Nuovi indennizzi Trenord: a quanto ammontano, come richiederli, come vengono pagati
Il nuovo sistema di rimborsi adottato nel 2024 da Trenord (che si è adeguata al sistema nazionale) ha portato un crollo dei rimborsi per gli utenti (arrivati a essere compensati in alcuni casi anche con soli 5 euro). Inoltre i treni sono sempre meno puntuali e ottenere il rimborso è un percorso a ostacoli (perché non è più automatico). Ecco in quali casi si possono richiedere e come si fa.

Negli ultimi mesi, Regione Lombardia e Trenord hanno allineato le modalità di indennizzo per i disservizi ferroviari alla formula standard adottata in tutto il territorio nazionale, come previsto dalla delibera 106/2018 dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART): finisce l’erogazione automatica del “bonus”, si passa a un rimborso solo su richiesta, e si applicano criteri più restrittivi (ad esempio, ritardi superiori a 15 minuti e non più dopo 5).
Torna all'inizioRimborsi crollati con il nuovo sistema
Il risultato, tuttavia, è stato un netto calo dei rimborsi ai pendolari. Nel 2023, con il vecchio sistema, i rimborsi variavano tra i 50 mila fino a più di 1 milione di euro al mese, su un flusso mensile di richieste compreso tra mille e 21 mila. Dopo l’introduzione del nuovo meccanismo, i numeri sono crollati: a settembre 2024 i rimborsi, distribuiti su un massimo di poco più di 2.200 richieste, ammontavano a circa 41.200 euro. E in alcuni casi si è trattato di cifre per così dire "simboliche": a luglio 2024 un utente si è visto rimborsare appena 4,23 euro, e un'altra richiesta a giugno è stata compensata con sole 9,30 euro.
Colpisce soprattutto il contrasto tra la platea degli utenti (quasi 200 milioni di viaggi l’anno in Lombardia) e l’impatto economico sui pendolari, che per mesi hanno ricevuto rimborsi per pochi euro. Nonostante la puntualità non sia migliorata (anzi, entro i 5 minuti è passata dall’82,3 % al 80,1 %), i viaggiatori hanno percepito un netto peggioramento nella tutela economica.
Torna all'inizioIl sistema di indennizzo Trenord: come funziona
Come abbiamo visto, col nuovo sistema i rimborsi si sono drasticamente ridotti. Ma, al di là del fatto che il compenso ricevuto difficilmente possa essere considerato adeguato, rimane il fatto che ottenere un rimborso da Trenord resta un percorso a ostacoli. Vediamo allora nel dettaglio come funziona oggi il nuovo sistema di indennizzo per chi ha un abbonamento mensile e annuale.
Chi ne ha diritto e in quali casi
Trenord prevede un indennizzo pari al 30% del costo dell’abbonamento mensile, oppure 1/12 del 30% per quello annuale. Questo rimborso può essere richiesto solo quando, su una determinata direttrice, almeno il 10% dei treni programmati risulta:
- soppresso totalmente,
- soppresso parzialmente,
- o abbia accumulato oltre 15 minuti di ritardo.
L’elenco delle direttrici ammesse al rimborso è disponibile mensilmente sul sito di Trenord e si riferisce a dati analizzati con due mesi di ritardo. Per esempio, a giugno si conoscerà solo l’elenco valido per aprile.
Torna all'inizioCome richiedere l’indennizzo
L’indennizzo non viene riconosciuto automaticamente, ma solo su richiesta dell’abbonato. Le modalità disponibili sono:
- Online sul sito trenord.it;
- Via e-mail a rimborsi.trenord@legalmail.it;
- In biglietteria, nei MyLink Point o tramite posta ordinaria.
È necessario compilare un modulo, disponibile a questo link, allegando un documento d’identità.
Importante: non sono riconosciuti indennizzi inferiori a 4 euro.
Scadenze per la richiesta
Anche i tempi per presentare la richiesta non sono immediati da gestire. Occorre monitorare mensilmente l’elenco delle direttrici pubblicato da Trenord e verificare se si ha diritto all’indennizzo, ricordandosi di inviare la domanda entro i limiti stabiliti.
- Abbonamento mensile: entro 12 mesi dalla scadenza dell’abbonamento.
- Abbonamento annuale: entro 12 mesi dalla pubblicazione della lista relativa al mese per cui si chiede l’indennizzo.
Occorre quindi ricordarsi di controllare ogni mese se la propria direttrice è stata ammessa e agire entro i tempi previsti. Una responsabilità che ricade interamente sull’utente, già penalizzato da un servizio inadeguato.
Torna all'inizioErogazione dell’indennizzo: una corsa a ostacoli
L’indennizzo viene erogato solo come voucher Trenord, valido per un anno e utilizzabile per altri acquisti dell’azienda. Il rimborso in denaro è previsto solo su richiesta successiva, tramite form sul sito, con modalità diverse.
- Canali digitali Trenord: riaccredito sullo stesso metodo di pagamento.
- Altri canali: bonifico bancario, con indicazione del codice IBAN.
Una procedura complessa e disincentivante, che rischia di lasciare molti pendolari senza rimborso.
Torna all'inizioServe un vero cambiamento: firma anche tu
L’attuale sistema non tutela adeguatamente i diritti dei viaggiatori: l’indennizzo è irrisorio, l’accesso è burocraticamente difficile, e la soglia per ottenerlo troppo alta. Per questo chiediamo un rimborso più equo, automatico e tempestivo, la possibilità di scegliere tra voucher o denaro, e una maggiore trasparenza da parte di Trenord e delle istituzioni. Se anche tu vuoi un trasporto pubblico all’altezza, firma la nostra petizione per chiedere a Regione Lombardia, Trenord e Ministero dei Trasporti di agire subito.
Torna all'inizio