Legge sulla concorrenza 2025, troppo poco per migliorare davvero il mercato

Pubblicato il 12 dicembre 2025
Federico Cavallo
Federico Cavallo Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo

Il Parlamento ha approvato la Legge sulla concorrenza 2025; un testo poco ambizioso in cui ci sono delle mancanze evidenti.

Federico Cavallo
Federico Cavallo Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo
Bandiere Palazzo Chigi

Dal testo approvato dal Parlamento restano esclusi interventi strutturali in settori strategici quali le concessioni balneari e il trasporto pubblico locale non di linea. Ambiti che, da tempo, sono oggetto di attenzione da parte delle Autorità nazionali ed europee e continuano a essere caratterizzati da regimi concessori poco trasparenti, limitata concorrenza e scarsa contendibilità. I cittadini invece si aspettano un cambio di rotta; come dimostrano i quasi 91.000 che hanno aderito alla nostra azione.

Tra le norme che introducono elementi di apertura del mercato merita attenzione quella relativa alle infrastrutture di ricarica elettrica. In audizione presso Camera e Senato abbiamo espresso apprezzamento per la nuova disposizione che, in caso di più richieste di installazione nella medesima area, prevede un criterio di priorità a favore degli operatori che detengono meno del 40% delle colonnine presenti sul territorio comunale. Si tratta di un principio condivisibile, in quanto favorisce la pluralità degli operatori e contrasta il rischio di concentrazione del mercato.

Tuttavia, questa misura non è sufficiente. Per assicurare una reale concorrenza è necessaria una diffusione delle colonnine in base alla distanza minima sul territorio comunale e regionale ed è essenziale che i gestori intervengano tempestivamente per risolvere eventuali malfunzionamenti.

Dal punto di vista del consumatore, occorre assicurare la possibilità di pagare con i mezzi di pagamento più diffusi e con tariffazione “a consumo” (prezzo/kWh), senza obbligo di abbonamento con un singolo provider.  Il cittadino deve poter scegliere liberamente il proprio operatore e conoscere in anticipo il costo della ricarica.

È positivo che la legge introduca miglioramenti nella trasparenza dei servizi pubblici locali e nella mobilità elettrica, ma mancano ancora strumenti concreti per rendere realmente contendibili i mercati e garantire una tutela effettiva ai cittadini. In assenza di decreti attuativi, controlli indipendenti e procedure di gara effettivamente aperte, non è possibile parlare di una vera modernizzazione del mercato.