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Costi ticket sanitari: salvo (per adesso) il nuovo tariffario del 2025. Ecco cosa prevede

Resta in vigore (per il momento) il nuovo tariffario delle cure e prestazioni garantite ai cittadini operativo dal 2025. Il Tar ha respinto alcuni dei ricorsi da parte dei laboratori privati contrari alle tariffe entrate in vigore col nuovo anno; fissate però nuove udienze. Nel frattempo, ecco quali sono le novità dei nuovi LEA e alcuni esempi per capire quanto si paga e se ci sono rincari per i cittadini.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
31 gennaio 2025
Nuovi ticket sanitari

Dopo un anno di rinvii e polemiche, è (quasi) arrivata la parola fine sulla diatriba attorno le tariffe per esami e visite mediche erogate dal Servizio sanitario nazionale. Una storia partita nell’aprile del 2023 con una prima proposta, finita nel congelatore per più di un anno e mezzo e che dopo alcuni ritocchi alle cifre è diventata effettiva dalla fine dello scorso anno; per poi essere rimessa in discussione questo gennaio da un ricorso al Tar del Lazio da parte dei laboratori privati contrari alle tariffe stabilite. Il Tar ha però respinto alcuni dei ricorsi e fissato nuove udienze per i prossimi mesi, salvando (per ora) i tariffari appena aggiornati e in vigore in tutte le regioni dal 2025.

Ma che cosa prevede il nuovo nomenclatore tariffario? Se fino ad ora sono rimasti in vigore i nomenclatori tariffari regionali (ognuna ha il suo), da gennaio 2025 il tariffario è unico a livello nazionale: questo si traduce nell’applicazione dello stesso ticket in ogni regione, cosa che non accadeva da qualche lustro. Vediamo allora cosa cambia per il cittadino e quanto spenderà per visite ed esami.

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Spese a carico del cittadino: quanto cambiano

Nel corso degli anni, in assenza di un coordinamento nazionale, le Regioni hanno aggiornato in piena autonomia gli elenchi degli esami e delle visite offerte dal servizio sanitario nazionale (risalente addirittura al 1996) adeguandone le circa 2000 voci e rispettive tariffe agli sviluppi della medicina e all’andamento del mercato. Questa deriva ha però creato tanti tariffari quante sono le Regioni e le Province autonome italiane e ticket più o meno differenti per le varie prestazioni. Ora, con un unico tariffario a livello nazionale, dal 2025 i cittadini pagheranno un ticket dello stesso importo per lo stesso esame o visita medica in tutta la penisola, seppur rimarranno alcune importanti differenze.

Vediamo nel dettaglio come i nuovi importi in vigore dal 2025 possono cambiare i ticket per alcuni  esami e visite molto comuni, confrontandoli con i tariffari regionali oggi in vigore.

Prestazione Media tariffe regionali
(fino al 31/12/2024)
Nuova tariffa nazionale
(dal 1/1/2025)
Variazione media
Prima visita specialistica 24,12 €  25 € +3,6%
Visita di controllo 15,78 € 17,90 € +13,5%
Elettrocardiogramma 12,60 € 11,60 € -3,8%
Radiografia del torace 17,61 € 15,45 € -12,3%
Ecografia addome inferiore 38,35 € 37,80 € -1,4%
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Prima visita

La tariffa per la prima visita specialistica oggi varia da 20,5€ (in Veneto) fino a 50€ (in Valle d’Aosta, di cui però il cittadino paga solo il ticket massimo, pari a 36,15). A parte gli estremi che sfasano la media, nella maggior parte delle regioni italiane le prime visite hanno queste due tariffe: 

  • 20,66€, in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Sardegna
  • 22€, in Campania, Lazio, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia, Umbria, gruppo a cui aggiungiamo la Lombardia (22,5€) e l’Emilia Romagna (23€).

Si tratta di cifre che il cittadino copre interamente con il ticket, che nella maggioranza delle regioni ha un tetto di contribuzione massimo per ricetta fissato a 36,15€. 

Con le nuove tariffe dal 2025 il ticket per la prima visita ammonterà a 25€, un aumento di tre-quattro euro per molte Regioni. Solo i cittadini del Friuli che oggi pagano ben di più (29€) o del Trentino (36,15€), vedranno invece un risparmio significativo. 
Bisogna però considerare che il nuovo nomenclatore delle prestazioni ha introdotto delle distinzioni di tariffa per alcune visite specialistiche: ad esempio, la prima visita cardiologica avrà un ticket pari a 34€ (perché includerà sempre l’elettrocardiogramma) mentre la prima visita otorinolaringoiatrica (che può prevedere esami strumentali) costerà 26,20€. 

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Visita di controllo

Oggi, il ticket per la visita di controllo (per tutte le specialità) varia da 12,91€ (in 5 regioni) a 25€ (in Trentino Alto Adige). Buona parte delle Regioni nel corso degli scorsi mesi ha aggiustato al rialzo la tariffa, alzando l’importo da 12,91€ a 16,2€. Purtroppo, dal 2025 l’importo del ticket sarà pari a 17,90€, cioè la tariffa già praticata da anni in Lombardia e in Emilia-Romagna (dove è fissata a 18 euro): per molti cittadini quindi il ticket per la visita di controllo avrà un aumento di poco meno di due euro, mentre sarà di cinque euro per i residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria e Sardegna.

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Elettrocardiogramma

Il ticket per l’elettrocardiogramma è piuttosto uniforme tra le Regioni: la grande maggioranza applica un ticket del valore di 11,62€, con poche eccezioni al rialzo, tra cui Toscana (13€) in e Friuli (15€). Questa uniformità, esistente da anni, proseguirà anche nel 2025 con la stessa tariffa per tutti: 11,62€. Ciò significa che dal 2025 la maggioranza dei cittadini non vedrà alcuna differenza allo sportello.

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Radiografia al torace

Il ticket per la lastra al torace, in quel momento, ammonta a circa 15,5€ nella grande maggioranza delle Regioni, con punte verso l’alto in Emilia Romagna, Sardegna e Trentino  (dove supera i 18€), Veneto e Friuli (25€) e Toscana (26€). Dal 2025 queste tariffe si allineano alla tariffa più bassa: 15,45€. Il ticket sarà quindi più economico, con un risparmio di quasi dieci euro per i concittadini di Veneto, Friuli e Toscana.

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Ecografia all’addome inferiore

Le attuali tariffe regionali sono molto variabili: si va da 32€ (in sei regioni) a 67€ in Veneto (dove però i cittadini pagano solo il ticket massimo per ricetta, pari a 36,15 euro). Il valore più frequente tra le regioni è quello di 37,8€, un importo che già accoglie la proposta del prossimo tariffario nazionale. Dal 2025, infatti, la tariffa nazionale assegnata a questo esame sarà di 37,8€, ma i cittadini pagheranno comunque un importo diverso a seconda della regione in cui si trovano.

La fastidiosa stortura, per questa e per altre prestazioni, sta infatti nel tetto massimo di contribuzione per ogni ricetta, che nella gran parte delle regioni è fissato a 36,15€, mentre in altre (come Sardegna, Marche, Lazio, Campania e Calabria) è fissato dieci euro più in alto. Ciò significa che nelle prime regioni, l’ecografia all’addome inferiore richiederà un ticket di 36,15€ (cioè il ticket massimo per ricetta), mentre nelle regioni in cui il contributo massimo è superiore, i cittadini pagheranno in pieno la tariffa dell’esame, cioè 37,8€.

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Analisi di laboratorio

Consideriamo infine una batteria di analisi di laboratorio. In questa simulazione includiamo esami molto comuni, come la misurazione di colesterolo e trigliceridi nel sangue, la glicemia, l’emocromo, la VES e l’analisi delle urine, per un totale di 8 prestazioni (compreso il prelievo) che possono essere prescritte tutte nella stessa ricetta.

Prestazione Media tariffe regionali
(fino al 31/12/2024)
Nuova tariffa nazionale
(dal 1/1/2025)
Variazione media
Prelievo di sangue venoso 3,31 €  3,80 € +0,49%
Colesterolo HDL 1,88 € 1,80 € -0,08%
Colesterolo totale 1,36 € 1,20 € -1,16%
Glucosio [S/P/U/dU/La] 1,31 € 1 € -0,31%
Trigliceridi 1,60 € 1,10 € -0,5%
Emocromo 3,32 € 3,15 € -0,17%
VES 1,68 € 1,80 € +0,12%
Esame urine completo 2,65 € 2,55 € -0,1%
TOTALE RICETTA 17,12 € 16,40 € -0,72%

Tenendo conto delle varie tariffe stabilite dalle Regioni per ognuna di queste voci, oggi un cittadino con questa ricetta paga un ticket totale che varia da 14,45€ a 23,10€. In metà delle regioni si pagherebbe un ticket totale inferiore ai 15 euro, mentre in regioni come la Basilicata, l’Emilia Romagna, il Friuli, la Sardegna, la Toscana e il Trentino questa ricetta cumulerebbe un ticket superiore ai 20 euro. 

Dal 2025 solo nelle regioni dove gli esami del sangue sono piuttosto cari si vedrà un risparmio, mentre il resto dei cittadini vedrà un piccolo rincaro, in quanto le nuove tariffe comportano un ticket totale di 16,40€: ciò si traduce in un paio di euro in più per chi abita in Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia e Umbria. Avranno invece un risparmio di qualche euro le regioni più care, tra cui vanno aggiunte la Lombardia e il Veneto (dove l’importo oggi sarebbe pari a 18€).

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Quando entrano in vigore le nuove tariffe dei ticket

Le nuove tariffe nazionali erano attese fin dal 2017, anno in cui sono stati ridefiniti i Livelli essenziali di assistenza (Lea), cioè l’insieme delle prestazioni sanitarie - dagli screening oncologici alle vaccinazioni, dagli esami e visite specialistici all’assistenza di medici di famiglia e pediatri, agli interventi chirurgici, e così via - che il Servizio sanitario nazionale è tenuto ad erogare ai propri cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione, il ticket.

Senza tariffe, infatti, i Lea sono rimasti sulla carta: prima serviva stabilire quanto remunerare ospedali, ambulatori e laboratori pubblici e privati accreditati per le varie prestazioni, soprattutto per quelle nuove, elencate dai nuovi Lea. E di conseguenza, stabilire quale ticket debbano pagare i cittadini. Così i Lea stabiliti nel 2017 sono rimasti congelati per più di 7 anni, con i cittadini in attesa di poter accedere alle stesse prestazioni, alle stesse condizioni, su tutto il territorio.

Ora, dopo un tira e molla durato un anno, l’intesa tra Stato e Regioni ha fissato al 30 dicembre 2024 l’entrata in vigore delle nuove tariffe su tutto il territorio nazionale: ciò significa che dal 2025 l’Italia avrà dei Lea “nazionali”.  Ma forse sarebbe meglio usare il condizionale, per almeno due motivi. 

Le regioni hanno già ottenuto che sulle prestazioni prescritte entro la fine dell’anno possano applicare le vecchie tariffe per i successivi 12 mesi, prorogabili di altri 6.  La motivazione è burocratica: evitare pasticci amministrativi, tra ricette emesse a fine 2024 e prestazioni possibilmente erogabili anche a distanza di un anno e oltre. 

Sembra però una mossa per prendere ulteriore tempo, visto che molti operatori privati (soprattutto i laboratori analisi) convenzionati con l’SSN si sono detti molto scontenti delle tariffe, non sufficienti a loro avviso a coprire i costi e problematiche per la tenuta degli operatori più piccoli, per cui gli importi non sarebbero sostenibili. Non è quindi del tutto superato il rischio di nuovi rimaneggiamenti del tariffario nazionale, che si spera non rivedano ulteriormente al rialzo la quota di compartecipazione ad esami e visite, cioè i ticket, né tengano ulteriormente in ostaggio i Lea del 2017, che avevano previsto alcune novità. 

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Visite ed esami: cosa cambia da gennaio 2025

Con la definizione delle nuove tariffe, che avranno così valore a livello nazionale azzereranno le differenze tra regioni, dal 2025 entrano effettivamente in vigore le nuove visite, i nuovi esami e i trattamenti aggiuntivi previsti dalla revisione Lea. 

Nuove prestazioni a uguali condizioni in tutte le Regioni

La revisione dei Lea, cioè dei Livelli essenziali di assistenza, aveva più obiettivi: da un lato rendere uniforme l’offerta di assistenza sull’intero territorio nazionale, riducendo le differenze venute a crearsi tra le regioni. Dall’altro lato, fare ordine tra gli esami, le visite e i trattamenti offerti dal servizio sanitario eliminando prestazioni diagnostiche e terapeutiche ormai obsolete (la prima definizione dei Lea era del 2001) per introdurne di nuove.

Tra le novità ci sono:

  • l’introduzione a livello nazionale delle procedure di PMA, la procreazione medicalmente assistita, fino ad oggi erogata solo in regime di ricovero e con importanti differenze in termine di accesso al servizio e costo del ticket tra le Regioni;
  • la consulenza e l’indagine genetica per determinate malattie con componente ereditaria;
  • alcune prestazioni ad elevato contenuto tecnologico (come l’adroterapia) o di tecnologia recente (come l’enteroscopia con microcamera ingeribile o la radioterapia stereotassica) che grazie all’innovazione tecnologica possono essere erogate in regime ambulatoriale.

Nel caso delle visite specialistiche o degli esami di diagnostica, in più casi la revisione delle prestazioni ha portato ad una maggiore precisione nella definizione e contenuto della prestazione: per esempio, se una prima visita cardiologica era genericamente indicata come “prima visita” senza ulteriori specificazioni, da aprile sarà indicata chiaramente come “prima visita cardiologica” e verrà precisata l’inclusione di un elettrocardiogramma nella visita.

Le novità non riguarderanno davvero tutte le Regioni: molte di queste sono già previste da diverse Regioni, come ad esempio la Lombardia, il Veneto, l’Emilia-Romagna e la Toscana, prese appunto quali Regioni di riferimento nella ridefinizione del nuovo elenco delle prestazioni.

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Ticket sanitari: da gennaio uguali in tutta Italia

All’applicazione di quanto previsto dai nuovi Lea mancava un tassello importante: la definizione dei tariffari. Per ognuna delle circa 2.000 prestazioni riportate nel Nomenclatore nazionale di esami, visite e trattamenti, doveva ancora essere stabilita una tariffa, ovvero quanto il Servizio sanitario riconosce alle strutture sanitarie - ospedali e poliambulatori pubblici o privati convenzionati – per ogni singola prestazione erogata. L’ultimo nomenclatore tariffario nazionale risale infatti al 1996 e per stare al passo coi tempi le singole Regioni hanno dovuto (e potuto) modificare questo elenco aggiungendo nuove prestazioni e adeguando le tariffe. Il risultato è stato quello di avere generato 21 nomenclatori tariffari - tra regioni e province autonome - e 21 servizi sanitari leggermente differenti, con prestazioni aggiuntive (rispetto ai Lea, uguali per tutti) e ticket variabili.

Finalmente da gennaio 2025 entrerà in vigore un tariffario delle prestazioni ambulatoriali – quali gli esami di laboratorio, le indagini strumentali (ecografie, tac, risonanze) e le visite specialistiche – unico e valido a livello nazionale.

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Ticket massimo: nessun cambiamento

La revisione delle tariffe di esami e visite ha un impatto sull’importo del ticket, il contributo pagato dal cittadino per ogni prestazione che riceve dal servizio sanitario (in assenza di esenzioni per patologia o per reddito). Se la tariffa pagata dalle Regioni alle strutture sanitarie si alza, si alza anche il ticket.

L’impatto è però limitato fino ad una contribuzione massima per ogni ricetta, pari a 36,15€ nella maggioranza delle Regioni. Ciò significa che per la prestazione segnata nella ricetta (ad esempio, una ecografia all’addome), il Servizio sanitario può chiederci di contribuire alla spesa fino ad un massimo di 36,15 €. Questo “tetto” vale anche quando nella ricetta sono segnate più prestazioni della stessa branca (fino a un massimo di otto): anche in questo caso, il ticket massimo che possono chiederci è di 36,15 euro. Questo limite vale praticamente in tutte le Regioni.

Le tariffe di visite, esami e trattamenti fissate dalle Regioni possono essere inferiori o superiori a questo tetto: se la tariffa indicata nel nomenclatore è inferiore a 36,15€, l’importo della prestazione risulterà a totale a carico del cittadino. Se la tariffa supera i 36,15€, la parte eccedente è a carico del Servizio sanitario. Nel caso di più prestazioni in una sola ricetta, vale la stessa regola: noi contribuiremo fino a poco più di trentasei euro e la parte restante è a carico del Ssn. Se un cittadino invece è esente (ad esempio per patologia o reddito) non paga nulla. 

La contribuzione massima è stata fissata dalla legge a livello nazionale, ma le Regioni hanno poi avuto la possibilità di aumentare questa contribuzione, che infatti è più alta in Calabria (45€), Sardegna (45,15€) Campania e Lazio (46,16€), Marche (46,20€). Nel nuovo tariffario non è prevista di reintrodurre un ticket massimo comune per tutte le regioni.

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