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Guida ai parabeni: cosa sono e come riconoscerli

Alcuni prodotti per la pelle contengono parabeni, sostanze conservanti che possono essere pericolose. Non si trovano più quasi in nessun prodotto, viste le limitazioni stabilite dalla legge, ma esistono ancora dei prodotti che li contengono. Ecco cosa sono e come si trovano riportati nella lista degli ingredienti.

Con il contributo esperto di:
06 agosto 2024
Lista ingredienti farmaci parabeni

I parabeni sono stati a lungo considerati degli alleati preziosi per l'industria cosmetica: grazie alle loro proprietà antibatteriche e antifungine, impediscono ai prodotti di deteriorarsi rapidamente, garantendo così una maggiore durata. Tuttavia, negli ultimi anni, sono diventati oggetto di numerose controversie e preoccupazioni per la salute, visto che queste sostanze conservanti (se presenti in alte concentrazioni) possono essere pericolose.

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Cosa sono i parabeni

I parabeni sono un gruppo di sostanze con funzione conservante, servono per evitare la contaminazione batterica e sono molto efficaci nei prodotti con alto contenuto di acqua, come gli shampoo e i docciaschiuma, ma possono essere utilizzati anche in altri prodotti per la cura del corpo, come le creme o i deodoranti o per conservare i farmaci, i detersivi o gli alimenti.

Noti dagli anni 70, sono stati molto utilizzati in passato per la loro efficacia battericida e fungicida, ma negli ultimi decenni sono stati messi in discussione per la sicurezza.

parabeni sono possibili perturbatori endocrini, cioè sostanze in grado di interferire con l’azione degli ormoni e, per questo motivo, sono inclusi nella lista SIN (Substitute It Now) delle sostanze più pericolose per la salute e/o per l’ambiente e che andrebbero eliminate il prima possibile.

Il Comitato Scientifico europeo (SCCS) ha espresso a partire dal 2005 (SCCP/0873/05SCCP/0874/05SCCP/1017/06SCCP/1183/082010/SCCS/1348) la propria preoccupazione riguardo i parabeni per la tossicità per la riproduzione, introducendo limiti più restrittivi per alcuni e vietandone altri per mancanza di dati sulla sicurezza.

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Come riconoscere i parabeni nei cosmetici

Nei prodotti per la cura del corpo, i parabeni si identificano col termine INCI paraben che indica la parte della molecola con la funzione conservante preceduto da un suffisso che specifica la dimensione della molecola (ethyl, buthyl, etc.). Essendo conservanti ammessi in concertazioni limitate, se presenti, sono riportati verso la fine dell’elenco che, per legge, è obbligatorio riportare in etichetta in tutti cosmetici in ordine decrescente di presenza.

Il regolamento europeo dei cosmetici autorizza l’uso di alcuni parabeni in concentrazioni limitate sia come singolo ingrediente (methylparaben e ethylparaben massimo 0,4%; propylparaben e butylparaben massimo 0,14%) che come somma se utilizzati in miscela (massimo 0,8%). Alcuni parabeni (isopropylparaben, isobutylparaben, phenylparaben, benzylparaben, pentylparaben) sono inseriti nella lista degli ingredienti vietati nei cosmetici.

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I parabeni fanno male?

Il rischio per la salute legato alla presenza di parabeni nei prodotti cosmetici è direttamente correlato alla dimensione delle molecole (quelli più corti ethylparaben e methylparaben hanno minor rischio) e al tempo di contatto con la pelle (i prodotti che si risciacquano hanno minor rischio).

Nel 2011, a seguito del bando dei parabeni da parte della Danimarca, nei prodotti che non si sciacquano, per bambini fino a tre anni, il Comitato Scientifico Europeo ha dichiarato che non si può escludere un rischio per bambini sotto i 6 mesi in prodotti che restano sulla pelle destinati all’area pannolino, a causa del metabolismo immaturo e della pelle eventualmente danneggiata in questa zona.

Nel 2013 ha confermato la sua preoccupazione riguardo l’utilizzo del butylparaben e del proylparaben, che sono stati di conseguenza vietati dalla Commissione Europea in tutti i prodotti per bambini con meno di 3 anni destinati a rimanere a contatto con la pelle e dedicati all’area pannolino. 

Sia lo IARC che il Comitato scientifico europeo hanno però escluso la correlazione con il tumore al seno, perché non ci sono evidenze scientifiche. I parabeni hanno in genere un basso rischio di allergie e sensibilizzazione, ma non sono innocui per l’ecosistema per le loro proprietà antimicrobiche e contribuiscono all'inquinamento ambientale da interferenti endocrini.

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I parabeni nei test cosmetici

I parabeni possono essere presenti sia da soli che più di uno, sia nei prodotti che si sciacquano sia in quelli che restano sulla pelle.

Nei nostri test verifichiamo la presenza di parabeni nella lista ingredienti, e sconsigliamo in via precauzionale qualunque parabene nei prodotti destinati ai bambini sotto i 3 anni e alle donne in gravidanza, in particolare quelli che non si risciacquano (creme, salviettine, deodoranti). Nei prodotti destinati a bambini oltre i 3 anni e agli adulti, l’uso di methyl e ethyl paraben è sicuro, da preferire rispetto a propyl e buthylparaben.

Tra i prodotti più a rischio, perché restano a lungo a contatto con la pelle dei neonati in aree sensibili, ci sono le salviettine umidificate per bambini, per questo, dal 2014, verifichiamo nel nostro test la presenza di parabeni e i risultati sono rassicuranti, nessun prodotto li utilizza come conservanti: trovi tutti i prodotti analizzati e l’elenco degli ingredienti.

I parabeni (sia quelli il cui uso è considerato sicuro nella maggior parte dei casi, sia quelli più problematici) sono ormai pressoché assenti anche negli altri prodotti cosmetici di uso quotidiano. Per quanto riguarda i prodotti destinati a rimanere a contatto con la pelle, considerando i nostri ultimi test, i parabeni non figurano né nelle creme solari, né nei deodoranti.  Non abbiamo riscontrato la presenza di parabeni, anche se a minor rischio essendo prodotti che si risciacquano e non destinati ai bambini, nemmeno nelle acque micellari, nei docciaschiuma, negli shampoo solidi e balsami.

Un solo dentifricio del nostro test conteneva propylparaben: nonostante sia un prodotto da risciacquo, abbiamo considerato che il rischio sia simile a quelli che restano in contatto, per la possibile ingestione e la sensibilità della bocca e per questo è stato penalizzato.

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Senza parabeni, petrolati e siliconi. Sono diciture utili?

Spesso sulle etichette dei cosmetici e prodotti per la cura del corpo, assieme alla dicitura "senza parabeni", si trovano anche riportate le diciture "senza siliconi" o "senza petrolati".

Nei nostri test penalizziamo tutte queste affermazioni perché creano allarmismo, spesso ingiustificato, e inducono una falsa convinzione che il prodotto "senza" sia migliore o più sicuro.

I siliconi e i petrolati sono classi di ingredienti diffuse nei cosmetici, hanno proprietà umettanti, liscianti, emollienti, e sono di derivazione petrolifera, provengono quindi da fonti non rinnovabili e possono essere scarsamente biodegradabili.

Petrolati

L'utilizzo dei petrolati nei cosmetici è consentito perché sono sostanze ritenute sicure, con la specifica che debbano essere trattati opportunamente per evitare tracce di contaminanti. L'unica situazione a rischio che abbiamo identificato sono i prodotti che potrebbero essere ingeriti, come rossetti e burrocacao, in questo caso in via precauzionale sconsigliamo prodotti che contengano petrolati.

Siliconi

I siliconi sono spesso accusati di essere occlusivi, cioè di ostruire i pori della pelle. Questa situazione potrebbe verificarsi se non sono stati ben dosati nella formulazione, in particolare dei prodotti che non si risciacquano come le creme, ma è un aspetto molto soggettivo, legato più alle caratteristiche specifiche della pelle di ognuno di noi, più o meno predisposta a sviluppare comedoni.

Il silicone più pericoloso (cyclotetrasiloxane o D4) è vietato dalla normativa europea perché cancerogeno, altri siliconi (cyclopentasiloxane D5 e cyclohexasiloxane D6) sono in discussione per l'impatto ambientale come sostanze persistenti tossiche e biaccumulabili.

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