Scegliere il rasoio giusto con un occhio all'ambiente

La rasatura è perlopiù una scocciatura quotidiana, sono in pochi a considerarla un rito propiziatorio per la giornata o una fonte di relax. La stragrande maggioranza degli uomini continua a preferire la precisione della lametta alla praticità del rasoio elettrico.
Se consideriamo una rasatura quotidiana i costi annui (l’acquisto del rasoio, ammortizzato per 3 anni, e il costo del numero di testine necessarie sulla base dei risultati dei test di durata), possono superare i cento euro arrivando fino ai 160-170 euro, mentre per il modello usa e getta si fermano in media intorno ai 70-80 euro. I rasoi elettrici risultano essere la scelta più economica, per vari motivi: durano in media cinque anni (ma possono arrivare anche a dieci), il loro costo di ammortamento annuo è inferiore al costo annuale dei rasoi manuali, consumano poca energia elettrica e non hanno bisogno di schiuma.
Qualunque tipo di rasoio si utilizzi, manuale o elettrico, la mole di rifiuti che si produce non è indifferente. I rasoi usa e getta hanno un impatto ambientale maggiore: maggiore spreco di materie prime per la produzione, maggior ingombro nel trasporto e lo stoccaggio e maggiore produzione di rifiuti a fine vita. In un anno, rasandosi ogni giorno, si producono 1,65 chilogrammi di rifiuti se si utilizzano rasoi usa e getta, mentre se si opta per i rasoi ricaricabili la quantità di rifiuti è dodici volte inferiore (0,14 chilogrammi). Si tratta di rifiuti indifferenziati, quindi finiscono in discarica o in inceneritori, dal momento che non possono essere riciclati. Su questa differenza di numeri influisce non solo il peso maggiore degli usa e getta rispetto alle sole testine dei ricaricabili, ma anche il fatto che i primi durano di meno e quindi ce ne vogliono di più. Il rasoio elettrico si cambia con minore frequenza e anche i ricambi si utilizzano con parsimonia (in media ogni due anni si sostituiscono lame o testine), ma ci sono le batterie da smaltire, anche se ormai la maggior parte degli apparecchi utilizza batterie ricaricabili e tra le meno inquinanti. Mentre, per il consumo di energia elettrica, considerando il modello che ne usa di più, si arriva a un consumo complessivo di 45 kWh all’anno per persona, con le relative emissioni di anidride carbonica.