In data 31/10/2025 ho effettuato e regolarmente pagato l'ordine QZTVIDXOE sul Vostro sito RedGaming.it, per un totale di €266,70. L'ordine includeva una CPU (AMD Ryzen 5 7600) e una Scheda Madre (ASRock A620AI WiFi), perfezionando così il contratto di vendita.
La Vostra gestione post-vendita si è rivelata un campionario di pratiche commerciali scorrette.
Il 06/11/2025, mi avete contattato comunicando un'improvvisa indisponibilità della scheda madre. Già in questa prima comunicazione, avete agito in modo ingannevole, dichiarando falsamente che la CPU fosse già in fase di spedizione (testualmente "in trasferimento"), chiaramente allo scopo di spingermi ad accettare un rimborso parziale. Avete inoltre proposto una sostituzione del prodotto.
Agendo in totale buona fede, ho immediatamente accettato la Vostra stessa proposta di sostituzione. A questo punto, in modo inspiegabile e scorretto, avete ritrattato la Vostra offerta, insistendo per un annullamento totale dell'ordine, nonostante la mia chiara volontà di proseguire con l'acquisto.
Vista la situazione, ho inviato una formale diffida via PEC, intimandoVi di adempiere al contratto (come da Codice del Consumo), anche tramite la fornitura di un prodotto sostitutivo, e diffidandoVi dall'annullare forzatamente l'ordine.
La Vostra reazione alla mia legittima richiesta legale è stata scioccante e aggressiva. Avete infatti:
Minacciato esplicitamente di ignorare qualsiasi mia futura comunicazione legale inviata via PEC.
Invocato clausole di vendita palesemente vessatorie (in violazione dell'art. 33 del Codice del Consumo) per arrogarVi un inesistente "diritto" di annullare l'ordine a Vostro piacimento.
Imposto un primo ultimatum di 24 ore per costringermi ad accettare un rimborso.
Mentito sullo stato della spedizione della CPU (mai partita e senza alcun tracking), confermando la condotta ingannevole.
Imposto un secondo e definitivo ultimatum (ore 10:00 del 07/11) con toni intimidatori.
Il 07/11/2025, dopo il mio formale e ultimo rifiuto (sempre via PEC) di sottostare a tale ultimatum, avete violato palesemente il contratto e, contro la mia esplicita volontà, avete proceduto con l'annullamento e il rimborso forzato.
Questa pratica commerciale, oltre che illegale, mi ha causato un danno economico diretto. Pur avendo ricevuto il rimborso di €266,70, sono stato costretto a reperire i medesimi prodotti altrove, sostenendo un costo totale di €331,00. A questo si aggiunge il costo di €7,00 per la PEC di diffida, resasi necessaria unicamente a causa della Vostra condotta.
Chiedo pertanto il risarcimento del danno economico da me subìto, quantificato in € 71,30, derivante dalla differenza tra il prezzo originario e il nuovo costo di acquisto (€64,30) più le spese legali sostenute (€7,00).