Prodotti non conformi e pratiche scorrette: è tempo che la Ue concluda le indagini su Temu
Temu, dallo scorso novembre, è finita sotto la lente dell'Unione europea per le violazioni del Digital service act (DSA), il Regolamento sui servizi digitali. Un'indagine avviata grazie alle segnalazioni di Altroconsumo e del Beuc, l'organizzazione che unisce le altre associazioni di consumatori in Ue. Ora chiediamo che, per la sicurezza dei cittadini, si arrivi al più presto a una conclusione e a un provvedimento contro Temu (che rischia una sanzione pari al 6% del suo fatturato annuo).

Che Temu sia una piattaforma piuttosto controversa è cosa ormai nota. Già in un'inchiesta del 2023 abbiamo avuto modo di documentare la scarsa sicurezza di diversi prodotti venduti (tra cui giocattoli e cosmetici) e i tanti rischi per adulti e bambini. Non è andata in maniera molto diversa nel 2024, quando una nuova indagine su 25 prodotti in vendita su Temu ha evidenziato carenze importanti, tanto che ancora troppi prodotti risultano non essere conformi alle normative nazionali e Ue. Oltre alle problematiche legate alla sicurezza dei prodotti, abbiamo anche analizzato l'assistenza clienti, spedizioni e resi di Temu, AliExpress e Wish, per capire se, al netto dei prezzi stracciati, questi siti sono poi davvero affidabili.
Il colosso ecommerce Temu era finito sotto la lente dell'Unione europea a novembre scorso con l'avvio di un'indagine per accertare la violazione del Digital service act (DSA): per qusto Temu rischia una sanzione pari al 6% del suo fatturato annuo.
La verifica partita grazie alle nostre segnalazioni
Gli accertamenti dell'Unione europea sono arrivati anche a seguito della nostra azione congiunta insieme al Beuc, l'organismo che raccoglie tutte le organizzazioni di consumatori europee, in cui lo scorso maggio avevamo segnalato Temu per violazione di diversi punti del nuovo il Digital service act (DSA), il Regolamento sui servizi digitali in vigore dal febbraio 2024 e che impone regole precise per arginare lo strapotere dei giganti di internet.
Termini e condizioni, scarsa chiarezza: le lacune riconosciute e a Temu
Come avevamo segnalato, la piattaforma presenta diverse lacune importanti, come aspetti piuttosto opachi che riguardano i Termini e le condizioni del servizio. Le informazioni fornite ai consumatori, i cosiddetti "destinatari del servizio", non sono redatte in maniera chiara e comprensibile, come previsto dalle nuove linee guida del DSA. Avevamo riscontrato inoltre la mancata garanzia di un ambiente online affidabile e sicuro per l'utente: l'interfaccia di Temu non è organizzata e gestita in maniera conforme perché compromette - attraverso tecniche ingannevoli e manipolatorie (i cosiddetti dark pattern) - la capacità degli utenti di prendere decisioni d'acquisto libere e informate. Infine, tra le lacune di Temu c'è anche la mancata tracciabilità degli operatori commerciali che operano sulla piattaforma.
Pratiche scorrette: due indagini Ue aperte
Nel maggio 2024 Temu è stata riconosciuta come Very Large Online Platform (VLOP), una piattaforma di dimensioni molto grandi che deve quindi rispettare obblighi e regole precisi in materia di tutela dei consumatori secondo quanto previsto dal Digital service act. Quando avevamo richiesto alle autorità il riconoscimento della piattaforma come VLOP (e il rispetto delle specifiche norme a riguardo) avevamo contestualmente inviato una segnalazione all'Agcom, l'organo coordinatore DSA in Italia, chiedendo che venisse avviato un procedimento nei confronti di Temu perché fossero adottate misure per evitare danni ai consumatori e imporre sanzioni al colosso ecommerce. L'Unione europea ha quindi avviato una seconda indagine per accertare le pratiche commerciali scorrette messe in atto da Temu tra cui le finte recensioni utilizzate sulla piattaforma, le informazioni ingannevoli su prodotti (come la scarsità di stock rimanenti o la scadenza delle offerte), gli sconti falsi e l'impossibilità di contattare il servizio assistenza clienti, dato che risulta difficile reperire informazioni di contatto.
Leggi anche come effettuare un reso su Temu
Le richieste di Altroconsumo e Beuc
Il Beuc, l'organizzazione che riunisce tutte le associazioni i consumatori europee, ha diffuso un comunicato stampa congiunto con Altroconsumo in cui chiede alla Commissione europea di concludere la sua indagine e di adottare misure deterrenti ed efficaci contro Temu nell'interesse dei consumatori e di quelle aziende che stanno cercando di fare la cosa giusta". In particolare chiediamo di:
- concludere le sue varie indagini su Temu con rimedi efficaci e garantire che tutte le piattaforme online interessate rispettino il Digital Services Act e la legge UE sui consumatori;
- presentare un piano d'azione ambizioso e ampio per l'e-commerce che affronti i problemi che i consumatori affrontano sui mercati online, comprese chiare norme sulla responsabilità;
- collaborare con il Parlamento europeo e il Consiglio per finalizzare la riforma doganale dell'UE che aiuta a impedire l'ingresso di merci pericolose nell'UE. Ad esempio, le autorità doganali devono essere dotate di maggiori risorse e incaricate di indagare sulla sicurezza dei prodotti man mano che entrano nell'UE, cosa che attualmente non avviene.