Ho riscontrato che l’azienda adotta modalità di presentazione delle proprie offerte che ritengo scorrette e poco trasparenti:
- i prezzi promozionali sono messi in forte evidenza, mentre i costi effettivi a regime compaiono solo in note a piè di pagina, scritte in caratteri ridotti e non immediatamente visibili (ad esempio viene proposto uno sconto del 75% per convincere a non annullare un contratto, senza specificare quale sia il prezzo finale);
- le informazioni su rinnovi automatici e vincoli contrattuali non sono comunicate in modo chiaro e diretto al momento della sottoscrizione e in fase di rinnovo, ma scritte in caratteri piccoli e in delle note nelle pagine;
- la complessiva rappresentazione dell’offerta appare idonea a indurre in errore il consumatore medio sulla reale spesa da sostenere.
A mio avviso, tali pratiche potrebbero configurare:
- una pratica commerciale scorretta ai sensi degli artt. 20 e ss. del Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005);
- una violazione degli obblighi informativi previsti per i contratti a distanza (artt. 49 e ss. Codice del Consumo).
Vorrei capire se vi siano i presupposti per:
- segnalare la condotta all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) per possibili pratiche commerciali scorrette;
- eventualmente richiedere un rimborso o la risoluzione del contratto, laddove i costi applicati siano stati comunicati in modo ingannevole.
Resto a disposizione per fornirle documentazione (screenshot delle pagine web, contratti e comunicazioni ricevute) che possano supportare una valutazione più precisa.