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Medicinali mancanti: il 34% degli italiani non li trova in farmacia

Le difficoltà continuano e per oltre tre persone su dieci, nel 2023, non è stato possibile trovare medicinali necessari nei tempi giusti (antidolorifici, antibiotici, antivirali e non solo). L'attesa è arrivata anche a più di 7 giorni per il 17% (dato in aumento rispetto alla precedente indagine pubblicata nel 2021), causando problemi al 52% delle persone. La notizia positiva è che, sulla carenza dei farmaci, qualcosa si è mosso dopo il Covid ed è in corso un'importante revisione della regolamentazione Ue.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
16 luglio 2024
farmaco in mano

Le motivazioni sono sempre tante e diverse, ma il problema non cambia, e da tempo: lo conferma la nostra nuova indagine sui medicinali mancanti. Nell’ultimo anno il 34% degli italiani si è trovato di fronte a un: “No, mi spiace, il suo farmaco non c’è e non sarà disponibile a breve”.

Nell’indagine pubblicata nel 2021 (riferita alle carenze del 2020) - quando la percentuale rilevata era pressocché identica - c’era anche il Covid a peggiorare la situazione e già titolavamo sulle nostre riviste: “È ora di una soluzione”. Ciò che di buono è quantomeno arrivato nel frattempo è che, a livello europeo, qualcosa si sta finalmente muovendo.

I farmaci che mancavano

Gli italiani, nel 2023 (anno a cui fanno riferimento le risposte dei nostri intervistati), hanno dovuto affrontare la mancanza di farmaci molto diffusi: analgesici e antidolorifici in particolare (nel 15% dei casi), antibiotici e antivirali (7%).

Ma sono mancati anche medicinali per i disturbi muscolo-scheletrici, per i problemi a carico del sistema immunitario, cardiovascolare e non solo (l'indagine è stata svolta tra il 13 e il 22 febbraio 2024 su 1.014 italiani distribuiti come la popolazione generale per sesso, età 25-74 anni, istruzione e area geografica).

grafico tipo di farmaco mancante 

Le attese e le soluzioni

In molti hanno trovato un’alternativa, cercando in altre farmacie o acquistando un farmaco equivalente (quando disponibile), cioè con le stesse caratteristiche ed efficacia; il 31% invece ha aspettato armandosi di pazienza.

Ed è proprio il tempo di attesa che sembra essere peggiorato: nel 17% dei casi è stato persino di oltre 7 giorni, quando nell’indagine del 2020 solo l’8% aveva dovuto aspettare così tanto; il 20% ha atteso tra i 4 e i 7 giorni (tre anni prma il 13%). Ma c’è anche chi - ben il 12% - non ha mai potuto trovare alcuna soluzione, né aspettando per il suo farmaco, che tanto non sarebbe arrivato, né comprandone uno alternativo, che evidentemente non c’era. Semplicemente non si è potuto curare.

grafico quante persone senza farmaco 

Le conseguenze: ansia, peggioramento e non solo

Facile comprendere come situazioni di questo tipo - per chi soffre di malattie anche gravi - possano portare a problemi anche pesanti, che si sono verificati per il 52% delle persone: ansia e preoccupazione (57%), ma anche peggioramento dei sintomi e della malattia (30%), il ricovero nel 2% dei casi.

grafico conseguenza carenza farmaci 

Le ragioni delle carenze

La carenza dei farmaci è un problema complesso con cause di varia natura. La motivazione che è stata fornita al 25% delle persone rimaste senza medicinale è stata: c’è troppa richiesta. Questo può avvenire, ad esempio, quando circolano parecchio virus come quelli influenzali e, in un breve lasso di tempo, non si riesce a star dietro a una domanda che cresce.

In molti, però (18% in entrambi i casi), ci hanno parlato anche di carenza di principi attivi/materie prime e di problemi logistici (trasporto, dogane...).

grafico motivo carenza farmaco 

La situazione in Italia

Ad oggi, se andiamo a vedere la lista “Farmaci carenti” dell’Aifa, sono circa 3.600 i medicinali mancanti in Italia; nel 2021, ai tempi della pubblicazione della precedente inchiesta, erano 2.400: il problema - ce lo dicono anche i numeri ufficiali - continua e cresce.

Dei 3.600 medicinali, circa 2.000 hanno cessato la commercializzazione in modo definitivo o temporaneo (ma non si sa per quanto); i rimanenti 1.600 non sono disponibili o lo sono in quantità ridotta per varie motivazioni (problemi produttivi, elevata richiesta, motivi commerciali). Sul totale, ben 760 non hanno un farmaco equivalente che può sostituirlo e, questo, è ciò che rende queste mancanze particolarmente pesanti per la salute dei pazienti, insieme alla gravità della malattia per cui sono indicati.

Tra i medicinali attualmente più critici (carenti e o disponibli in quantità ridotta, per problemi produttivi e per l’elevata richiesta) c’è il fluorouracile, per la cura di tumori dell’apparato digerente, intestinale, del seno e non solo; l’Aifa ne ha autorizzato l’importazione dall’estero. E poi c’è il Creon, per i problemi del pancreas causati ad esempio dalla fibrosi cistica e da alcuni tumori (la sua carenza era stata denunciata anche dal noto Fedez, via social, qualche mese fa). L’Aifa ha richiesto agli operatori sanitari di prescriverlo solo se strettamente necessario e se non esistono valide alternative.

Cosa si sta facendo ora in Europa 

La situazione, purtroppo, per chi deve ancora patire la mancanza di medicinali, ha poco di positivo, ma la speranza che in futuro le cose migliorino c’è, perché finalmente dopo il Covid, a livello Ue, ci si è mossi. L’Ema (Agenzia europea del farmaco) ha ad esempio istituito due gruppi di lavoro, per gestire le carenze e per prevenirle, monitorando gli eventi che potrebbero interferire sulla catena di approvvigionamento; ha inoltre realizzato una lista di “farmaci critici”, per malattie gravi e senza equivalenti e su questi attua un monitoraggio rafforzato per evitarne carenze.

Le nuove norme Ue in vista

Finalmente è in discussione una revisione della regolamentazione Ue sui medicinali, che dedica spazio anche alle carenze: serve tempo perché venga approvata (la discussione entrerà nel vivo non prima della metà del 2025). Si spera che il risultato non venga nel frattempo “annacquato” (e siamo vigili su questo fronte insieme al Beuc, l’organizzazione dei consumatori europei con cui contribuiamo ai lavori) ma, al momento, contiene novità importanti, anche in linea con quanto avevamo richiesto: obblighi più severi per le aziende su sospensione della produzione e notifica delle carenze; diversificazione dei fornitori da parte dei produttori, che dovranno anche avere un piano di prevenzione e gestione delle eventuali carenze; più poteri per l’Ema.

Inoltre è previsto l'obbligo, per gli Stati membri, di mettere a disposizione siti semplici per i cittadini, con indicazioni su durata della carenza, motivazioni e alternative. Anche questo è fondamentale per chi ha un problema così importante e non può sentirsi abbandonato: al momento, invece - lo dice la nostra indagine - molte persone (48%) che hanno dovuto affrontare una carenza non si sono sentite neanche adeguatamente informate.

Se anche tu ha problemi con il tuo farmaco in farmacia, informati su quali sono i doveri di farmacisti e aziende e cosa si può fare. Inoltre, se ripetutamente non trovi un medicinale, segnalaci la carenza (in passato, grazie alle vostre segnalazioni, abbiamo individuato distorsioni del mercato o veri e propri abusi, che abbiamo potuto anche denunciare).

 

Leggi anche l'editoriale del direttore Alessandro Sessa sul problema della carenza dei farmaci.