Gentili referenti di Altroconsumo,
mi rivolgo alla vostra associazione per segnalare i comportamenti sistematicamente vessatori e scoraggianti che sto subendo da parte della Cassa Mutua MBA – Mutua Basis Assistance, Health Assistance S.c.P.A., realtà a cui ho aderito come socio nel 2023, estendendo la copertura anche a mia moglie e a mia figlia.
Le problematiche riscontrate sono numerose e ricorrenti, e mettono in dubbio la reale efficacia del servizio, tanto da far dubitare dell’affidabilità dell’ente stesso.
In sintesi:
• Tempistiche di rimborso estremamente lunghe: alcuni rimborsi richiesti a inizio 2024 sono arrivati solo ora (aprile 2025), con oltre 10 mesi di attesa, mentre le pratiche della seconda metà del 2024 sono ancora tutte bloccate.
• Uso eccessivo e ingiustificato di richieste documentali: per ogni singola pratica (anche la più banale), viene continuamente richiesta sia l’anamnesi remota (già inviata più volte e identica nel tempo), sia l’anamnesi prossima, anche quando già inclusa nel quesito diagnostico.
Persino in presenza di visite specialistiche recenti e dettagliate, continuano a rigettare o sospendere le pratiche con motivazioni capziose o pretestuose, allungando di settimane ogni processo.
• Sistema di “presa in carico” che non garantisce affatto trasparenza o velocità: anche quando si tenta questa strada (per evitare l'attesa del rimborso diretto), le autorizzazioni non vengono concesse facilmente e si è comunque sottoposti a una serie di ostacoli amministrativi.
• Tono e approccio delle comunicazioni da parte dell’ente estremamente impersonale e rigido, al punto da generare ansia nel semplice dover inviare una pratica sanitaria. La sensazione percepita come assistito è di non essere creduto, e di essere trattato quasi da “potenziale truffatore”, anziché da socio tutelato.
Alla luce di quanto sopra, ho maturato l’impressione che vi sia una strategia operativa tesa a limitare al massimo l’erogazione delle prestazioni previste, scoraggiando l’utente a persistere nella richiesta.
Tutto questo va a danno degli assistiti, che spesso si ritrovano costretti a rinunciare al rimborso o a pagare privatamente, pur avendo versato regolarmente le quote.
Chiedo gentilmente a voi, come ente indipendente e autorevole, di prendere in considerazione questa segnalazione e valutare un eventuale approfondimento. Ritengo che questo tipo di approccio possa rappresentare un danno collettivo, soprattutto in un settore delicato come quello della sanità integrativa.
Resto a disposizione per documentazione e prove a supporto.
Vi ringrazio per l’attenzione e per il lavoro che svolgete quotidianamente a tutela dei consumatori.
Cordiali saluti,
Emanuele Falchi
commerciale@navamar.it