creme corpo

Come scegliere le creme corpo

Trova la crema corpo che più si adatta alle tue necessità

Le creme corpo sono prodotti indicati per reidratare la pelle e agiscono diminuendo la naturale evaporazione d’acqua dalla pelle e migliorandone le condizioni. Oltre alle preferenze personali, ci sono però alcuni aspetti da prendere in considerazione quando si deve acquistare una crema, per non farsi ingannare dalle pubblicità o dal tipo di punto di vendita.

La guida passo passo

Tipologie di creme idratanti

Le creme corpo servono per reidratare la pelle contrastando la naturale evaporazione d’acqua transepidermica e migliorando le condizioni del film idrolipidico che ricopre gli strati superficiali della pelle.

La disidratazione è un processo che avviene naturalmente, quando ci laviamo rimuoviamo questo strato protettivo (e non importa se usiamo i docciaschiuma che si dichiarano idratanti come dimostra il ns test di agosto 2023. Ma anche il sole, il freddo, il vento o l’aria condizionata, sono altri fattori che contribuiscono alla perdita di idratazione della pelle.

Il concetto di idratazione non va, però, pensato come qualcosa di puramente estetico: una pelle ben idratata non solo ha un aspetto piacevole al tatto, ma soprattutto è “in salute”, cioè nelle condizioni migliori per poter fungere da barriera.

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Come scegliere la crema idratante in base al tipo di pelle

Nell’inchiesta fatta sulle abitudini di acquisto delle creme idratanti, più della metà dei nostri ACmakers sostiene che l’indicazione del tipo di pelle (secca, normale, grassa ecc.) sia un elemento rilevante per la scelta.

Purtroppo, però questa è un’informazione un po’ arbitraria: la crema che un produttore dichiara adatta a pelle secca, per un altro potrebbe essere perfetta per pelli normali. Non esiste infatti uno standard di riferimento assoluto che permette di confrontare tra loro i diversi brand. Questa informazione potrebbe essere utile solo nel caso sia data da un produttore che ha diversi prodotti e linee con indicazioni diverse.

In generale a seconda del grado di secchezza ci sarà un minore o maggiore contenuto di sostanze grasse ed emollienti (vedi paragrafo ingredienti), ma le formulazioni di base sono simili. Ecco alcuni consigli in base al tipo di pelle:

  • Pelle secca: è necessario prevenire la disidratazione della pelle applicando la crema spesso, meglio tutti i giorni. Preferisci i prodotti che al secondo e terzo posto dell’elenco ingredienti, dopo l’acqua, contengono sostanze grasse e idratanti (butyrospermum parkii butter, glycerin, paraffinum liquidum).
  • Pelle grassa: sono da evitare formulazioni particolarmente ricche, ma soprattutto è importante non usare detergenti e saponi aggressivi e non dimenticarsi di applicare la crema: anche la pelle grassa si secca e provoca una maggiore produzione di sebo. La presenza di acido ialuronico (sodium hyaluronate) o niacinamide può essere utile.
  • Pelle sensibile o reattiva: considerando che la crema rimane a lungo a contatto con la pelle, andrebbero evitati i prodotti che contengono l’alcol (alcol denat.) e gli allergeni del profumo (limonene, linalool, citronellol).
  • Pelle matura: necessita di idratazione costante per mantenere l’elasticità e prevenire le rughe profonde, la crema va applicata spesso e massaggiata per favorire l’assorbimento, anche più volte al giorno. Può essere utile la presenza di acido ialuronico (sodium hyaluronate) o niacinamide e per le creme viso i filtri UV.
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Ingredienti da cercare e da evitare

Le creme idratanti contengono tra 60 e 80% di acqua (ingrediente più numeroso, infatti è sempre il primo della lista per tutti); le sostanze grasse, idratanti e umettanti rappresentano dal 20 al 40% della crema; i restanti ingredienti, emulsionanti, profumi, conservanti sono in concentrazioni inferiori al 1%.

Principi attivi idratanti efficaci

Vediamo quali sono i principali ingredienti funzionali presenti in una crema idratante.

Le sostanze grasse creano un “film” superficiale sulla pelle che riduce la naturale perdita di acqua e sono dotate di potere emolliente. Possono essere di diverso tipo:

  • ingredienti che derivano dalla raffinazione del petrolio (come il paraffinum liquidum e petrolatum): a dispetto della cattiva fama non sono ingredienti critici nelle creme. Sono invece da evitare nei prodotti per labbra
  • origine sintetica come acidi e alcoli grassi, trigliceridi e esteri (ad esempio cetearyl alcohol, caprylic/capric triglycerides, isopropyl myristate)
  • ingredienti di origine vegetale, cioè burri o olii che nella lista degli ingredienti si trovano indicati con i loro nomi botanici, ad esempio l’olio di mandorla (prunus amygdalus dulcis oil), burro di karité (butyrospermum parkii butter), olio di argan (argania spinosa kernel oil)

Inoltre, è importante la presenza di sostanze idratanti e umettanti che sono in grado di legarsi all’acqua, trattenendola sulla pelle, come la glicerina (glycerin).

Per legge l’elenco ingredienti è in ordine decrescente di concentrazione, per cui oltre a verificare la presenza di queste sostanze, controllando l’etichetta puoi capirne anche la quantità: se un ingrediente si trova ai primi posti dell’elenco sarà presente in una quantità rilevante: se è indicato dopo la metà dell’elenco (o dopo i profumi) invece è presente in quantitativi trascurabili.

Sostanze potenzialmente irritanti o dannose (parabeni, siliconi, allergeni)

Le creme si applicano frequentemente e restano a contatto con la pelle a lungo, per cui è importante verificare la presenza di ingredienti potenzialmente irritanti o dannosi.

La normativa europea sui cosmetici è abbastanza stringente, prevede una lista delle sostanze che non possono essere usate e una di quelle utilizzabili solo in alcune concentrazioni e/o solo per alcune tipologie di cosmetici. Anche se la maggior parte delle sostanze utilizzabili nei cosmetici sono a basso rischio, alcuni ingredienti possono provocare una reazione allergica cutanea, sono sospetti di interferire con il sistema endocrino, possono irritare le vie respiratorie, gli occhi o la pelle, possono essere nocivi se ingeriti o inalati e alcuni ingredienti sono persistenti, bioaccumulabili scarsamente biodegradabili o tossici per l’ambiente acquatico con effetti a lunga durata o rilasciano microplastiche.

Nelle creme idratanti, gli ingredienti a maggior rischio sono i conservanti e i profumi. Ecco quelli più discussi:

  • parabeni: nonostante l’allarmismo diffuso e supportato dai claim in etichetta “senza parabeni”, questi ingredienti non sono presenti nella maggior parte delle creme e in generale nemmeno negli altri cosmetici. Se vuoi saperne di più e capire come riconoscerli in etichetta leggi la nostra guida ai parabeni.
  • siliconi: il più diffuso nelle creme idratanti è il d5 o cyclopentasiloxane, un silicone leggero, utilizzato come emolliente. È inserito dall’agenzia europea delle sostanze chimiche nella lista delle sostanze persistenti, bioaccumulabili e tossiche, ovviamente è più problematico nei prodotti da risciacquo, ma è comunque un ingrediente che ha impatto ambientale negativo.
  • olii minerali: sono ingredienti che derivano dalla raffinazione del petrolio (come il paraffinum liquidum e petrolatum), sono efficaci nelle creme idratanti e, a dispetto della cattiva nomea, sono da evitare solo nei prodotti per labbra.
  • BHT: un antiossidante inserito nella lista dei possibili disturbatori endocrini EDC dall’agenzia europea per la sicurezza chimica ECHA, e classificato come sostanza molto tossica per la vita acquatica con effetti di lunga durata ed è molto tossico per la vita acquatica. Nei cosmetici è ammesso l’utilizzo a basse concentrazioni, considerate sicure dal comitato europeo per la sicurezza dei prodotti destinati ai consumatori
  • Allergeni del profumo: le fragranze sono piacevoli, ma possono essere critiche nel caso in cui si soffra di allergie o se si ha la pelle particolarmente sensibile. In commercio si trovano prodotti senza allergeni: consigliamo di verificare l’elenco in etichetta, perché non è detto che un prodotto senza profumo sia senza allergeni o viceversa che un prodotto profumato abbia allergeni. C’è molta differenza tra i prodotti che testiamo, si va da 0 a 8 allergeni, mediamente ne hanno un paio. Trovate qui l’elenco completo.
  • Alcol: è un solvente, ha effetto rinfrescante, non è molto diffuso nelle creme idratanti, ma potrebbe essere irritante e seccare la pelle, è sconsigliato alle persone con pelli sensibili e secche.
  • EDTA: imprigiona eventuali metalli pesanti per preservare la crema, ma disperso nell’ambiente non è biodegradabile e, proprio perchè imprigiona i metalli pesanti, può essere tossico per i pesci.

Il ruolo dei conservanti e degli emulsionanti

Le creme sono composte principalmente di acqua e sostanze grasse e sono un ambiente fertile per la crescita di batteri: per mantenerle sicure ed efficaci vengono aggiunti i conservanti.

Anche se sono solide e contengono conservanti, le creme scadono: in etichetta trovate il PAO cioè il simbolo del barattolo aperto che indica il numero di mesi dopo l’apertura in cui si conserva sicura ed efficace. La maggior parte delle creme idratanti dura 12 mesi, alcune solo 6.  Le creme non sono obbligate a riportare la data di scadenza (alcune la indicano ma davvero poche col simbolo della clessidra) perché la legge prevede che un cosmetico debba riportare il PAO se ha una scadenza superiore ai 30 mesi come la maggior parte dei prodotti. Per i cosmetici con durata a scaffale inferiore ai 30 mesi, invece, è obbligatoria a data di scadenza, indicata con una clessidra. L’ideale sarebbe avere entrambe le indicazioni in etichetta poiché forniscono due informazioni diverse e utili al consumatore.

I conservanti sono importanti quindi nella formulazione della crema, e dei cosmetici in generale, ma proprio per la loro natura (combattere i batteri) possono essere inquinanti e irritanti per la pelle e/o gli occhi.

Quelli sconsigliati sono i parabeni e i tiazolinoni, bene quelli ad uso alimentare come il sodium benzoate e il potassium citrate. A volte viene utilizzato anche il benzyl alcohol con funzione conservante incluso nella lista degli allergeni del profumo più frequenti.

Gli emulsionanti servono per miscelare in modo omogeneo le diverse parti della crema, l’acqua e le sostanze grasse, che altrimenti si separerebbero, quelli più utilizzati nelle creme sono Cetearyl Alcohol e il Polyglyceryl Stearate. Non hanno particolari controindicazioni né a livello di salute né ambientale.

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Certificazioni e sostenibilità

In generale le creme idratanti non sono tra i prodotti più problematici a livello ambientale anche se, come abbiamo segnalato, alcuni ingredienti possono avere effetti negativi sull’ambiente acquatico.

Non è facile orientarsi nella giungla di loghi certificazioni e marchi presenti sui cosmetici. La prima distinzione da fare è tra quelli istituzionali e quelli privati. Il logo Ecolabel europeo non può essere utilizzato perché è valido solo nei prodotti da risciacqui, possono essere invece presenti l’Ecolabel nordico o tedesco che sono una garanzia di serietà e autorevolezza nelle valutazioni:

NORDIC SWAN

Nordic Swan è l'Ecolabel nordico che si basa su criteri standard specifici per la biodegradabilità e bioaccumulabilità, limita la presenza di alcune sostanze dannose per l’ambiente e per la salute.

BLUE ANGEL

Blue Angel è l'Ecolabel tedesco che si basa su standard certificati e su liste di ingredienti non ammessi per garantire un basso impatto ambientale.
Altri marchi di certificazione invece sono privati, cioè non sono stati stabiliti a livello istituzionale, ma da aziende e/o associazioni che hanno determinato un proprio standard e offrono certificazioni alle aziende. In generale hanno una lista di sostanze non ammesse per l’ambiente e/o per la salute e stabiliscono % minime più o meno stringenti di ingredienti naturali o biologici per accedere alla certificazione e alcuni considerano anche l’acqua (che rappresenta 60-80% della composizione dei cosmetici) nel conteggio, alcuni mettono più attenzione sugli aspetti ambientali, altri etici o di tollerabilità cutanea. in pratica quindi i marchi green privati non possono essere confrontati tra di loro. Questo non significa che un cosmetico certificato sia migliore, più sicuro o più salutare di uno non certificato: significa piuttosto che rispetta lo standard dell'ente di certificazione che ha rilasciato la certificazione.

INCI e cosmesi consapevole

Per scegliere in modo consapevole è importante abituarsi a leggere l’elenco degli ingredienti che per legge è riportato in etichetta in ordine decrescente: possiamo verificare tutti gli ingredienti utilizzati nella formulazione e anche la loro concentrazione relativa a seconda della posizione nell’elenco.

Certificazioni biologiche, cruelty-free e vegan

I cosmetici biologici, al contrario degli alimenti, non hanno una definizione ufficiale univoca ed essendo formulati con molti ingredienti diversi, è molto difficile avere prodotti costituiti solamente da ingredienti biologici, potrebbero essere necessarie alcune sostanze chimiche, ad esempio, per la corretta conservazione del prodotto.

In generale gli ingredienti biologici hanno un impatto ambientale leggermente minore rispetto ai corrispettivi non bio perché la produzione è fatta senza pesticidi e fertilizzanti, ma di contro necessita di più suolo perché ha una resa inferiore. 

La certificazione per il biologico nei cosmetici, a differenza di quella per gli alimenti, non prevede uno standard normato per legge, ci sono solo alcuni enti (ICEA, AIAB, ECOCERT, etc) che rilasciano una certificazione ciascuno secondo i propri riferimenti e protocolli interni.
I cosmetici sono una miscela formulata con molti ingredienti, non tutti possono essere di origine biologica, in generale sono indicati con un asterisco dopo il nome nell’elenco completo degli ingredienti in etichetta.

CRUELTY FREE

La denominazione cruetly free indica che un’azienda non commissiona più test su animali, ma nessun cosmetico è più testato sugli animali da oltre 20 anni. Per quanto riguarda i singoli ingredienti, quelli “vecchi” di cui si conoscono già i profili di sicurezza (che quindi sono stati in passato testati sugli animali), non devono più essere verificati come specifica l’agenzia europea per la sicurezza chimica ECHA La certificazione per il biologico nei cosmetici, a differenza di quella per gli alimenti, non prevede uno standard normato per legge, ci sono solo alcuni enti (ICEA, AIAB, ECOCERT, etc) che rilasciano una certificazione ciascuno secondo i propri riferimenti e protocolli interni.

I cosmetici sono una miscela formulata con molti ingredienti, non tutti possono essere di origine biologica, in generale sono indicati con un asterisco dopo il nome nell’elenco completo degli ingredienti in etichetta.

VEGAN

Alcuni degli ingredienti ammessi nei cosmetici possono essere di origine animale, non sono molto frequenti, quelli più diffusi nelle creme sono: miele (mel) o proteine di origine animale come il collagene o la cheratina; mentre al contrario di qualche falsa notizia, butyrrospermum parkii molto diffuso nelle creme idratanti non è lo sperma del maiale, ma il karitè, una sostanza grassa di origine vegetale. La certificazione per i cosmetici è volontaria: si possono trovare molti prodotti vegani anche tra quelli che non riportano il logo. Nei nostri test non premiamo la presenza di questa denominazione, ma nemmeno la penalizziamo: il nostro consiglio è di verificare l’elenco completo degli ingredienti presente in etichetta.

Packaging sostenibile e riduzione degli sprechi

La plastica riciclata inizia a essere presente nei contenitori delle creme: alcuni sono solo in plastica riciclata, altri ne contengono solo una parte (30-50%). Questo packaging è sostenibile perché non solo evita la produzione di nuova plastica, ma rimette anche in circolo quella proveniente dalla raccolta differenziata.

Altro aspetto importante per la sostenibilità dell’imballaggio è la quantità di rifiuti prodotti a fine vita: meglio imballaggi leggeri, senza il dosatore, con un maggiore contenuto di crema che permette di “ammortizzare” il peso dell’imballaggi su più utilizzi. All’opposto bocciate le creme con la scatola di cartone esterna: anche se certificato da foreste gestite in modo sostenibile, è inutile e aumenta la quantità di rifiuti prodotti contrario alla strategia europea per la gestione dei rifiuti (che prevede come primo passo di ridurre) e il sovraimballaggio è vietato dalla certificazione Ecolabel.

Altro aspetto negativo, che valutiamo nei nostri test comparativi, è il prodotto perso, cioè quello non utilizzabile perché resta nel flacone. La quantità residua dipende sia dalla formulazione della crema sia dalla scelta dell’imballaggio. C’è molta varietà tra le creme. Il prodotto perso rappresenta uno spreco non solo ambientale ma anche economico.

Per questo motivo quando la crema è finita moltissimi dei nostri tester dichiarano di forzare l’apertura del contenitore, tagliandolo o aprendolo in altro modo, in modo da prendere anche la parte residua di prodotto rimasta all’interno: questo è molto importante perché (come dimostra il nostro test) nel barattolo può rimanere oltre il 10% della crema. Il contenitore viene poi spesso buttato correttamente nella plastica (meno frequentemente nell’indifferenziata).

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Dove acquistare e come valutare il rapporto qualità-prezzo

Le creme idratanti possono essere acquistate in molti negozi: quelli specializzati in cura e igiene della casa e della persona offrono un’ampia gamma di prodotti; così come la grande distribuzione che garantisce anche la presenza delle marche di riferimento; le farmacie e parafarmacie offrono consigli personalizzati e prodotti per esigenze specifiche; le profumerie garantiscono oltre alla possibilità di essere consigliati anche ampiezza della gamma di prodotti. Infine, il canale online, ancora poco diffuso, ma in crescita, è preferito soprattutto per la varietà dell’offerta e la comodità.

La cifra che i tester di ACmakers spendono abitualmente per acquistare una crema corpo varia a seconda della tipologia di punto vendita che frequentano: è inferiore per la grande distribuzione e aumenta per chi sceglie i negozi specializzati in cura e igiene della casa e della persona; è ancora più alta la spesa per chi acquista nei negozi monomarca e on line.  In alto alla classifica della spesa più alta ci sono profumerie e farmacie: qui si spende quasi 3 volte di più rispetto alla grande distribuzione.

Quando si confrontano i prezzi delle creme è importante verificare il contenuto. La forchetta può essere molto ampia, considerando che alcuni prodotti contengono 200 ml e altri 500ml: per un litro di crema secondo i nostri test si può spendere da poco più di 10€ fino ad oltre 100€, quasi 10 volte tanto. Puoi risparmiare anche confrontando i prezzi minimi e massimi nei vari negozi: i nostri test dimostrano che soprattutto per le creme più costose si può arrivare a spendere quasi 10€ in più a confezione se si sceglie il punto vendita sbagliato.

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