I figli e la dichiarazione dei redditi, come considerarli

- contributo tecnico di
- Tatiana Oneta
A partire dal 2022 per i figli a carico fino a 21 anni non spettano più le detrazioni perché sono state sostituite dall'assegno unico universale che viene accreditamto dall'Inps sul conto corrente. Tuttavia, per ottenere sia le detrazioni che l'assegno unico le condizioni da rispettare sono le stesse.
Quando i figli sono a carico
Le detrazioni per i figli (naturali, riconosciuti, adottivi o affidati) spettano anche se questi non convivono con chi li dichiara a proprio carico e anche se non sono residenti in Italia. La detrazione viene riconosciuta a prescindere dal fatto che sia o meno ancora studente. Se il figlio ha tre 21 e 24 anni è considerato a carico anche se percepisce un reddito fino a 4.000 euro annui al lordo delle deduzioni, superato questo limite di età, il reddito massimo per esser dichiarato a carico scende a 2.840,51 euro annui.
L'unico limite che il Fisco impone ai genitori è che facciano metà per uno:
- se non sono legalmente separati, devono ripartirsi al 50% la detrazione per ogni figlio a carico. I genitori possono, di comune accordo, attribuire tutta la detrazione al genitore con reddito complessivo più elevato, per evitare che sia persa in tutto o in parte dal genitore con reddito particolarmente basso. Per capire come godere al massimo della detrazione, fai qualche conto: la detrazione diminuisce all'aumentare del reddito, quindi attribuendola completamente al reddito più alto, lo sconto complessivamente percepito dalla famiglia risulta più basso.
- In caso di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione del matrimonio, la detrazione spetta al 100 % al genitore affidatario; in caso di affidamento congiunto, invece, si divide al 50 %. Anche in questo caso, però, è possibile - per i motivi appena ricordati - decidere di comune accordo di attribuire l'intera detrazione al genitore con reddito più elevato, a patto che, nell'affidamento congiunto, restituisca il 50 % della detrazione all'altro genitore.
Ci sono alcuni casi in cui la detrazione spetta per intero a un solo genitore, e cioè:
- quando l'altro genitore è fiscalmente a suo carico;
- se uno dei genitori rimane vedovo/a con figli e si risposa;
- per figli adottivi o affidati del solo contribuente, anche se questi è coniugato;
- se l'altro genitore è deceduto oppure non ha riconosciuto il figlio: in questo caso, la detrazione per il primo figlio potrebbe essere sostituita da quella per il coniuge, se più conveniente, e, in caso di presentazione del 730 tramite Caf o professionista, ti dovrebbe esser assegnata in automatico la detrazione più conveniente in funzione della tua situazione.
Se il figlio lavora
Se il figlio produce del reddito che deve dichiarare (ad esempio con qualche collaborazione), pur rimanendo sotto la soglia di reddito per esser considerato a carico, dovrà presentare una propria dichiarazione dei redditi, barrando la casella "soggetto fiscalmente a carico di altri" presente nel frontespizio di fianco al campo dedicato al codice fiscale del dichiarante. In questo modo i genitori che lo dichiarano a proprio carico possono continuare a percepire le detrazioni e recuperare le spese sostenute per lui.
Come compilare il quadro dei figli a carico nel 730
I figli vanno indicati nella prima pagina del 730, nel quadro dei familiari a carico. Per fotografare la situazione del 2022 sono necessarie diverse colonne che rappresentano i figli a carico prima e dopo il 28 febbraio, data di introduzione dell'assegno unico familiare:
- barra la casella “F1” per il primo figlio a carico, cioè quello di età anagrafica maggiore tra quelli a carico. Nei righi successivi barra le caselle:
- “F” per indicare un figlio successivo al primo;
- “A” se si tratta di un altro familiare;
- “D” se il figlio è portatore di handicap ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 104 del 1992 (non occorre la gravità data col comma 3 dell'articolo 3). In questo caso, non è necessario barrare anche la casella “F”.
- Nella casella “codice fiscale”, scrivi il codice fiscale di ciascuno dei figli e degli altri familiari che dichiari a tuo carico, anche se le detrazioni vengono percepite da un altro soggetto. Ricorda di inserire il codice fiscale anche dei figli eventualmente residenti all'estero. Il codice fiscale dei figli in affido preadottivo non deve essere indicato.
- Nella casella “mesi a carico” indica il numero dei mesi dell'anno durante i quali il familiare è stato a tuo carico. Per esempio, per un figlio nato il 14 agosto 2022, la detrazione spetta per cinque mesi, pertanto nella casella scriverai “5”.
- Nella casella “minore di 3 anni (gennaio/febbraio)” indica, solo per i mesi di gennaio e febbraio 2022, il numero durante i quali il figlio a carico ha avuto un'età inferiore a 3 anni. Il Fisco riconosce la detrazione per l'intero mese, anche se la condizione per usufruirne si è verificata per un solo giorno.
- Nella casella “percentuale” indica la percentuale di detrazione spettante: "100" per l'intera detrazione, "50" per la metà e "0" se la detrazione spetta interamente all'altro genitore.
- Se uno dei genitori è deceduto oppure non ha riconosciuto il figlio l'altro genitore ha diritto per il primo figlio alla detrazione prevista per il coniuge a carico, mentre per gli altri figli all'intera detrazione. Fai attenzione e indica nella casella “percentuale” del rigo 2 la lettera “C”. Se la detrazione non spetta per l'intero anno, bisogna compilare il rigo 2 per i mesi in cui la detrazione è riconosciuta come figlio e il rigo 3 per i mesi in cui spetta come coniuge. In ogni caso, sarà chi ti presta l'assistenza fiscale ad attribuirti automaticamente la detrazione. più conveniente. Infatti, poiché le detrazioni per i figli e per il coniuge non sono fisse, ma variano in funzione della composizione del nucleo e del reddito complessivo, potrebbe accadere che comunque la detrazione prevista per il coniuge sia più bassa di quella attribuita al figlio.
- Barra la casella di colonna 8 “detrazione 100% affidamento figli” se sei il genitore che fruisce dell'intera detrazione in caso di affidamento congiunto, esclusivo o condiviso dei figli. Se sei il genitore affidatario, o in caso di affidamento congiunto, e non puoi usufruire in tutto o in parte della detrazione, perché hai dei limiti di reddito, la detrazione viene assegnata interamente all'altro genitore. Ovviamente, questa situazione può essere oggetto di valutazione in sede di accordo economico di separazione.
- Nella casella "n. mesi detrazione figli" bisogna indicare a colonna 9 se il figlio, di qualsiasi età è stato a carico nei mesi di gennaio e/o febbraio. Nella colonna 10 invece, si indica la situazione del figlio a carico che aveva almeno 21 anni nel 2022. Riporta "10" se ha avuto almeno 21 anni per tutto l'anno e indica 2 a colonna 9. Se il figlio ha avuto meno di 21 anni tutto l'anno, non indicare nulla in questa casella.
- Per le famiglie con almeno 4 figli, l'amministrazione finanziaria concede un'ulteriore detrazione pari a 1.200 euro da indicare nell’omonima casella, riservata ai contribuenti con più di tre figli. Riporta la percentuale riferita alla ulteriore detrazione che ti spetta. Ricorda che, in caso di separazione, annullamento o divorzio, la percentuale di ulteriore detrazione spetta in base agli affidamenti decisi dal giudice. Infine, se uno solo dei genitori possiede i requisiti (due figli avuti dal precedente matrimonio e due dall'attuale coniuge), la detrazione gli spetta per intero anche se l'altro coniuge non è a suo carico.
- Nella casella “numero di figli in affido preadottivo a carico del contribuente”, devi indicare il numero dei figli che hai in affido preadottivo. In questo caso, utilizza un rigo per ognuno di loro, barrando la casella "F", "F1" o "D" e compilando i dati relativi ai mesi per i quali li dichiari a tuo carico. Il campo relativo al loro codice fiscale deve esser lasciato in bianco in modo tale da garantire una maggior tutela della loro privacy.
Adozioni internazionali e detrazioni nel 730
Nel quadro E, tra le spese deducibili, si indica al rigo E26 la spesa sostenuta dai genitori per le procedure di adozione internazionale. A colonna 1 indica il codice 21 e a colonna 2 la spesa sostenuta.
In particolare sono deducibili dal reddito il 50% delle spese sostenute dai genitori per l'adozione di minorenni stranieri. Queste spese devono essere certificate dall’ente autorizzato che ha ricevuto l’incarico di curare la procedura di adozione. Sono deducibili le spese sostenute nell’anno, a prescindere dalla conclusione effettiva dell’adozione, tra cui quelle per l’assistenza che i genitori hanno ricevuto, per la legalizzazione o la traduzione dei documenti, per la richiesta di visti, per i viaggi e il soggiorno all’estero, per l’eventuale quota associativa se la procedura è stata curata da enti e le altre spese documentate per l'adozione del minore.