In data 29/11/2022 ho ricevuto l'incaricato sig. C.S. di Verisure per la stipula del contratto di vendita e abbonamento ai servizi di vigilanza. Come da accordi verbali, la parte riguardante i servizi non doveva eccedere la cifra di € 55 mensili i.v.a. inclusa, limite da me più volte richiamato e che il sig. C.S. mi confermava il 26/11/2022 per telefono e il 29/11 in presenza al momento della firma del contratto. Quest'ultima è avvenuta su tablet, senza possibilità di visionare il contenuto. Dopo ripetute richieste di copia del contratto, ricevuta il 7/12/2022, ho rilevato che esso riportava la cifra di 59,29 euro mensili per i servizi. Ho pertanto tentato di ricontattare al telefono il signor C.S. che dapprima non ha risposto, poi mi ha fissato, per due volte, un appuntamento, il 22 e 23/12, e non si è presentato in nessuno dei due casi. LA MIA RICHIESTARisoluzione del contratto con restituzione della somma pagata di euro 676,50 per comportamento scorretto e affermazioni fraudolente (situazione che potrebbe essere ricondotta all'art. 640 CP). Dalla lettura delle condizioni contrattuali (art. 12.1), ho inoltre scoperto con disappunto che l'apparato pagato 676,50 euro risulta in comodato gratuito e non di proprietà del cliente. Chiedo quindi se tali condizioni siano conformi con quanto disposto dalla normativa vigente. Con ogni più ampia riserva di diritti, ragioni e azioni, porgo distinti saluti.Giovanni Benzo