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Batterie ricaricabili e caricabatterie

01 gennaio 2011

Le batterie ricaricabili convengono più delle usa e getta e inquinano meno. Ma alcune durano meno di quanto promesso. Test anche sui caricatori.

Evitare le pile usa e getta
Telecomandi, radiosveglie, telefoni cordless sono solo alcuni degli strumenti di uso quotidiano alimentati a pile. Le pile, però, non sono un buon affare: sono adatte a un uso limitato e sporadico, costano e contengono sostanze inquinanti per l’ambiente.
Per tutti questi motivi conviene farne un uso minimo e soprattutto scegliere solo le ricaricabili (quelle del nostro test, insieme agli indispensabili caricatori), che rispetto a quelle usa e getta hanno una vita più lunga.
Anche con uno smaltimento accurato (tramite gli appositi contenitori), il problema ecologico resta. Visto che delle pile oggi in pratica non si riesce a fare a meno, cerchiamo di acquistare quelle che hanno minori svantaggi per noi e per l’ambiente.

Alcune batterie durano poco
Le pile del test sono ricaricabili stilo e ministilo ad alta capacità, generalmente affidabili, molto adatte a un uso intenso, per esempio per far funzionare una fotocamera digitale. Abbiamo valutato le prestazioni delle batterie in tre condizioni di utilizzo: con telefono
cordless (uso continuo), flash (grande consumo istantaneo) e macchina fotografica digitale (uso misto).
Anche se rimangono di gran lunga la scelta migliore rispetto alle usa e getta, le ricaricabili hanno un punto da migliorare: perdono presto buona parte della loro resa, soprattutto se si tratta di stilo. Le nostre prove dimostrano che fino a 100 cicli nessun modello presenta particolari problemi, poco dopo si iniziano a vedere i primi cedimenti e a 200 cicli alcuni modelli perdono quasi per intero la loro “memoria energetica”.
Fuori dal laboratorio, la durata potrebbe essere anche inferiore. E quando una pila si scarica iniziano i problemi di smaltimento.

Caricabatterie a confronto
Per usare queste pile bisogna ricaricarle, quindi abbiamo messo alla prova anche i caricabatterie. Le prestazioni sono mediamente buone. I nuovi caricabatterie devono poter ospitare i vari modelli di pile presenti sul mercato. I sistemi migliori sono quelli che indicano la tensione della batteria, meglio ancora se con indicatore luminoso, cosa che
permette di rigenerare le pile in modo corretto e adeguato al modello, senza rischiare di sovraccaricarle.

Come far durare a lungo le pile
Ecco qualche consiglio per utilizzare al meglio le batterie ricaricabili, per farle durare di più e mantenere in buono stato anche gli apparecchi che alimentano.
– Per prima cosa, scegliete sempre le batterie ricaricabili. Le pile usa e getta sono molto più inquinanti e non convengono economicamente.
– Usate sempre le batterie in gruppi di 2 o 4 della stessa marca e tipo, comprate nello stesso momento. In questo modo saranno sottoposte agli stessi sforzi, invecchieranno di pari passo e verosimilmente moriranno insieme. Potete segnarle in modo da riconoscerle dopo ogni ricarica e rimetterle insieme ogni volta.
– Non usate mai una batteria nuova insieme ad altre più vecchie, né una appena ricaricata insieme ad altre scariche. Per non confondervi, separate le batterie a piena carica da  quelle già utilizzate, conservandole magari in contenitori diversi.
– Non mescolate mai batterie NiCd e NiMH nello stesso apparecchio né di diversa marca e modello.
– Ricaricate le batterie solo poco prima di usarle: stando tanto tempo inutilizzate, possono perdere gran parte della loro carica.
– Non portate mai le batterie sfuse in tasca: se entrano in contatto con altri oggetti metallici, come un mazzo di chiavi, c’è il rischio che vadano in corto circuito.


Marche del test:

  1. Duracell
  2. Energizer
  3. Ikea
  4. Panasonic
  5. Philips
  6. Uniross
  7. Varta