frontiere e di una vigilanza più incisiva da parte delle autorità europee.

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Cosa significa per i consumatori italiani

Questa inchiesta europea mostra chiaramente che negli acquisti anche online possono nascondersi rischi concreti per la sicurezza, anche in prodotti venduti in Europa, oltre a problemi di legalità e di tutela dei diritti dei consumatori. Per chi acquista in Italia, il messaggio è chiaro: affidarsi a prodotti conformi alle norme Ue e a venditori affidabili resta la scelta più sicura, soprattutto quando si parla di articoli elettrici, giocattoli per bambini e prodotti destinati al contatto con la pelle.

Altroconsumo, insieme alle altre organizzazioni di Euroconsumers, continua a monitorare il mercato e a segnalare alle autorità competenti le situazioni che mettono a rischio la sicurezza e i diritti dei consumatori.

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