Cure dal dentista: sempre più italiani rinunciano per motivi economici. L'inchiesta di Altroconsumo
Un quinto degli italiani ha rimandato o cancellato le cure dentali negli ultimi due anni per motivi economici e tre su dieci non vanno regolarmente dal dentista per un controllo. La nostra inchiesta, che ha coinvolto più di mille cittadini, mostra la difficoltà degli italiani nell’affrontare la spesa per le cure odontoiatriche e come fondi sanitari e assicurazioni non li aiutino. Manca anche la cultura della prevenzione.

Le cure dentistiche sono costose e completamente a carico di noi cittadini visto che il Servizio sanitario nazionale non è in grado di coprirle e le sostiene solo in parte per le fasce più deboli della popolazione. Negli ultimi due anni un quinto degli italiani ha rimandato o cancellato le cure dal dentista per motivi economici. Non solo. Tre italiani su dieci non vanno regolarmente dal dentista per un controllo, nemmeno una volta l’anno, nella maggior parte dei casi per motivi economici.
Torna all'inizioLa nostra inchiesta su mille cittadini
A fotografare questa situazione, è la nostra inchiesta, condotta tra maggio e luglio 2024, che ha coinvolto più di mille cittadini distribuiti come la popolazione generale per sesso, classe di età e area geografica.
Italiani insoddisfatti delle assicurazioni sanitarie
Interessante notare che chi ha un’assicurazione che copre le cure dentistiche (fondo sanitario integrativo o polizza assicurativa privata), il 15% degli intervistati, non va più spesso dal dentista. Forse perché la copertura è insoddisfacente visto che tre italiani su dieci non sono soddisfatti dei rimborsi che ricevono sia per l’importo sia per il tempo necessario a ottenerli, così come della gestione amministrativa e più in generale del contratto di assicurazione.
La fotografia che abbiamo scattato non solo mostra che l’assicurazione copre poco, sia in termini di prestazioni odontoiatriche sia in entità dei rimborsi, ma spesso impone di andare da un dentista convenzionato e gli italiani, come è comprensibile, preferiscono affidarsi a un professionista di fiducia e, quindi, restano scoperti oppure sono costretti a pagare una franchigia più alta. Infatti, il 46% degli italiani sceglie il dentista con cui ha già avuto un’esperienza precedente e solo il 4% perché convenzionato con l’assicurazione.
Le segnalazioni sui disservizi delle assicurazioni
Dalla nostra inchiesta emerge un disagio degli assicurati che troppo spesso non riescono ad accedere alle cure odontoiatriche previste dall’assicurazione sanitaria. Un disagio che ben conosciamo viste le numerose segnalazioni che riceviamo su Reclama Facile, la piattaforma di Altroconsumo aperta a tutti i cittadini.
Sono segnalazioni su mancati rimborsi, procedure burocratiche complesse, lente e poco trasparenti per l’accesso alle prestazioni, impossibilità di accesso al servizio informazioni, contestazione delle diagnosi medico sanitarie che abbiamo portato all’attenzione dell'Antitrust che, nel maggio scorso, ha sanzionato Intesa Sanpaolo-Rbm e Previmedicalper pratica commerciale scorretta, in particolare per aver reso onerosa e difficile per i consumatori la fruizione delle prestazioni assicurative. Sanzione di 2,5 milioni di euro per Intesa Sanpaolo Rbm Salute S.p.A., compagnia assicurativa specializzata nell’assicurazione sanitaria, e di un milione di euro per Previmedical Servizi per la Sanità Integrativa S.p.A., provider di servizi cui è stata affidata la gestione e la liquidazione delle pratiche di sinistro.
Torna all'inizioPiù ci si cura, meno si spende
Dall’inchiesta emerge come nella maggior parte dei cai sia la motivazione economica a spingere gli italiani a non fare controlli regolari dal dentista, ma c’è anche un 35% che dichiara di non ritenerli necessari. Questo dato mostra una scarsa consapevolezza dell’importanza della prevenzione e di quanto la salute orale sia importante per lo stato di salute generale. Solo con controlli regolari (almeno una volta all’anno) possiamo intercettare i problemi e risolverli senza dover ricorrere a grossi interventi. Così, oltre a mantenere in salute la nostra bocca, anche il portafoglio ne beneficia perché non dobbiamo sederci sulla poltrona del dentista per cure protesiche o otturazioni. Più ci si cura meno si spende. Infatti, il 24% di chi ha rimandato o cancellato la visita dal dentista ha peggiorato il problema. Per avere una bocca sana, servono anche una corretta igiene orale, una dieta con pochi zuccheri e stili di vita sani (no fumo, no alcol).
Torna all'inizioIgiene orale: un italiano su due non usa un dentifricio al fluoro
Dalla nostra inchiesta emerge una scarsa attenzione degli italiani a una corretta igiene orale quotidiana. Infatti, non sono ancora entrati nella routine dell’igiene orale quotidiana, né il filo interdentale che pulisce il punto di contatto tra gengiva e dente (il 56% non lo usa), né lo scovolino (il 73% non lo usa) che serve a prevenire problemi parodontali dovuti all’accumulo di placca tra un dente e l’altro dove lo spazzolino non arriva. C’è persino un 19% che usa lo stuzzicadenti.
Quasi la metà degli italiani non è consapevole dell’importanza di usare un dentifricio con il fluoro: il 26% non sa se c’è il fluoro in quello che usa abitualmente e il 19% dice che non usa un dentifricio col fluoro. Si tratta di un ingrediente chiave perché riduce il processo di demineralizzazione dei denti e contribuisce al processo di rimineralizzazione rendendoli più protetti dall’attacco della carie. Scegli il miglior dentifricio con il nostro comparatore.
Lo spazzolino manuale resta il protagonista dell’igiene orale degli italiani (72% lo usa), quello elettrico, però, incalza (46%). Spazzolino manuale o elettrico, l’importante è che abbia la testina piccola e le setole morbide perché non dobbiamo abradere il dente, ma rimuovere la placca con lo spazzolamento dalla gengiva al dente. Il consiglio è di lavare i denti almeno due volte al giorno per almeno 3 minuti usando anche scovolino e filo interdentale. Scegli il miglior spazzolino elettrico sul nostro comparatore online.
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