Cassa integrazione: si può chedere l’anticipo alla banca. Ecco come si fa
Per far fronte alle difficoltà economiche causate dal Coronavirus, i lavoratori dipendenti possono chiedere che la banca anticipi la Cassa integrazione, evitando così i tempi più lunghi dell’Inps. Sono 1.400 euro su 9 settimane di sospensione del lavoro a zero euro. Purtroppo, la nostra indagine ha scoperto che l’apertura del credito con la banca ha in moti casi un costo.
- contributo tecnico di
- I. Daelli e A. Vizzari
- di
- Sonia Sartori

Emergenza Coronavirus: i lavoratori, in difficoltà economiche, ne stanno pagando le conseguenze. Per questo motivo, i lavoratori messi in cassa integrazione (Cig), in attesa del pagamento da parte dell’Inps, possono chiedere anticipo sulle somme spettanti e hanno la possibilità di ottenerlo dalle banche grazie all’accordo che l’Associazione bancaria italiana (Abi) e le organizzazioni sindacali hanno siglato. L’importo forfettario, 1.400 euro, è calcolato su 9 settimane di sospensione del lavoro a zero euro. Se la durata è inferiore anche l’importo sarà ricalcolato. L’anticipo da parte dell’Inps non potrà superare i sette mesi.
Per velocizzare il pagamento della Cig da parte dell’Inps è stato infatti siglato un altro accordo tra l’Associazione bancaria italiana (Abi), le imprese e l’Inps: tratta della misura prevista dal decreto Cura Italia.
Quali lavoratori ne hanno diritto
I lavoratori dipendenti (anche soci lavoratori, lavoratori agricoli e della pesca).
L’anticipazione vale anche per i lavoratori che devono ricevere l’assegno tramite il Fondo di integrazione salariale gestito dall’Inps o altri fondi di solidarietà di categoria.