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Cura Italia: con la legge di conversione ecco le misure a sostegno di famiglie e lavoratori

Con il decreto "Cura Italia" il Governo ha messo a punto un pacchetto di misure a sostegno di lavoratori e famiglie. Ora arriva la legge di conversione che conferma molte misure del decreto ed in alcuni casi le estende. Troviamo la conferma del rinvio del pagamento di imposte e tasse, dei 100 euro in busta paga per chi ha lavorato in sede a marzo, dei voucher baby sitter e dell'indennità di 600 euro per i liberi professionisti, della sospensione delle rate dei mutui anche per gli autonomi con ulteriori estensioni, e del rimborso dei biglietti di viaggio. Sono state introdotte misure per chi paga l’affitto e per le assicurazioni rcauto.

  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta e Anna Vizzari
  • di
  • Luca Cartapatti
24 aprile 2020
  • contributo tecnico di
  • Tatiana Oneta e Anna Vizzari
  • di
  • Luca Cartapatti
Aiuti alle famiglie

Il cosiddetto "Cura Italia" è la manovra anti-coronavirus del Governo per salvare l'economia (messa in crisi dalle restrizioni dell'emergenza), ma soprattutto per dare respiro in un momento difficile a famiglie, lavoratori e imprese. 25 miliardi messi sul piatto, una parte dei quali destinati al finanziamento del fabbisogno sanitario e parte destinati alla protezione civile. Ora arriva la legge di conversione, che conferma molte misure del decreto, ne amplia altre e introduce nuovi strumenti di sostegno.

Rimane alta l'attenzione alle famiglie, con voucher baby sitter per chi lavora e ha figli piccoli a casa da scuola, ma anche tanti provvedimenti che da un lato mettono liquidità nelle tasche dei lavoratori (dipendenti e autonomi) dall'altra congelano tutti i versamenti di imposte e contributi. E poi ci sono congedi speciali e cassa integrazione allargata a tutti i settori, ma anche un ulteriore allargamento della sospensione delle rate del mutuo a tutti i lavoratori. E’ stata introdotta una norma per la sospensione dell’rcauto e confermate le misure per i rimborsi di biglietti e viaggi. Arrivano anche misure di sostegno per chi paga l’affitto. Delusione per i bonus da 600 euro che non sono stati prorogati al momento per il mese di aprile, ma per i quali si parla di un incremento a 800 euro nel decreto che verrà emanato entro fine mese.

Vediamo nel dettaglio la misura con tutti i provvedimenti presi.

Pacchetto famiglia

Per quanto riguarda i provvedimenti per le famiglie il decreto del governo punta particolarmente l'attenzione alle misure per sopperire alle necessità causate dalla chiusura delle scuole, dal 5 marzo al 3 maggio 2020. Ecco le misure nel dettaglio, ricordando che l’Inps attiverà i canali telematici cui far riferimento per beneficiare di queste misure.

  • Congedo parentale speciale. Viene previsto un congedo parentale di 15 giorni extra per i genitori che lavorano e hanno figli minori di 12 anni o senza limiti di età in caso di figli disabili in situazione di gravità. Il congedo può esser diviso tra papà e mamma anche non continuativamente, ma non fruito contemporaneamente e non può esser ottenuto se uno dei due genitori usufruisce di altri strumenti di sostegno al reddito (per cessazione o sospensione dell’attività lavorativa) o non lavora. Attenzione, lo stipendio viene decurtato del 50%. Questa misura vale anche per gli autonomi iscritti alla gestione separata cui è riconosciuta un’indennità massima pari al 50% di quella per maternità, per quelli iscritti all’Inps l’indennità spetta per il 50% della retribuzione convenzionale stabilita dalla norma.
  • Congedi speciali non retribuiti. Sono previsti Congedi con le stesse caratteristiche di quelli appena visti, ma non retribuiti (e senza contribuzione figurativa) per chi ha figli tra 12 e 16 anni di età, rimane il diritto alla conservazione del posto e il divieto di licenziamento.
  • Voucher baby sitter. In alternativa al congedo per figli fino a 12 anni è possibile ottenere un voucher di 600 euro per pagare baby sitter, questo contributo viene erogato tramite il libretto di famiglia direttamente dall'Inps. Per i dipendenti del settore sanitario pubblico o privato il bonus è di 1.000 euro.
  • Più giorni per i disabili o con familiari disabili. Per chi usufruisce di permessi retribuiti dati dalla legge 104/92 (lavoratori disabili o con familiari disabili), per i mesi di marzo e aprile, è possibile ottenere 12 giorni complessivi in aggiunta ai 3 mensili ordinari, da utilizzare anche suddivisi in ore.
  • Estensione della Carta Famiglia a tutta Italia. E’ prevista la possibilità per il 2020 per le famiglie italiane con almeno un figlio fino a 26 anni di età nel nucleo familiare di chiedere la Carta Famiglia che fa accedere a sconti e agevolazioni presso i negozi convenzionati.

Pacchetto lavoratori

Sul fronte del lavoro poi, il Governo si fa carico di pagare direttamente chi è in malattia per colpa del coronavirus (al posto dell'INPS), stanzia un fondo per i lavoratori danneggiati, mette in busta paga 100 euro nette a chi è stato costretto a presentarsi sul posto di lavoro nel mese di marzo e dispone un'indennità di 600 euro per liberi professionisti, co.co.co e lavoratori stagionali. Ecco il dettaglio delle misure. 

  • Lavoratori in quarantena equiparati alla malattia. I lavoratori che devono stare in quarantena o in permanenza domiciliare fiduciaria, sono equiparati a quelli che sono in malattia, pertanto sarà necessario un certificato del medico curante come avviene nei normali casi di giornate di malattia, da comunicare al datore di lavoro. La novità è che questi periodi sono a carico diretto dello Stato non di Inps o datori di lavoro e questo periodo non viene calcolato ai fini del comporto.
  • 600 euro per autonomi e stagionali. Confermata indennità di 600 euro una tantum per il mese di marzo, da richiedere all'Inps a partire dal 1 aprile con una procedura semplificata utilizzando  solo le prime otto cifre del  pin inviate via sms al momento della richiesta sul sito www.inps.it, che non viene considerata reddito, e spetta a:
  1. liberi professionisti con partita iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo e lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi al 23 febbraio 2020, iscritti alla Gestione separata Inps; (stanziamento di 203,4 milioni di euro);
  2. lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (quindi Artigiani, commercianti, coltivatori diretti/mezzadri/coloni) ed eventualmente iscritti anche alla gestione separata Inps (stanziamento di 2,16 miliardi di euro);
  3. lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020, non titolari di rapporto di lavoro dipendente al 17 marzo 2020 (stanziamento di 103,8 milioni di euro);
  4. operai agricoli a tempo determinato, che nel 2019 abbiano effettuato almeno 50 giornate effettive di attività di lavoro agricolo. (stanziamento di 396 milioni di euro);
  5. lavoratori iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, che abbiano avuto un reddito nel 2019 non superiore a 50.000 euro, e che al 17 marzo 2020 non fossero titolari di rapporto di lavoro dipendente. (stanziamento di 48,6 milioni di euro);
  6. collaboratori sportivi. È prevista anche una indennità, sempre di 600 euro, per i collaboratori sportivi, che segue però un altro iter di richiesta che va fatta entro il 30 aprile non all’Inps ma alla società Sport e Salute. Riguarda i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione presso federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva, società e associazioni sportive dilettantistiche, preesistenti alla data del 23 febbraio 2020 (stanziamento di 50 milioni di euro).

    Un fondo per i lavoratori danneggiati. E' stato creato un fondo per i lavoratori danneggiati per garantir loro un’indennità in caso di cessazione, riduzione o sospensione dell’attività lavorativa (autonoma o dipendente). Per ottenerla occorre aspettare un decreto che definisca i criteri e le modalità
    100 euro per chi ha lavorato in sede
    . Per i dipendenti con reddito inferiore a 40.000 euro nel 2019 è previsto un premio netto di 100 euro nella busta paga di aprile o entro il conguaglio di fine anno, qualora abbiano lavorato in sede. Il premio viene parametrato ai giorni di lavoro prestati in sede.

    500 euro per gli autonomi della prima zona Rossa
    . Per i collaboratori coordinati e continuativi, gli agenti, i rappresentati commerciali, gli autonomi e i professionisti che svolgono la loro attività lavorativa al 23 febbraio 2020 nei comuni della prima zona rossa, è riconosciuta un’indennità aggiuntiva di 500 euro per un massimo di tre mesi da parametrare all’effettiva sospensione dell’attività lavorativa. La domanda deve essere presentata all’INPS. (stanziamento 5,8 milioni di euro per il 2020).

Altre misure a favore del lavoro

Nel decreto sono comprese anche misure a favore della cassa integrazione per i lavoratori di aziende che si trovano in difficoltà, ma anche per chi deve chiedere il sussidio di disoccupazione o le prestazioni di Inps e Inail. Infine vengono sospesi gli obblighi previsti dalla legge per poter mantenere il reddito di cittadinanza e i licenziamenti per giustificato motivo. Ecco le misure.

  • Cassa integrazione per i lavoratori delle aziende in difficoltà. I lavoratori dipendenti di aziende private in difficoltà a causa del coronavirus (e che quindi sono stati obbligati a sospendere o ridurre l'orario lavorativo nel periodo che va dal 23 febbraio 2020 fino a tutto il mese di agosto 2020) ) possono usufruire della cassa integrazione o dell'assegno ordinario per un periodo non superiore a nove settimane. La domanda deve essere presentata dal datore di lavoro. A questa misura possono accedere anche i dipendenti di aziende che si trovano già in Cassa integrazione straordinaria e i dipendenti le cui aziende hanno fatto ricorso agli assegni di solidarietà. In entrambi i casi le due misure straordinarie sono sospese. Inoltre questo provvedimento viene esteso anche alle aziende con meno di 5 lavoratori (sono esclusi colf e badanti, vale a dire i lavoratori domestici).
  • Licenziamenti sospesi e più tempo per chiedere la disoccupazione. I lavoratori licenziati nel periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2020, avranno più tempo per fare la domanda di disoccupazione NASpI e DIS-COLL: si passa dagli attuali 68 giorni fino a un massimo di 128 giorni alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Sospesi fino al 18 maggio i licenziamenti per giustificato motivo, così come quei licenziamenti le cui procedure sono state avviate successivamente al 23 febbraio 2020.
  • Spostati i termini per le domande a Inps e Inail. Viene sospeso dal 23 febbraio 2020 e sino al 1° giugno 2020 il decorso dei termini di decadenza per le prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall’INPS e dall’INAIL, così come sono sospesi i termini di prescrizione.
  • Reddito di cittadinanza: obblighi congelati per 2 mesi. Sono sospesi per due mesi a partire dal 18 marzo, gli obblighi connessi alla fruizione del reddito di cittadinanza e i relativi termini (convocazione da parte dei Centri per l’Impiego, stipula del Patto per il lavoro o del Patto per l’inclusione sociale). Sospese anche le misure e i termini previsti per chi usufruisce di NASpI e di DIS-COLL (come la partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa proposte dal Centro per l’Impiego).

Mutui, affitti e biglietti

Novità anche sul fronte delle rate di mutui: la moratoria fino a 18 mesi prevista per i mutui prima casa viene estesa anche a liberi professionisti e lavoratori autonomi che hanno visto ridursi di un terzo il fatturato a causa del coronavirus. Infine, vista l'impossibilità di usufruire dei servizi, si stabilisce che i biglietti per teatri, cinema ed eventi vengano rimborsati. Ecco nel dettagli le misure.

  • Mutui sospesi anche per le partite Iva, fino a 400.000 euro e anche per chi ha usufruito del Fondo di garanzia prima casa. Il decreto aveva previsto un rifinanziamento del fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto dell’abitazione principale di 400 milioni di euro. Arriva una regolamentazione specifica del Fondo per i prossimi 9 mesi a partire dal 17 marzo 2020. La sospensione delle rate dei mutui prima casa in caso di sospensione del lavoro o riduzione dell’orario di lavoro per almeno 30 giorni o per gli altri casi previsti dal Fondo di garanzia viene estesa anche ai lavoratori dipendenti subordinati e parasubordinati anche ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 o tra la data della domanda di sospensione e il 21 febbraio 2020, un calo del proprio fatturato, superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019, in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni per l’emergenza coronavirus. Per l’accesso al Fondo non è richiesta la presentazione dell’ISEE In deroga al normale accesso al Fondo che prevede un reddito non superiore ai 30 mila euro. Il fondo pagherà il 50% della quota interessi una volta ripreso il pagamento delle rate sospese. Inoltre, con la legge di conversione vengono introdotte due novità di rilievo: la sospensione può essere chiesta per mutui con un capitale erogato fino a 400.000 euro (prima il limite era 250.000 euro) e può essere chiesta anche da chi ha usufruito del Fondo garanzia prima casa.
  • Sospensione delle procedure esecutive sulla prima casa - Vengono sospese per sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione le procedure di pignoramento sull’abitazione principale.

  • Sostegno a chi è in affitto. Vengono devolute entro 10 gg dall’entrata in vigore della legge di conversione le risorse alle Regioni per il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, (60 milioni di euro), e il per il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli (9,5 milioni di euro).

  • Rimborso anche dei contratti di soggiorno. Come per i biglietti di trasporto e i pacchetti turistici resta la possibilità di rimborso anche per i contratti di soggiorno (quindi anche alle case affittate). Le strutture ricettive che hanno sospeso o cessato l’attività, in tutto o in parte, a causa dell’emergenza da COVID-19 possono offrire all’acquirente un servizio sostitutivo di qualità equivalente, superiore o inferiore con restituzione della differenza di prezzo, oppure procedere al rimborso del prezzo o, altrimenti, possono emettere un voucher, da utilizzare entro un anno dalla sua emissione.
  • Cinema, teatri e musei da rimborsare. Data l'impossibilità di fornire il servizio in seguito alle disposizioni dell’8 marzo, il decreto dispone il rimborso di tutti i biglietti per spettacoli di qualsiasi natura, compresi cinema, teatri, ingressi ai musei e agli altri luoghi della cultura.Chi ha acquistato i biglietti può presentare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del nuovo decreto, richiesta di rimborso al venditore, allegando il titolo di acquisto (biglietto o ricevuta di pagamento). Il venditore, entro trenta giorni dalla presentazione della richiesta provvede all'emissione di un voucher di pari importo al titolo di acquisto, da utilizzare entro un anno dall'emissione. E’ previsto anche che in caso di proroghe delle limitazioni, il rimborso possa essere chiesto entro 30 giorni dall’entrata in vigore dei provvedimenti successivamente adottati.
  • Rimborsi dei biglietti di viaggio, di soggiorno e dei pacchetti turistici. Tutti i dettagli si trovano nella news dedicata e restano confermati dalla legge di conversione.

Bollette: nessuna sospensione se non nella prima zona rossa

Il decreto Cura Italia e la legge di conversione non hanno previsto alcuna misura sulla sospensione delle bollette che quindi devono essere pagate secondo le normali scadenze. Invece restano valide le disposizioni del decreto del 2 marzo 2019 che ha previsto la sospensione delle bollette per i residenti della vecchia zona rossa e quindi i comuni del basso lodigiano Codogno, (Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano) e il comune di Vo’ Euganeo in Veneto, fino al 30 aprile 2020. 

Tasse: pagamenti rinviati

Sul fronte del fisco, era già stato nei giorni scorsi modificato il calendario di presentazione del modello 730, facendo slittare al 30 settembre il termine ultimo per presentarlo. Ora si stabiliscono anche rinvii sulle scadenze dei lavoratori autonomi e delle partite iva. Rinviati anche al 10 giugno contributi previdenziali e assicurazione domestica, nonché alcune tasse locali (come Tari e Imu) in base al Comune di residenza. Ricordati inoltre che l’Agenzia delle entrate ha anche ridotto al minimo la possibilità di accesso agli sportelli, dove è possibile recarsi solo per consegnare documenti. Pertanto, per comunicare con l’Agenzia occorre far riferimento alle indicazioni riportate sul sito alla pagina dedicata. Ecco il dettaglio dei provvedimenti in materia di fisco.

  • Contributi previdenziali e polizza casalinghe rinviate a giugno. Può sospendere il pagamento chi versa i contributi previdenziali, assistenziali e i premi per l’assicurazione obbligatoria per lavoratori domestici che hanno scadenza tra il 23 febbraio e il 31 maggio 2020. I versamenti dovranno esser effettuati entro il 10 giugno 2020 senza applicazione di sanzioni e interessi.
  • Rinviato il termine per presentare la dichiarazione di successione. Per le successioni in corso, il cui termine per presentare la relativa dichiarazione scade tra l'8 marzo e il 31 maggio, c'è tempo fino al 30 giugno per adempiere quest'obbligo senza incorrere in sanzione. In questo caso sono sospesi anche i versamenti delle imposte ipotecarie, catastali e degli altri tributi indiretti.
  • Sospesi gli accertamenti dell'Agenzia delle Entrate. Sono sospesi accertamenti, verifiche, cartelle esattoriali, avvisi di accertamento e provvedimenti esecutivi, cioè pignoramenti o aste.  La sospensione riguarda i termini scadenti tra l’8 marzo e il 31 maggio. Questo significa che anche le rate della così detta rottamazione ter e del saldo e stralcio che scadevano rispettivamente il 28 febbraio e il 31 marzo vengono rinviate.Le somme dovranno esser versate entro la fine di giugno. Per i soggetti con residenza o sede operativa al 21 febbraio 2020 nei comuni della prima zona Rossa la sospensione parte dal 21 febbraio.
  • Imu e tari, dipende dal Comune. A livello locale, molti Comuni si sono impegnati, pur in assenza di normativa statale cui far riferimento a rinviare il pagamento delle imposte legate alla casa, quali Imu e Tari. Pertanto, è bene consultare il sito internet del proprio Comune o dell’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti per capire nel proprio caso se ci siano provvedimenti favorevoli in atto.
  • Carte d'identità e patenti di guida, prorogata la scadenza. La validità di carte d’identità e patenti scaduti dal 31 gennaio viene prorogata al 31 agosto 2020. La carta d’identità per l’espatrio vale fino alla data di scadenza riportata sul documento.
  • Tessera sanitaria. E’ prorogata al 30 giugno la validità delle tessere sanitarie scadute e che scadranno entro la stessa data, lo stesso vale per la componente della Carta nazionale dei servizi. La proroga non riguarda la validità come tessera europea di assicurazione malattia.

  • Prorogati revisioni auto e certificati. I certificati, permessi, attestati, concessioni, autorizzazioni in scadenza tra il 31 gennaio e il 15 aprile conservano la loro validità per i novanta giorni successivi alla dichiarazione di cessazione dello stato di emergenza. I veicoli che devono fare la revisione entro il 31 luglio potranno circolare fino al 31 ottobre.
  • Donazioni, detraibili al 30%. Le donazioni effettuate nei confronti di Stato, regioni, enti locali, istituzioni pubbliche, istituzioni religiose, fondazioni, associazioni riconosciute senza scopo di lucro, strutture di ricovero, cura accoglienza e assistenza sia pubbliche che private finalizzate all’emergenza del Covid-19 sono detraibili per il 30% della spesa sostenuta entro in limite massimo di 30.000 euro.

Il Ministero delle finanze emanerà un decreto con cui verranno fissate forme di menzione per chi rinuncia alla sospensione dei termini ed effettua comunque i versamenti, questo per incentivare gli adempimenti spontanei e non sovraccaricare ulteriormente, dove possibile, le finanze dello Stato già pesantemente provate dalle misure che si sono rese necessarie.

Polizze auto: valide per un mese dopo la scadenza

  • Proroga della polizza. Fino al 31 luglio 2020 per le polizze scadute tra il 21 febbraio 2020 e il 31 luglio 2020 viene prolungato di ulteriori 15 giorni il cosiddetto “periodo di ultrattività” che mantiene attiva la polizza dopo la scadenza, portandolo di fatto a 30 giorni. Questa estensione sembrerebbe limitata alla sola garanzia RCA e non anche ai rischi accessori: è consigliabile chiedere informazioni alla propria assicurazione se l’estensione è prevista anche per le garanzie accessorie (es. furto e incendio) eventualmente previste in polizza. È consigliabile inoltre chiedere alla propria compagnia se il periodo di 30 giorni è applicato anche in caso di pagamento frazionato (es. se devo pagare la rata semestrale del contratto: in questo caso non è in scadenza ma si tratta appunto di pagamento frazionato del premio), visto che alcune compagnie hanno praticato l’estensione dei 30 giorni anche in questo caso.

Sospensione rc auto. Su richiesta dell’assicurato possono essere sospesi, per il periodo richiesto dall’assicurato e fino al 31 luglio 2020, i contratti rc auto. La durata del contratto sarà prorogata per il numero di giorni pari a quelli della sospensione e senza oneri per l’assicurato. Questa norma è aggiuntiva rispetto a quello che è contrattualmente previsto da ciascuna compagnia: infatti la sospensione non è regolata per legge e ciascuna compagnia può applicare regole diverse. In caso di sospensione è importante sapere che non si può né circolare né lasciare l’auto parcheggiata su una strada pubblica o su un’area privata equiparata a una pubblica (es. il parcheggio di un supermercato) perché anche la sosta su strade pubbliche è considerata circolazione e vige l’obbligo di assicurare il veicolo.

  • Poiché molte persone non stanno utilizzando l’auto, alcune compagnie (UnipolSAI, Reale Mutua, Italiana Assicurazioni, Cattolica) hanno annunciato che renderanno un mese di rc auto ai propri assicurati tramite un voucher da utilizzare al rinnovo. Reale Mutua e Italiana, in alternativa al mese di rc auto, offrono 6 mesi di sconto su una polizza salute; Cattolica invece dà la possibilità di chiedere un voucher per rinnovare la polizza in scadenza (da aprile 2020 a maggio 2021) o sottoscrivere un nuovo prodotto per la persona, la casa o l’impresa. Tutte le compagnie prevedono un form online o la possibilità di richiedere il voucher scrivendo al servizio clienti: controllate sul sito cosa prevede la vostra compagnia. ITAS assicurazioni invece dà la possibilità al cliente di scegliere tra uno sconto al rinnovo della polizza rc auto, pagare la polizza infortuni del conducente 1 euro per il primo anno o uno sconto per la sottoscrizione di una nuova polizza per la casa, per gli infortuni, per le attività di commercio o artigianato.  Assimoco dal 1 agosto 2020 al  31 luglio 2021 dà la possibilità di ottenere uno sconto pari a una mensilità dell’ultimo premio Rc Auto pagato o in alternativa sconti su altre polizze specifiche. In generale il consiglio è sempre quello di valutare il premio al rinnovo della polizza e comunque confrontarlo con le altre offerte sul mercato visto che altre compagnie potrebbero applicare degli sconti. Nel caso si decida di utilizzare lo sconto per la sottoscrizione di polizze diverse dalla rc auto leggete con attenzione le condizioni di polizza. Oltre agli sconti sul premio, è possibile che le compagnie (per esempio Allianz) rendano più facile e flessibile la sospensione della polizza anche per brevi periodi di tempo e tenendo attive le altre garanzie del contratto, in aggiunta a quanto previsto dal Decreto “Cura Italia”. ANIA inoltre ha dichiarato che le compagnie metteranno in campo delle iniziative specifiche: vi terremo aggiornati sugli ulteriori sviluppi.

  • È inoltre previsto un allungamento di ulteriori 60 giorni dei termini entro cui la compagnia deve fare la proposta di risarcimento o motivare il fatto che non faccia l’offerta in caso di risarcimento rc  auto con procedura ordinaria (cioè se fatta alla compagnia del danneggiante, cosa diversa dalla procedura di indennizzo diretto per cui la richiesta di risarcimento va fatta alla propria compagnia).Ricordiamo infatti che i termini sono di 60 giorni per i sinistri con soli danni alle cose (che si accorciano a 30 se i conducenti coinvolti hanno firmato il modulo blu) e di 90 giorni per gli incidenti con danni fisici. Ora verranno allungati di ulteriori 60 giorni in caso sia necessario l’intervento di un perito o di un medico legale.
  • Infine l’IVASS ha prolungato i tempi con cui le compagnie devono rispondere agli assicurati. In particolare i termini per dare riscontro ai reclami sono prolungati a 75 giorni (invece di 45) e quelli per rispondere alle richieste di informazioni sono diventati 35 (invece di 20). La dilazione è prevista fino al 30 giugno ed è stata pensata per venire incontro alle difficoltà operative delle compagnie connesse all’emergenza COVID-19.
Gli effetti sull'economia e il rischio recessione

L’emergenza sanitaria scoppiata il 21 febbraio 2020 continua, tanto da costringere il Governo a limitare spostamenti ed attività in tutta Italia a partire dal 10 marzo 2020. Non sappiamo quando tutto finirà, per il momento si parla del 3 aprile ma le misure potrebbero protrarsi. L’Italia deve fare i conti con le conseguenze che questa situazione ha portato e continua a portare sull'economia del Paese. Negli scorsi giorni abbiamo affrontato il problema da diversi punti di vista, monitorando gli scandalosi casi di speculazione su igienizzanti e disinfettanti, sulle mascherine protettive e, grazie alle tantissime segnalazioni degli utenti, anche mettendo in guardia sui prodotti inutili che millantano proprietà contro il coronavirus. Abbiamo inoltre fornito supporto ai cittadini che hanno avuto disagi con aerei, treni o eventi teatrali e sportivi. Ma non possiamo dimenticare come gli impatti del coronavirus sono e saranno fortissimi sulla nostra economia.

Gli effetti sul Pil e il rischio recessione

Che il coronavirus possa portare conseguenze gravi sul Pil italiano è un'ipotesi non così remota, soprattutto se si considera che l'emergenza sanitaria ha colpito da subito le zone più produttive del territorio. Secondo i dati Istat, infatti, il 40% del Pil italiano è prodotto da Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e, in particolare, la Lombardia rappresenta da sola il 22%. Al momento è difficile quantificare l'impatto reale del blocco o del rallentamento delle attività in queste regioni, ma se si considera che il Paese viaggiava a ritmi di crescita pari a zero già prima dell'emergenza coronavirus, è facile capire che l'ipotesi recessione, con il Pil che non cresce ma diminuisce, non è poi così remota. Le agenzie di rating hanno difatti già aggiornato le loro previsioni sul Pil al -0,3% nel 2020. Il Governo ha sempre detto di non voler bloccare le attività produttive del Paese; lo smart working eviterà effetti devastanti sul sistema produttivo ma soprattutto non potrà funzionare in tutta Italia (ci sono zone del Paese con evidenti ritardi nelle infrastrutture di reti informatiche) e non per tutte le attività che quindi subiranno un rallentamento Un danno economico enorme, quantificato in milioni di euro ogni al giorno.

Cinema, pub, partite, spettacoli e turismo

I provvedimenti adottati hanno previsto, tra le altre, la "limitazione della socialità": i locali saranno chiusi alle 18, quelli aperti dovranno garantire una distanza minima tra i clienti di 1 metro e in generale sono vietati gli assembramenti e limitati gli spostamenti al minimo indispensabile. Sono stati chiusi cinema, teatri, palestre. 

  • Se prendiamo come esempio il solo settore dei locali serali come bar e pub, secondo gli ultimi dati FIPE parliamo di un volume d'affari pari a 18 miliardi di euro: il 17% sono in Lombardia, l'8,4 in Veneto, il 7,2% in Piemonte e altrettanti in Emilia Romagna. Il coronavirus ha portato a queste attività un mancato introito che non può essere sottovalutato.
  • In Italia ci sono più di 3400 sale di cinema; ogni giorno di chiusura dei cinema si perdono circa 2 milioni di incassi. La perdita complessiva su un mese è enorme. Fino al 3 aprile in totale meno incassi per 46 milioni di euro.
  • Per quanto riguarda le attività di intrattenimento come spettacoli teatrali e di lirica si stima che ogni giorno di chiusura possa comportare perdite pari a 4 milioni di euro, per un totale di circa 92 milioni al 3 aprile
  • Anche le partite di calcio giocate a porte chiuse comportano grossi perdite. Se prendiamo come esempio Juve e Inter significa perdere circa 3 milioni per ogni partita casalinga. 
  • Il settore del turismo è un dei maggiormente impattati dall'emergenza sanitaria. Secondo gli ultimi dati Istat Milano e Venezia hanno avuto in un anno 12 milioni di visitatori a testa, di questi il 50% sono stranieri. La spesa media per alloggio è pari a 107 euro a cui bisogna aggiungere circa 80 euro per le altre spese. Con questi dati alla mano, per le sole Milano e Venezia significa che un calo dei turisti per due mesi comporterebbe perdite di 377 milioni di euro. E dopo l’estensione delle limitazioni ed il protrarsi dell’emergenza sanitaria il 100% delle prenotazioni italiane sono state annullate. L’Italia è il quinto Paese visitato al mondo dai turisti e il turismo incide per il 12% sul Pil italiano.

Potrebbero esserci effetti su mutui e conti correnti?

A causa del coronavirus è anche cresciuto lo spread verso i Bund tedeschi. Ma cosa significa per l'economia italiana? In pratica questo fa sì che i nostri titoli di Stato siano diventati più rischiosi rispetto a quelli di altri Paesi dell'area euro. Per essere appetibili, perciò, devono offrire a chi li acquista un tasso di interesse più alto per offrire un rendimento molto più alto dei titoli tedeschi. Lo spread di cui tutti i giornali parlano, però, non ha un legame diretto con quello dei mutui e, perciò, chi ha sottoscritto un contratto di mutuo o lo sta per fare nel breve termine potrà beneficiare di una diminuzione dei tassi di riferimento di mercato. Mutui o surroghe, perciò, potrebbero avere ancora per un po' dei tassi interessanti. Sul lungo termine, invece, le cose potrebbero cambiare. Il rialzo del rendimento dei titoli di Stato italiani potrebbe avere effetti negativi direttamente sulle banche: gli istituti potrebbero per esempio cercare di mitigarli attuando modifiche peggiorative alle condizioni economiche di mutui e conti correnti

Investimenti, periodo grigio. Ma non per tutti

Al momento chi ha deciso di ricorrere ai beni rifugio tradizionali come l'oro ha fatto la scelta giusta. Quando c'è maretta nei mercati, infatti, l'oro tende a salire. Ma bisogna fare attenzione, perché è già salito molto, quindi se il clima sul mercato dovesse anche solo un po’ rasserenarsi, gli investimenti in oro potrebbero perdere valore. Più complicata la situazione di chi investe in obbligazioni e in azioni. Infatti le Borse stanno registrando ribassi pesanti man mano che la situazione coronavirus si aggrava. Tra i settori più colpiti ci sono quelli del turismo e dei trasporti, ma in realtà la situazione è piuttosto critica per tutti i settori, dato che gli investitori non stanno risparmiando nessuno. Per chi accetta un rischio elevato per i propri risparmi, però, alcune possibilità di acquisto ci sono: sul sito di Altroconsumo Finanza trovate alcune analisi fatte su questi prodotti dai colleghi esperti di investimenti. In particolare i rischi associati ai cosiddetti Pandemic bonds