Stagione balneare più lunga, mare sempre meno libero

Pubblicato il 18 luglio 2025
Federico Cavallo
Federico Cavallo Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo

Nei giorni scorsi il Senato ha approvato definitivamente la legge di conversione del DL Infrastrutture che tra le altre cose prevede nuove regole per i lidi. In pratica l’ennesima riduzione delle spiagge libere.

Federico Cavallo
Federico Cavallo Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo
Spiaggia e stabilimento balneare

Da tempo Altroconsumo auspica una riforma strutturale del sistema spiagge che permetta ai cittadini di godere liberamente il mare. Ma invece purtroppo le nuove regole rischiano di andare esattamente nella direzione opposta.

Con le nuove regole si prevede che le Regioni e gli enti locali potranno anticipare o posticipare l'inizio e la fine della stagione balneare di una settimana, stabilendo con maggiore flessibilità l’attivazione del servizio di salvataggio. Viene meno anche il limite massimo di durata della stagione di 4 mesi. Fuori dalla stagione ufficiale, le strutture balneari possono restare aperte se garantiscono l’assistenza bagnanti, oppure, in alternativa, solo per finalità elioterapiche.

Dunque, si allunga la stagione balneare sulle coste italiane e si dà maggiore flessibilità sull’apertura degli stabilimenti. Questo significa purtroppo che ci potranno essere meno giorni di spiagge libere.

Ma le coste italiane sono di tutti. Sono infatti di proprietà del demanio pubblico e sono solo date in concessione ai gestori. I cittadini italiani hanno diritto di usufruire di spiagge libere. Ed allungare l’apertura delle strutture balneari senza limiti va nella direzione opposta. Stiamo assistendo ad una privatizzazione di fatto, il mare non deve diventare un lusso per pochi.

Per questo, già da qualche mese, stiamo portando avanti una petizione a sostegno delle spiagge libere che ha già raccolto più di 26.000 adesioni e con cui chiediamo una riforma delle norme per avere davvero un mare libero e accessibile.