Lenovo Yoga Slim 7 Pro: ultraleggero con ottima autonomia
Abbiamo testato il PC ultraleggero Lenovo Yoga Slim 7 Pro, spesso solo16mm e dal peso di circa 1,4 Kg. La configurazione hardware è di buon livello, così come la resa dello schermo le finiture ed i materiali. L’autonomia ottima e il trackpad grande e comodo da usare. Il punto debole? Manca un’uscita video dedicata. Ecco la nostra recensione.

La linea “Yoga” di Lenovo, propone da anni una serie di PC ultraleggeri, sottili come dei convertibili. Sono prodotti destinati ad un’utenza in movimento ma che, allo stesso tempo, cerca un PC con caratteristiche particolari come, ad esempio, il guscio in metallo o schermi di elevata qualità, che lo differenzi dal mare di offerte simili a basso costo.
Noi abbiamo testato il Lenovo Yoga Slim 7 Pro, che è un ultraleggero spesso appena 16mm e ha un peso di circa. 1,4 Kg. La configurazione da noi provata è quello più economica, con uno schermo da 14” e un processore Ryzen serie 5 6600HS e con un prezzo di listino di 1239€ (ma nei negozi si può già trovare a qualcosa di meno). Ecco le caratteristiche tecniche, i pro e i contro e il nostro giudizio.
Processore
Il processore Ryzen 5 66000HS ha 6 core (cioè è come se fossero 6 processori in uno che lavorano in parallelo) e una frequenza di funzionamento di 3.3GHz che può variare dinamicamente, in base al consumo, fino a 4.5GHz. Come la stragrande maggioranza dei processori per PC portatili, anche questo ha un consumo massimo continuativo che è autolimitato, in questo specifico caso, a 35W. Ciò significa che, oltrepassata tale soglia (ad esempio mentre sta eseguendo calcoli intensivi) per più di qualche secondo, il processore rallenta per mantenere i consumi, e quindi la dissipazione termica, entro tale valore.
Rispetto ad una versione da desktop, che invece può arrivare a consumare oltre 100W, i processori per portatili sono in grado di mantenere le massime prestazioni solamente per brevi “sprazzi” di tempo, passato i quali entra in gioco l’autolimitazione.
Se si usano programmi intensivi, questo è certamente una limitazione. Nell’uso quotidiano, invece, siccome spesso i processori sono chiamati a usare la loro massima potenza di calcolo per periodi brevi di pochi secondi (ad esempio quando bisogna comporre sullo schermo una pagina web complessa o avviare un programma), la differenza con un processore da desktop è meno percepibile dall’utente.
Della stessa serie di computer (“Yoga Slim”) sono disponibili anche modelli con schermi OLED o con una diagonale di 16”, con processori AMD e Intel di ultima generazione.
Nonostante sia il modello base della gamma, la configurazione è comunque equilibrata e adatta non solo a compiuti d’ufficio, ma anche a qualche sessione di gioco occasionale (ricordiamo che i processori AMD di ultima generazione per i portatili includono un processore video discretamente potente e che condivide la sua tecnologia con le più moderne console da gioco, Playstation 5 e Xbox serie S). Rispetto ai processori top di gamma di AMD (come quello incontrato nell’Asus Flow x13) questo ha 6 core contro 8 e l’unità di elaborazione grafica integrata è un po’ meno potente.
Memoria
La configurazione è completata da 16GB di memoria LPDDR-5, la più recente tecnologia sul mercato, è un disco fisso a stato solido da 512GB. Insomma, si tratta di una configurazione di tutto rispetto. Purtroppo, anche in questo caso, come nella maggior parte degli ultraleggeri, memoria e disco sono saldati sulla scheda madre e non possono essere espansi o sostituiti.
Porte ed espandibilità
Come in molti altri portatili ultraleggeri, le porte di espansione sono poche: abbiamo una USB-A sul lato destro, insieme alla presa per cuffie e microfono ed al pulsante di accensione, mentre sul lato sinistro vi sono due prese tipo USB-C. L’alimentatore è parimenti dotato di una presa USB-C per cui bisogna utilizzare necessariamente una delle due porte sul fianco sinistro del PC per ricaricarlo.
Sarebbe stato meglio avere una porta USB-A e USB-C per lato, sia per poter decidere da che lato collegare il caricatore ma soprattutto perché con una sola USB-A, fra chiavette e mouse bisogna sempre giostrarsi e collegare ora l’uno o ora l’altro.
Una mancanza meno scusabile, nel modello provato, è quella di una porta HDMI per connettere il PC ad un monitor esterno: per farlo è necessario un adattatore da USB-C a HDMI (le nuove porte USB, infatti, possono pure operare da uscite video alla bisogna). Questo significa però rinunciare ad un’ulteriore porta USB se si vuole connettere il computer ad un monitor esterno. Considerando che alcuni modelli della stessa gamma “Yoga Slim” hanno la porta HDMI, il fatto che non sia presente in questo modello slemberebbe un tentativo di differenziare maggiormente un prodotto rispetto all’altro. Logica comprensibile dal punto di vista commerciale, ma come spiegato, può diventare un fastidio non da poco per un utente.
Display
Per quanto riguarda lo schermo, colore e contrasto sono su buoni livelli; sempre da 14” è disponibile anche una versione dello Yoga Slim con schermo OLED, ma la differenza si paga, visto che i modelli dotati di schermo OLED hanno prezzi di listino a partire da oltre 1600€ con configurazioni hardware simili. Nonostante gli indubbi vantaggi dell’OLED, su uno schermo così piccolo, a nostro avviso la differenza di prezzo è un po’ eccessiva; purtroppo, gli schermi OLED sono ancora cari, in quanto si tratta di una tecnologia sulla quale si sono fatti grandi investimenti e ha da poco raggiunto la maturità.
Tastiera
La tastiera, nonostante le dimensioni un po’ ridotte è di buona qualità, i tasti sono precisi e restituiscono una buona impressione al polpastrello. Il trackpad è molto grande per un portatile così piccolo e, come conseguenza, ai lati vi è anche una larga e buona base di appoggio per i palmi delle mani quando si scrive. Un trackpad di dimensioni grandi sicuramente sarà apprezzato da chi è poco avvezzo a questo sistema e su quelli più piccoli ha difficoltà a muovere con padronanza il cursore sullo schermo per inquadrare anche le icone o i pulsanti.
Autonomia
L’attenzione all’autonomia è sempre stata una delle caratteristiche che definiscono i portatili della serie Yoga e questo non fa eccezione. Utilizzato per normali compiti non intensivi (navigazione, riproduzione filmati, battitura testi) l’autonomia supera tranquillamente le 7 ore. Ovviamente, alzare la luminosità dello schermo o usare programmi più pesanti influisce molto sulla vita della batteria. La durata è indicativa e può variare molto con le abitudini d’uso.
Raffreddamento
Per quanto riguarda il raffreddamento del processore, l’aria viene presa da feritoie che si sviluppano, sul lato inferiore del guscio. I piedini sono sufficientemente alti per consentire una buona circolazione di aria. L’aria calda, invece, viene evacuata da feritoie nascoste dietro la cerniera fra base e schermo, una soluzione non ideale ma comune su macchine così sottili. Il raffreddamento è adeguato e comunque la macchina non deve dissipare una quantità eccessiva di calore; il guscio in metallo, a differenza di quelli in materiale plastico, di sicuro aiuta un po’ nello smaltimento del calore, avendo una capacità di conduzione superiore ai materiali plastici. In ogni caso, anche durante un uso intensivo, non vi sono stati problemi di raffreddamento.
Pro e Contro
Pro
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Contro
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Il nostro giudizio
Una configurazione hardware di buon livello, buone le finiture ed i materiali così come la resa dello schermo. Per un ultraleggero, il prezzo proposto è abbastanza concorrenziale essendo queste macchine notoriamente più care dei portatili comuni.
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