Spett.le Amazon EU S.à r.l.,
il sottoscritto Dott. Per. Ind. Vincenzo Katriel Giuva, regolarmente iscritto all’Ordine dei Periti Industriali e dei Periti Industriali Laureati della Provincia di Varese, espone quanto segue ai fini di formale contestazione del disservizio occorso e delle conseguenti responsabilità contrattuali.
In data antecedente al 22 dicembre 2025 ho effettuato, tramite il vostro portale, gli ordini contraddistinti dai numeri 408-8558220-6788369 e 408-5705088-3282760, aderendo all’abbonamento Amazon Prime. Tale servizio, come noto e come da vostra stessa comunicazione commerciale, costituisce un contratto a prestazioni corrispettive nel quale l’elemento qualificante e determinante del consenso del consumatore è rappresentato dalla garanzia di consegna entro una data certa e predeterminata. Per entrambi gli ordini la data di consegna espressamente indicata e contrattualmente promessa era fissata al 22 dicembre 2025.
Il termine indicato non è stato rispettato, con conseguente inadempimento di una prestazione essenziale del servizio Prime. La gravità del disservizio risulta ulteriormente aggravata dalla circostanza che il corriere incaricato ha registrato quale causa del mancato recapito una presunta impossibilità di accesso allo stabile di destinazione, circostanza del tutto priva di riscontro fattuale. L’edificio in questione è uno stabile destinato a studi di professionisti legali, caratterizzato da presenza continuativa durante l’orario lavorativo e da accessibilità costantemente garantita. Nell’orario indicato per la presunta tentata consegna, il sottoscritto era regolarmente presente presso il domicilio, circostanza oggettivamente verificabile e documentabile mediante l’impianto di videosorveglianza installato nello stabile.
La condotta descritta evidenzia un duplice e concorrente profilo di criticità. Da un lato emerge l’inadempimento dell’obbligazione principale assunta da Amazon nell’ambito del contratto di abbonamento Prime. Dall’altro lato risulta l’utilizzo di una causale di mancata consegna manifestamente fittizia, idonea a trasferire indebitamente sul destinatario la responsabilità del disservizio, con effetti potenzialmente fuorvianti e idonei a incidere sui diritti del consumatore. Tale modalità operativa appare incompatibile con i principi di correttezza e buona fede nell’esecuzione del contratto, oltre che con le disposizioni del Codice del Consumo in materia di pratiche commerciali scorrette.
A seguito di contatto con il vostro servizio clienti, mi è stato riconosciuto un buono regalo dell’importo di euro cinque. Tale riconoscimento risulta palesemente inadeguato e sproporzionato rispetto al costo dell’abbonamento Prime, alla natura qualificata della prestazione non adempiuta e al pregiudizio derivante dal venir meno della garanzia di consegna entro il termine promesso. Un simile ristoro non può ritenersi satisfattivo né idoneo a compensare l’inadempimento contrattuale, né tantomeno a ripristinare l’equilibrio sinallagmatico del rapporto.
Con la presente vi invito pertanto a procedere a una rivalutazione formale del reclamo, riconoscendo un indennizzo congruo, coerente con la natura del servizio Prime e proporzionato alla gravità del disservizio accertato, riservandomi, in mancanza di riscontro adeguato, di adire le competenti sedi di tutela del consumatore, anche in sede stragiudiziale e amministrativa. Segnalo sin d’ora che il presente reclamo viene contestualmente trasmesso ad Altroconsumo per le valutazioni di competenza in ordine alla sussistenza di una pratica commerciale scorretta e alla tutela collettiva dei diritti dei consumatori.
Resto in attesa di un vostro riscontro scritto, puntuale e risolutivo e porgo distinti saluti.