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“Dentifricio senza fluoro”, sempre più cercato dalle persone: facciamo chiarezza sulla sicurezza del fluoro

"Senza fluoro", con questo claim alcuni produttori promuovono i propri dentifrici creando nei consumatori la falsa convinzione che i dentifrici al fluoro siano non solo inutili, ma addirittura pericolosi, soprattutto per i bambini.

Con il contributo esperto di:
07 novembre 2024
spazzolino con dentifricio

Il fluoro è un elemento naturale che aiuta a prevenire la formazione della carie e a rinforzare lo smalto. Come quasi tutte le sostanze esistenti, non deve essere assunto in dosi eccessive. Ma questo potenziale rischio non è legato al suo utilizzo nei dentifrici, la cui utilità è, anzi, ben documentata. 

I prodotti che ne vantano l’assenza hanno creato la falsa convinzione nei consumatori che il fluoro nei dentifrici sia inutile e addirittura pericoloso, ma così non è.

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Cos’è e a cosa serve il fluoro nel dentifricio

Il fluoro è un minerale presente in natura, così come nel nostro organismo: lo troviamo infatti nelle ossa e nello smalto dei denti dove partecipa alla protezione e prevenzione dalla carie dentaria. La  nostra fonte principale di assunzione è l’acqua, ma anche i dentifrici con fluoro hanno un’importanza rilevante. 
Infatti, proprio perché è riconosciuta universalmente l’efficacia protettiva e preventiva del fluoro contro la carie dentale questo minerale viene aggiunto nella composizione della maggior parte dei dentifrici: il ruolo del fluoro nei dentifrici è quello di legarsi agli strati più superficiali dello smalto aumentando così la resistenza e la tenacità della parete dei denti. Per questo il fluoro è uno degli ingredienti chiave dei dentifrici per una corretta igiene dentale e prevenzione della carie e non dovrebbe mai mancare. 

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Quanto fluoro nel dentifricio?

La concentrazione massima di fluoro nei dentifrici, fissata dalla normativa europea, è pari a 1500 ppm e l’intervallo compreso tra 1000 e 1500 ppm è ritenuto efficace e sicuro. Le stesse linee guida del Ministero della Salute indicano come fortemente consigliato per la popolazione l’utilizzo di un dentifricio al fluoro in concentrazioni pari ad almeno 1000 ppm (parti per milione).

Non esiste però una concentrazione minima obbligatoria fissata dalla legge: nonostante le raccomandazioni delle istituzioni che si occupano di salute pubblica (come OMS e Ministero della Salute) e i noti benefici del fluoro, questo non è obbligatorio nei dentifrici. Infatti, esistono diversi dentifrici sul mercato (soprattutto naturali e biologici, ma non solo) che ne sono privi, purtroppo.

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Tipologie di fluoro nei dentifrici

Ci sono diversi ingredienti a base di fluoro che possono essere impiegati nei dentifrici al fine di sfruttare i benefici importanti di questo prezioso minerale per la salute dei nostri denti. Ecco i diversi composti fluorati che possiamo trovare nei dentifrici:

  • Il fluoruro di sodio, di gran lunga il più diffuso, lo si trova nella lista ingredienti indicato come sodium fluoride;
  • Il monofluorofosfato di sodio (in etichetta sodium monofluorophosphate), meno usato del primo ma abbastanza diffuso;
  • Il fluoruro stannoso (stannous fluoride nella lista degli ingredienti) poco usato, ma spesso presente in quei dentifrici che si dichiarano datti a coloro che soffrono di sensibilità dentinale; 
  • Il fluoruro amminico (olaflur) anch’esso poco usato. 

Alcuni dentifrici possono contenere anche due composti fluorati in combinazione nella formulazione, questo forse per rendere ancora più efficiente il lavoro del fluoro. Ad ogni modo, anche in caso di più composti fluorati insieme, la concentrazione massima finale nel dentifricio non dovrà superare il limite imposto dalla normativa (1500 ppm di fluoro in totale).

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Rischi e controindicazioni del fluoro

Come abbiamo visto, il fluoro è un elemento naturale che assumiamo in piccole dosi attraverso l’acqua e, in misura ancora minore, con alcuni alimenti. Un’altra fonte è fornita dal dentifricio, il cui fluoro contenuto si lega allo smalto dei denti per proteggerli e rafforzarli. Come per quasi tutte le sostanze, però, quantità eccessive di fluoro possono risultare dannose per l’organismo, ma precisiamo subito che in condizioni normali è improbabile che ciò avvenga.

Effetti collaterali del fluoro

Assunzioni eccessive possono causare lo sviluppo di fluorosi, un fenomeno di alterazione dentaria che  si manifesta con macchie sullo smalto dei denti. Nei casi più gravi di assunzioni molto elevate e prolungate si possono verificare danni a carico delle ossa e delle articolazioni.

Come abbiamo, però, sia per l’acqua che è la nostra fonte primaria, che per i dentifrici, oggetto di questo contenuto, esistono dei limiti massimi previsti dalle normative con un ampio margine di sicurezza, che le analisi di laboratorio dei nostri test su queste tipologie di prodotti confermano essere rispettati: il fluoro è sempre entro i limiti. 

Dentifrici al fluoro: controindicazioni?

Quindi, in condizioni di consumo e utilizzo normali, è altamente improbabile incorrere in assunzioni eccessive e più precisamente possiamo affermare che non ci sono controindicazioni nell’utilizzo di un dentifricio al fluoro. Anzi, come dichiarato dal Ministero della salute “L’uso quotidiano di un dentifricio con concentrazione di fluoro non inferiori a 1000 ppm è fortemente consigliato agli individui di ogni età”. 

Allergia al fluoro del dentifricio: esiste?

Partiamo col dire che il dentifricio è un prodotto composto da molti ingredienti e ognuno di questi potrebbe potenzialmente scatenare una reazione allergica in determinati soggetti sensibili.  Quindi quando si verifica una reazione indesiderata a seguito dell’utilizzo del dentifricio può essere difficile risalire alla sostanza responsabile. Per quanto riguarda il fluoro, i dati scientifici a disposizione non permettono di stabilire se esista un’allergia accertata al fluoro (non esistono patch test che lo provino), per questo diversi studiosi ritengono che è improbabile che il fluoro sia davvero allergenico, a maggior ragione perché si tratta di un elemento su cui non esistono dati sulla sua allergenicità nonostante ci si si entri in contatto giornalmente, dato che si trova in bevande (acqua) ed alcuni alimenti. 

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Miti e false verità

Ci sono diverse informazioni non veritiere che circolano in rete, con più facilità sui social media, che generano allarmismo ingiustificato nel migliori dei casi; nei peggiori, invece, influenzano negativamente le scelte delle persone portandole ad azioni che comportano la perdita di vantaggi o benefici. Vediamo alcune di queste “bufale”.

Il fluoro fa male? Il dentifricio al fluoro fa male? 

No e no. Come abbiamo già visto, il fluoro è un elemento naturale presente nell’ambiente e nel nostro organismo ed è un ingrediente vantaggioso nei dentifrici perché aiuta a prevenire la carie dentale. 

Il fluoro nel dentifricio è tossico?

No. Nelle varie bufale che girano spesso si utilizzano i termini "tossicità" o "tossico" a sproposito, generando allarmismo. Il fluoro contenuto nei dentifrici non ha alcuno effetto nocivo nel nostro corpo e per la nostra salute. Anzi, al contrario, è un aiuto per proteggere i nostri denti dalla carie. Le quantità massime di fluoro previste dalla legge sono efficaci ma soprattutto sicure per un uso continuativo e più volte al giorno.

Il fluoruro di sodio fa male? Il monofluorofosfato di sodio fa male?

Ovviamente no. Il fluoro viene “inserito” nei dentifrici attraverso dei composti fluorati, come il floruro di sodium (sodium fluoride) e il monofluorofosfato di sodio (sodium monofluorophosphate), che contengono giuste quantità di questo prezioso elemento per la salute dei nostri denti.

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Dentifricio senza fluoro: alternative e motivi per sceglierli

La normativa europea, che regola le quantità massime di fluoro previste nei dentifrici, non indica alcuna quantità minima: ciò significa che il fluoro, nonostante sia ufficialmente raccomandato per la salute dei denti, non è obbligatorio nei dentifrici. Infatti, non è improbabile imbattersi in un dentifricio senza fluoro quando si fanno acquisti.

Nella maggior parte dei casi, le marche di dentifricio senza fluoro sono quelle dei cosmetici “naturali”, vendute in erboristerie, alcune farmacie e parafarmacie e negozi online dedicati.

In questi dentifrici i composti fluorati (sodium fluoride, sodium monofluorophosphate, stannous fluoride, olaflur) saranno assenti dalla lista degli ingredienti e con molta probabilità l'assenza di fluoro verrà esplicitata come un vanto, purtroppo.

Dentifricio al fluoro si o no? 

Come associazione, attenendoci alle indicazioni del Ministero della salute e dell’OMS, non consigliamo dentifrici senza fluoro.

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Dentifricio al fluoro: i nostri consigli

Sappiamo che la maggior parte dei prodotti sul mercato contiene fluoro (fortunatamente!), ma è sempre meglio verificarlo osservando l’etichetta anche per controllarne le quantità: intorno ai 1450 ppm (o comunque in un range tra i 1000 e i 1500 ppm).

Quali sono i dentifricio al fluoro?

Sono tutti quelli che hanno nella lista degli ingredienti contengono almeno un composto fluorato, ovvero un ingrediente a base di fluoro: sodium fluoride, sodium monofluorophosphate, stannous fluoride, olaflur. Se vuoi un aiuto concreto nella scelta, puoi consultare la nostra guida su come scegliere il dentifricio.

Dentifricio al fluoro per bambini

Il dentifricio al fluoro (con almeno 1000 ppm di fluoro)  è fortemente consigliato anche ai bambini per la prevenzione delle carie, con una sola piccola attenzione: per i bambini dai 6 mesi ai 6 anni di età si raccomanda l’utilizzo del dentifricio con la  supervisione di un adulto e dosato in quantità pari alla grandezza di un pisello.

Dentifricio al fluoro in gravidanza

Le raccomandazioni sull’utilizzo del fluoro si riferiscono a tutta la popolazione, bambini e donne incinte comprese. Quindi è importante che le future mamme per la salute dei propri denti continuino a seguire le buone regole di igiene orale, incluso l’utilizzo di un dentifricio al fluoro.

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