Ho acquistato una cucina da iKEA, contrattualizzando trasporto e montaggio. Il venditore mi ha chiesto se tra la pareti da utilizzare ci fosse cartongesso o simili ed ho risposto di no. Il giorno della consegna, gli installatori mi faffno una serie di domande in merito alla composizione delle pareti e, dopo aver contattato Ikea, conveniamo che il montaggio viene da loro rinviato e subordinato alla presentazione di una certificazione, stilata da un professionista (con aggravio di costi) che descriva la composizione delle pareti e fornisca indicazioni sul tipo di tasselli da utilizzare. Il professionista compila la certificazione ma, non sapendo né il peso dei mobili, né tantomeno le loro modalità di ancoraggio, conclude rimandando agli installatori la scelta dei tasselli. Inoltro la certificazione ad IKEA il 7 settembre e ricevo risposta, dopo numerose mail e telefonate, il 18 settembre. La risposta è negativa e mi si richiede ancora una volta l'indicazione dei tasselli, offrendomi l'alternativa di firmare delle liberatorie per ottenere il montaggio parziale dei mobili a pavimento, senza le ante e senza ancorarli alla parete. Ho risposto a IKEA che ritengo soddisfatte tutte le loro richieste, invitandoli ad adempiere al contratto senza ulteriori ritardi in quanto il nocumento generato da questa situazione si aggrava di giorno in giorno.