Ho acquistato un Fairphone (gen. 6) il 10 luglio scorso, contento della scelta di un prodotto ecosostenibile legato ad una (apparente) condivisibile, filosofia…
Apparente, perché dal momento in cui lo ricevo cominciano i problemi. Dal terzo giorno d’uso si cominciano a manifestare spegnimenti occasionali ma frequenti. Scrivo immediatamente mail all’assistenza certo che l’etica espressa dal produttore sia riscontrabile anche nei comportamenti.
Alla mia mail, più volte reiterata, ricevo risposta dopo un mese e mezzo.
• Prima delusione: le norme che regolano l’acquisto di un prodotto prevedono restituzione con rimborso/sostituzione dello stesso, senza motivazione, entro 14 giorni dall’acquisto e questo comportamento nei confronti del cliente è una prima grave disattenzione contrattuale. Non posso infatti godere di un diritto, in ragione della tardiva risposta fornita oltre i 14 gg previsti per il rimborso, per la inqualificabile scarsa solerzia del produttore.
Seguo quindi la procedura prevista per fruire della garanzia richiedendo intervento sul prodotto. Per ricevere le etichette necessarie alla spedizione aspetto circa una decina di giorni e, speranzoso, riesco ad inviare il Fairphone al produttore il 9 ottobre.
Il 16 ottobre viene ricevuto dall’assistenza che mi comunica l’inizio della lavorazione e l’esigenza di attendere una parte di ricambio per completarla. Siamo oggi a fine ottobre e tutto tace: il ricambio è sempre in attesa e non è dato sapere quando la “missione” avrà esito.
• Comprendo adesso le ragioni di una garanzia con copertura quinquennale visto che della stessa ho già utilizzato quattro mesi non potendo ancora fruire di un apparecchio acquistato nuovo ed a un prezzo non modesto;
• Sarebbe stato corretto, a fronte di quanto rappresentato, provvedere alla sostituzione curando il rapporto con il cliente ed evitandogli attese kafkiane ma, evidentemente, la filosofia del produttore non trova coerenza nei comportamenti;
• Resto in trepidante attesa di conoscere quando potrò utilizzare lo smartphone acquistato quattro mesi fa e che al momento giace presso l’assistenza in attesa del ricambio
Non credo che comportamenti come quelli rappresentati possano generare feedback positivi e certo non inducono a ripetere esperienze simili in futuro. La credibilità dell’etica espressa sul sito del produttore è limitata alla teoria mentre la prassi mostra un comportamento analogo e/o sicuramente peggiore di qualunque altro commerciante.
Credo che l’etica sbandierata in tema di “non sfruttamento delle risorse umane” legata alla produzione, possa e debba essere applicata anche alle risorse adibite al supporto della clientela, laddove si presenti con assoluta evidenza una penuria delle stesse.
Al momento in cui scrivo lo stato nel tracking del prodotto risulta “shipped” e credo quindi che questa paradossale situazione stia volgendo al termine. In fondo sono passati “solo” quattro mesi.
Preciso altresì che sul sito del produttore/venditore non è presente un indirizzo email di riferimento né un numero telefonico