
Buoni pasto in busta paga
Chiediamo al Governo di permettere alle aziende di mettere i soldi direttamente nelle buste paga dei lavoratori, senza perdere i benefici fiscali. E di alzare l’esenzione fiscale per i lavoratori fino a 10 euro per buono.
I buoni pasto sono usati da 3,5 milioni di lavoratori e rappresentano da qualche tempo una componente importante delle entrate mensili delle famiglie che li usano non solo per pagare la pausa pranzo ma anche per acquistare beni alimentari. Proprio per questo motivo delle facilitazioni su questo strumento sarebbero ottimali per dare sostegno al bilancio familiare.
Il tetto del 5%
L’entrata in vigore del tetto alle commissioni di incasso ed altre spese per gli esercenti al 5% aumenterà la loro accettazione ma non risolverà tutti i problemi che si riscontrano nel loro utilizzo. Per questo la nostra richiesta è quella di farli diventare una componente della busta paga estendendo la cosiddetta indennità di mensa a tutti i lavoratori ed assicurando le esenzioni fiscali previste per i buoni pasto elettronici. Occorre lavorare sul TUIR (testo unico delle imposte sui redditi DPR 917/1986) per dare la possibilità ai datori di lavoro di versare in busta paga al lavoratore una indennità sostitutiva della mensa che sia esentasse per lavoratore e azienda come avviene per i buoni pasto. Per questo motivo proponiamo la modifica all’articolo Art 51 comma 2 lettera c del Testo unico delle imposte sui redditi (dpr 917/1986), estendendo di fatto a tutti la possibilità di beneficiare dell'indennità di mensa (a oggi riservata solo ad alcune categorie di lavoratori).
Esenzioni fiscali fino a 10 euro per buono
Fermo restando questa possibilità, occorre almeno aumentare l’importo dei buoni pasto elettronici esentasse per i lavoratori e con agevolazioni per le imprese portando il loro valore massimo dagli attuali 8 euro a 10 euro. Il valore degli 8 euro risale al 2020 e nel frattempo il potere di acquisto dei lavoratori si è ridotto del 10%. Questa stessa estensione andrebbe poi applicata anche al valore in busta paga nel caso fosse prevista questa possibilità