
Pendolari: basta disservizi. Chiediamo rimborsi più equi
Il nuovo sistema dei rimborsi previsto da Trenord è inadeguato a compensare i pendolari vessati da anni di ritardi e cancellazioni sulle tante linee lombarde. Aderisci alla nostra petizione: insieme saremo più forti.
Nel 2024 Regione Lombardia e Trenord hanno inasprito le regole per i rimborsi in caso di ritardi a favore dei pendolari con abbonamento. Le nuove regole allineano i rimborsi Trenord alla delibera dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART) che prevede infatti in caso di ritardo lo stop al rimborso automatico (il rimborso può essere dato solo su richiesta) e criteri più restrittivi per ottenere un indennizzo (ad esempio per avere diritto al rimborso vengono conteggiati solo i ritardi superiori ai 15 minuti e non più quelli superiori a 5). A questo si aggiungono i continui disservizi per gli utenti; Altroconsumo, infatti, riceve ogni giorno tante segnalazioni di utenti stressati da ritardi cronici e cancellazioni. È ora di dire basta.
Vista l’inadeguatezza del sistema, chiediamo per chi ha un abbonamento Trenord di innalzare il rimborso e di aumentare la platea degli aventi diritto prendendo in considerazione le corse che hanno accumulato più di 5 minuti di ritardo. Nel dettaglio le nostre proposte sono:
- rimborso pari al 40% del costo dell’abbonamento annuale e a 1/12 del 40% dell’abbonamento annuale (ora il rimborso è invece pari al 30% del costo dell’abbonamento mensile e a 1/12 del 30% dell’abbonamento annuale);
- criterio per il riconoscimento del rimborso: la somma delle corse soppresse totalmente, delle corse soppresse parzialmente e di quelle che hanno accumulato più di 5 minuti di ritardo, è pari o superiore al 10% dei treni programmati;
infine, chiediamo che il rimborso sia automatico e non su richiesta del passeggero con abbonamento. Riteniamo che Trenord abbia la possibilità di fare le verifiche per tratta e che possa riconoscere automaticamente la somma.