Si può bere di meglio: nessun latte UHT brilla al test
Abbiamo messo alla prova il latte parzialmente scremato uht. Risultato? Nessun brick brilla per qualità eccelsa, anzi. Due i problemi principali: il laboratorio trova possibile acqua aggiunta in un prodotto e ben sei latti hanno subìto un trattamento termico che potrebbe aver inciso sulla qualità nutrizionale. Si può bere di meglio.

Il latte UHT del nostro test va bene. Ma non benissimo. Purtroppo dalle nostre prove - sia in laboratorio sia all’assaggio - non emerge nessun prodotto ottimo (come era capitato invece in occasione del precedente test). Anzi: nella nostra classifica diversi latti si piazzano “solo” nella fascia media (si può fare di meglio) mentre un prodotto addirittura dimostra di essere di bassa qualità. Che cosa ha penalizzato i latti a lunga conservazione del test? Che problemi hanno? Ecco cosa abbiamo scoperto sulla qualità del latte UHT.
Prove di laboratorio: un latte UHT è annacquato?
Le criticità riguardanti i latti UHT si annidano in alcuni parametri rilevati in laboratorio. Uno - in particolare - riguarda la misurazione dell’indice crioscopico (o punto di congelamento), che serve a valutare l’eventuale presenza di acqua estranea aggiunta al latte. Questo, un tempo, era un parametro di legge, ma oggi non lo è più perché sono tante le variabili che possono influenzare il risultato, tra cui la tecnologia di produzione usata per il trattamento termico. Detto questo, il valore riscontrato in un latte del test è davvero dubbio e nelle nostre valutazioni finali lo abbiamo penalizzato. Che sia dovuto a un “annacquamento” voluto del prodotto oppure a motivazioni differenti, resta chiara la qualità bassa del latte in questione, che va segnalata.
Trattamento termico spinto: la qualità potrebbe risentirne
In laboratorio abbiamo sottoposto il latte a molte prove. Tra queste valutiamo due valori (furosina e lattulosio) che sono indicatori del danno termico subito dal latte. Non si tratta di parametri di legge (non dicono se il latte è a norma o no), ma se i valori sono alti, diventano spia di un trattamento termico troppo spinto: nulla di pericoloso per la nostra salute, ma questo trattamento così sostenuto può comportare una minore qualità nutrizionale del latte. In questa prova 6 latti su 10 hanno una valutazione insufficiente. Molto male.
Il gusto del latte UHT è piatto
Senza zucchero né biscotti, il latte è stato assaggiato in modo professionale da giudici qualificati. I risultati sono soddisfacenti, ma non ci sono stati giudizi da evidenziare (nessuna valutazione ottima, per intenderci). In realtà i nostri esperti hanno trovato i prodotti piuttosto simili tra di loro. All’assaggio il latte bocciato nella prova dell’acqua estranea è stato descritto fra tutti come il più “acquoso”. Ricordiamo che i giudici hanno fatto la prova in cieco, cioè senza conoscere le marche di ciò che stavano provando e senza essere a conoscenza degli esiti dei test di laboratorio.
Quale latte UHT comprare? Scegli con il test
Tra le informazioni obbligatorie che devi trovare in etichetta c’è l’indicazione dell’origine del latte. 12 campioni sono fatti con latte italiano; due invece riportano “Paese di mungitura: Paesi UE” e “Paese di condizionamento Italia”; altri due prodotti non riportano l’origine perché arrivano dall’estero (non essendo prodotti in Italia, non hanno l’obbligo di indicare l’origine della materia). Non dare per scontato che il latte italiano sia automaticamente migliore rispetto a quello estero. Non sempre è così. Un marchio produce due latti, uno in brick e uno in bottiglia. A far la differenza tra i due prodotti è l’origine della materia prima: “paesi UE” per il brick, Italia per la bottiglia. In classifica il latte 100% italiano viene molto meno bene rispetto al gemello Ue.
Per scegliere bene il latte, oltre al nostro test,segui i consigli della nostra guida all'acquisto al latte UHT.