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Perché il prezzo del cioccolato è aumentato così tanto? Cosa succede nella filiera del cacao

Il prezzo delle tavolette di cioccolato è salito in modo evidente negli ultimi anni, ma l'aumento è solo la punta dell’iceberg. Dietro c’è una filiera globale complessa, stretta tra crisi climatiche, speculazioni finanziarie e domanda in crescita.

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05 giugno 2025
Polvere di cacao e cioccolato

Dietro una tavoletta di cioccolato fondente si nasconde una catena globale fatta di squilibri, volatilità finanziaria e tensioni climatiche. Il prezzo del cacao è triplicato in tre anni sui mercati internazionali e anche l’Italia, che importa oltre due miliardi e mezzo di dollari di cacao all’anno, ha visto schizzare i costi. Ma quanto di questo aumento si riflette davvero sui consumatori? Per rispondere, Altroconsumo ha analizzato l’intera filiera: dalla produzione agricola alle borse merci, fino agli scaffali dei supermercati.

I prezzi del cioccolato sono aumentati, ma non tutti allo stesso modo

Per capire come gli aumenti del cacao si siano riflessi sui consumatori, Altroconsumo ha condotto un’analisi puntuale sui prezzi al dettaglio di 93 tavolette di cioccolato fondente in vendita nella grande distribuzione italiana. Le rilevazioni sono state effettuate ogni anno a marzo, in oltre mille punti vendita tra supermercati, ipermercati e discount.

I dati parlano chiaro: solo 4 prodotti su 93 hanno registrato un calo di prezzo nell’ultimo anno, e si tratta di ribassi modesti, tra l’1% e il 6%. Tutti gli altri – ben 89 tavolette – hanno subito aumenti compresi tra il 2% e il 90%. L’incremento medio del prezzo al chilo è stato del 17% solo nell’ultimo anno. Ma l’aumento diventa ancora più marcato se si guarda più indietro: rispetto al 2023 l’incremento è del 23%, e rispetto al 2022 del 36%.

Ma non si tratta solo di aumenti medi. Anche la distribuzione per fascia di prezzo racconta un cambiamento radicale: se nel 2021 quasi un quarto dei prodotti aveva un prezzo inferiore a 10 euro al chilo, oggi questa fascia rappresenta appena il 3% dell’offerta. Al contrario, le tavolette più costose – quelle oltre i 20 euro al chilo – sono passate dal 17% al 47% in cinque anni. Il cioccolato fondente è diventato un prodotto significativamente più caro, e in modo generalizzato.

Nonostante tutto, una nota positiva c’è: le promozioni continuano a svolgere un ruolo importante nel contenere i rincari. Il risparmio medio garantito dagli sconti è rimasto stabile negli anni, passando dal 15% nel 2021 al 18% nel 2025. Questo significa che, per chi acquista in modo attento e approfitta delle offerte, è ancora possibile risparmiare qualcosa senza rinunciare alla qualità: per aiutarti in questa scelta puoi seguire i suggerimenti della nostra guida all'acquisto sul cioccolato, oppure scoprire qual è il cioccolato fondente con il miglior rapporto qualità-prezzo del nostro test comparativo.

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Ma perché il prezzo del cioccolato è aumentato così tanto? Per capirlo bisogna partire dall’analisi della filiera e del prezzo del cacao.

La produzione di cacao: concentrazione e fragilità

La stragrande maggioranza del cacao mondiale viene coltivata in Africa occidentale. Ghana e Costa d’Avorio, da soli, coprono circa la metà della produzione globale. Altri produttori importanti sono Nigeria, Camerun, Indonesia, Brasile ed Ecuador. Negli ultimi anni, però, la produzione ha incontrato numerosi ostacoli: eventi climatici estremi, malattie delle piante e invecchiamento delle coltivazioni. Il risultato è uno squilibrio crescente tra domanda e offerta.

A fronte di una richiesta globale in aumento, trainata anche dall’aumento dei consumi su nuovi mercati, soprattutto in Asia, l’offerta fatica a tenere il passo. Questo crea pressione sui mercati internazionali e spinge verso l’alto i prezzi della materia prima.

I mercati futures e il ruolo della speculazione

Il cacao è una commodity, cioè una materia prima il cui prezzo è stabilito a livello globale ed è oggetto di scambi internazionali, come il petrolio o il caffè. Il suo prezzo viene fissato anche attraverso i contratti futures, strumenti finanziari che permettono di comprare o vendere una certa quantità di cacao a un prezzo stabilito oggi, ma con consegna in una data futura. Questi contratti servono a proteggere acquirenti e produttori dalle oscillazioni dei prezzi, ma sono anche usati per speculazione, cioè per fare profitti sfruttando le variazioni di prezzo.

Dal 2023 i futures sul cacao hanno iniziato a salire vertiginosamente. A gennaio 2025 si è raggiunto il picco di oltre 10mila euro per tonnellata, con un aumento del 220% rispetto al 2022. Anche i prezzi all’importazione in Italia sono triplicati in tre anni, passando da 3.500 a 12.000 euro a tonnellata.

Ma a preoccupare non è solo l’aumento, bensì la forte volatilità dei prezzi. Per volatilità si intende l’instabilità delle quotazioni, ovvero la tendenza del prezzo a cambiare rapidamente, spesso senza preavviso, anche nel giro di pochi giorni. Il cacao, da sempre soggetto a variazioni stagionali e climatiche, è oggi influenzato anche da fattori finanziari che ne amplificano l’instabilità: gli investitori istituzionali (come hedge fund e fondi speculativi) possono infatti acquistare e vendere contratti futures in base a logiche puramente speculative, scollegate dall’effettiva domanda e offerta di fave di cacao.

A tutto questo si sommano eventi reali che alterano l’equilibrio del mercato: raccolti ridotti per via del clima, malattie delle piante, difficoltà logistiche, conflitti geopolitici. In un contesto già teso, questi elementi rendono i prezzi ancora più imprevedibili. Risultato? Le imprese faticano a programmare i costi di produzione, e il rischio è che prima o poi i rincari finiscano tutti sulle spalle dei consumatori.

Dall’import allo scaffale: cosa succede ai prezzi

Il cacao importato in Italia viene trasformato dalla nostra industria dolciaria, destinato sia al consumo interno sia all’esportazione. Nonostante l’esplosione dei costi della materia prima, l’aumento dei prezzi per i consumatori è stato più contenuto. Questo indica che parte dell’aumento è stata assorbita dalla filiera. Tuttavia, i rincari sono evidenti e sono quelli che intercettiamo al supermercato ogni volta che acquistiamo una tavoletta di cioccolato. 

 

Scopri anche tutto quello che c’è da sapere su alcuni metalli pesanti presenti nel cioccolato.

 

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IL CONSIGLIO DELL'ESPERTA
Alessandra Rivolta - Analista di mercato
I prezzi del cioccolato al dettaglio sono aumentati e l’aumento è stato considerevole. Gli aumenti della materia prima cacao, però, sono stati nettamente più intensi. Parte dell’aumento di costo è stato probabilmente assorbito dalla filiera e non è da escludere che verrà scaricato sui consumatori nei prossimi periodi.