Fallimento di Mercatone Uno: cosa può fare chi ha acquistato mobili?
Mercatone Uno è fallita lo scorso 23 maggio 2019. Durante il rito fallimentare nell’udienza del 27 novembre 2019 sono stati individuati quali e quanti sono i creditori e a quanto ammonta il debito. Ecco cosa può fare chi ha fatto un acquisto anche a rate dopo le nuove comunicazioni arrivate dal curatore fallimentare.

Il 23 maggio scorso, il Tribunale fallimentare di Milano ha dichiarato il fallimento di Shernon Holding srl, la società che nell’agosto 2018 aveva acquistato Mercatone Uno, nota catena italiana della grande distribuzione di mobili. Sabato mattina tutti i punti vendita di Mercatone Uno, 55 in tutta Italia, sono rimasti chiusi.
Si è dunque aperto il rito fallimentare che, come prima cosa, ha effettuato la ricognizione dello stato passivo. Tradotto in parole semplici, vuol dire che sono stati individuati quali e quanti sono i creditori e quanti soldi restano in cassa. L'udienza si è svolta lo scorso 27 novembre.
In questi giorni il curatore fallimentare ha inviato ai consumatori clienti una lettera in cui comunica che è stato autorizzato dagli Organi della procedura fallimentare a sciogliere i contratti di acquisto dei clienti. Significa che i mobili acquistati non arriveranno mai. I consumatori dunque potranno insinuarsi al passivo fallimentare della società per eventuali acconti già pagati per l’acquisto. L’indirizzo pec da usare per l’insinuazione è f403.2019milano@pecfallimenti.it
Purtroppo, le possibilità di essere rimborsati non sono molto alte. Questo perché i consumatori non sono considerati "privilegiati" e non hanno quindi priorità rispetto ai cosiddetti creditori privilegiati (come ad esempio i dipendenti, il fisco...).
Se hai acquistato a rate
In casi particolari come quello in esame, il Testo Unico Bancario (art 125 quinquies del TUB dlgs 385/93) dà una tutela in più a chi ha acquistato a rate un bene. Infatti, è previsto che se un bene non arrivasse, in caso di grave inadempimento da parte del fornitore di beni o servizi, il consumatore ha diritto alla risoluzione del contratto di credito. Questo significa che la finanziaria rimborserà al consumatore le rate già pagate e le altre spese e il consumatore non dovrà pagare ulteriori rate.
Facciamo un esempio. Hai acquistato una cucina a rate da Mercatone Uno che non ti è mai stata consegnata e hai già pagato tre rate del prestito. In questo caso hai il diritto di chiedere alla finanziaria con cui hai stipulato il prestito di riavere indietro le rate già pagate e di non pagare più nessuna altra rata. Il legislatore, infatti, presume che se la finanziaria ha siglato un accordo con l’esercente per dare il prestito finalizzato deve assumersi in prima persona il rischio di sue inadempienze. Questo perché si dà per acquisito che la finanziaria abbia maggior potere contrattuale e maggior competenze del singolo consumatore per fare accordi con partner solidi. Se non lo fa se ne assume i rischi e le conseguenze negative.
Cosa fare
Dopo la lettera inviata ai clienti dal curatore, non è più necessaria una diffida ad adempiere al curatore. Il contratto di acquisto dei mobili è stato sciolto. Si può quindi chiedere alla Finanziaria con cui si è firmato il prestito finalizzato la risoluzione del contratto di prestito utilizzando il nostro modello di lettera.