Sono proprietario di un’auto BMW X1 SDRIVE 18d targata ES433ZZ, immatricolata nel mese di novembre 2013. La macchina, quindi, ha percorso circa 145.000 km, regolarmente taglia data presso l’officina bmw Prestigiacomo di Palermo, con ultimo tagliando completo effettuato nel mese di aprile 2021. Nel tardo pomeriggio del 31 agosto 2021, mentre mi trovavo nel traffico cittadino, l’auto si spegneva e non ripartiva più. Consultavo telefonicamente il meccanico Prestigiacomo il quale mi consigliava di ricorrere ad un carro attrezzi per farla portare presso la sua officina, cosa che ho fatto immediatamente. L’indomani mattina mi sono recato presso l’officina predetta e informavo il capo officina di quanto accaduto. Questi, unitamente ad altro meccanico, si recavano in strada dove era stata posteggiata l’auto la sera precedente e, dopo avere provato a fare ripartire l’auto, mi comunicavano che si era rotta la cinghia di distribuzione. Il capo officina, pertanto, mi faceva accomodare in ufficio e con molta freddezza mi comunicava che la bmw non consentiva di riparare l’auto predetta in quanto prevedeva solo la sostituzione del motore per un costo complessivo di circa 10.000 euro. Io nella circostanza chiedevo maggiori informazioni sul danno ricordando al meccanico che mai nessuno mi aveva chiesto in occasioni dei tagliandi precedenti che si doveva sostituire la catena di distribuzione,ricordandogli che l’ultimo tagliando era stato fatto alcuni mesi prima. Questi si limitava pertanto a sostenere che si era trattato di una rottura imprevedibile. In sostanza, dopo la sentenza dei meccanici, avvenuta aprendo il cofano motore e tentando di mettere in moto l’auto in strada, mi sono trovato costretto a trasferire la mia auto sempre a mie spese presso una autofficina per ripararla. In seguito ho appreso tramite internet che la mia auto ha avuto il difetto della rottura della catena. Nessuno dei programmi di manutenzione (ordinaria o integrata) che BMW offre ai suoi clienti prevede il controllo o la sostituzione della catena di distribuzione.In conclusione, la gravità della questione è sicuramente la mancata informazione da parte della casa madre ma soprattutto dell’officina preposta ai tagliandi per non avermi mai informato dei difetti di questo motore. Infine, trovo scandaloso che dopo una rottura del motore, ancor prima di accertare il danno, si costringa il cliente a cambiare il motore con una spesa maggiore della valutazione dell’auto stessa o costringerlo a recarsi a sue spese presso un’altra officina perché la bmw non autorizza la riparazione della catena di distribuzione rotta. Spero che questa mia esperienza negativa, possa servire alla casa madre Bmw di rivedere le proprie disposizioni affinché autorizzi le proprie officine autorizzate a dare la massima informazione ed assistenza ai propri clienti.In attesa di un riscontro da parte della Bmw, invio cordiali saluti.