Buongiorno Sono la titolare di un prestito richiesto alla Compass, ho effettuato alcuni pagamenti (mi sembra due) delle rate con un ritardo di circa 10/15 gg ma non ho mai saltato il pagamento della rata. Avevo chiesto il pagamento delle rate al 30 del mese anziché al 15 per avere più sicurezza dopo l’accredito dello stipendio, ho fatto anche delle richieste scritte ma nessuna risposta mi è stata data e la scadenza non è stata modificata. Come normalmente avviene, ho immaginato che sarebbe stata applicata una mora pari ai giorni di ritardo nella rata successiva, ma quando ho chiesto alla Filiale Compass, dove ho saldato la rata, mi hanno risposto che non gli risultava nessuna mora e di aspettare. Mai avrei potuto immaginare quello che sarebbe successo: è iniziata una sequela continua di telefonate da presunti aventi diritto in nome e per conto di una società di recupero crediti che mi intimava con un arroganza unica di pagare con un vaglia postale un importo che corrispondeva ad una cifra molto più alta della rata stessa, senza indicare a cosa fosse riferita e ripetendo solamente che dovevo pagare perché non avevo pagato . Alla mia risposta, non vi conosco e non pago un importo detto a voce senza nessun riferimento a cosa si sta pagando e tanto meno alla Compass è iniziata la sequela di telefonate e successivi messaggini sul cellulare. All'ennesima telefonata ho chiesto l'invio di un avviso scritto che risultasse provenire dalla Compass contenente l’importo della mora dovuta e le modalità di pagamento presso la loro filiale oppure tramite posta o banca. Mi è stato risposto che questo non era possibile e che dovevo pagare sulla base di quanto era indicato nell’SMS inviato. Dati i tempi che corrono, data la notorietà della Compass e la pubblicità che viene fatta, sfido chiunque a credere ad un qualche collegamento tra le due Società. Confidavo nell'arrivo di una richiesta da parte di Compass o da chi per loro con una normale comunicazione via posta. No, questo non è avvenuto, è subentrata una nuova persona, una sedicente Beatrice ancora più arrogante e più scorretta del precedente incaricato che ha toccato il fondo della situazione cominciando a telefonare e lasciare messaggi giornalieri in segreteria telefonica a me ed a mio marito, poi a telefonarmi al numero personale dell’ufficio dove lavoro (non capisco bene come se lo sia procurato) ed infine al massimo del rispetto della Privacy e della deontologia professionale ha chiamato in ufficio di sabato pomeriggio parlando con il mio Direttore e facendo capire che aveva bisogno urgente di parlare con me, ma che non poteva dirgli altro per la privacy, tanto è vero che il mio direttore mi ha chiamato dicendomi di telefonare urgentemente a questa signora che mi cercava e che gli aveva lasciato il numero di telefono. Concludendo sono terrorizzata dallo squillare del telefono e dalla notifica dei messaggini e mi sono sentita come colpevole, non so bene di cosa, quando il Direttore dell’ufficio mi ha detto con un fare quasi di rimprovero di chiamare questa persona e mi ha fatto capire di non farmi cercare in ufficio. Tutto questo perché ho chiesto un comunissimo avviso scritto che mi indichi chiaramente quanto pagare dove pagare e a chi pagare un importo che non ho mai negato di voler corrispondere al vero avente diritto e che possa rimanere anche a riprova di aver saldato il debito.