miele

Miele

Trova il miele che più si adatta ai tuoi gusti

Miele d’acacia, di castagno, millefiori. Come fare a orientarci tra prodotti apparentemente così diversi tra loro? Abbiamo pensato a una piccola guida per aiutarti nella scelta del miele: i tipi più comuni, la differenza tra quelli liquidi e quelli cristallizzati, l’origine e la conservazione.

La guida passo passo

Tipi di miele

Il miele è così saturo di zuccheri che tende a cristallizzare. Alcuni lo fanno ancora nel favo, altri restano liquidi per molto tempo. Nella maggior parte dei casi comunque il processo di cristallizzazione inizia una settimana dopo l’estrazione e procede più veloce passando dalla temperatura di fine estate (quando si raccoglie il miele) a quella dell’autunno e poi dell’inverno. Il miele può essere venduto sia liquido che cristallizzato. In alcuni casi quello cristallizzato viene riportato dai produttori allo stato liquido con un’operazione di fusione a 40-50 °C prima della vendita. Di per sé questo non sarebbe un problema: può accadere però che il trattamento termico lasci al miele un odore e un sapore di “cotto”.

Esistono mieli uniflorali (ottenuti da un’unica specie botanica) e multiflorali (prodotti da più specie). Colore e sapore variano molto. Ecco i più comuni.

Miele di acacia

Miele di acacia (uniflorale). Proviene dalla zona Prealpina e dalla Toscana. Resta liquido a lungo. Colore chiaro, sapore delicato.

Miele di castagno

Miele di castagno (uniflorale). Prodotto su arco alpino e Appennini. Liquido, cristallizza lentamente. Colore scuro, sapore amarognolo.

Miele millefiori

Miele millefiori (multiflorale). Uno dei più venduti. Ottenuto da più piante: colore, sapore e consistenza possono variare in base all’origine.

Miele di agrumi

Miele di agrumi (uniflorale). Prodotto al Sud. Cristallizza alcuni mesi dopo il raccolto. Colore molto chiaro, sapore intenso e fine.

Torna all'inizio

Etichetta e origine

Sull’etichetta del miele dev’essere obbligatoriamente indicato il Paese o i Paesi di origine in cui il miele è stato raccolto. Questo vale sempre nel caso dei mieli prodotti in Italia, ma non per quelli confezionati al di fuori dei confini nazionali: infatti, la Direttiva 2001/110/CE prevede che, nel caso in cui il miele sia costituito da una miscela di due o più mieli di origine comunitaria o non comunitaria, l’informazione dell’origine possa essere riportata utilizzando, a seconda dei casi, una delle seguenti espressioni:

  • miscela di mieli originari della CE
  • miscela di mieli non originari della CE
  • miscela di mieli originari e non originari della CE

Miele biologico

Un miele, per poter essere venduto come miele biologico, deve soddisfare determinati requisiti. Questi sono i più importanti e specifici per l’apicoltura:

  • gli apiari devono essere ubicati in aree con sufficiente disponibilità di fonti di nettare e polline costituite essenzialmente da coltivazioni biologiche, da flora spontanea, da foreste gestite in modo non biologico o colture trattate solo con metodi a basso impatto ambientale. Devono inoltre trovarsi ad una distanza sufficiente da fonti potenzialmente contaminanti per i prodotti dell’apicoltura nocive alla salute delle api;
  • le arnie e il materiale utilizzato in apicoltura biologica sono fabbricati essenzialmente in materiali naturali;
  • è vietata la distruzione delle api nei favi come metodo associato alla raccolta dei prodotti dell’apicoltura.
Torna all'inizio

Proprietà e benefici

Il miele è un alimento ricco di zuccheri semplici (glucosio e fruttosio), che possiede un elevato potere energetico: esso, infatti, fornisce circa 320 kcalorie/100 g, una quantità di calorie leggermente inferiore alle 400 fornite dal classico zucchero da cucina (saccarosio).

Il potere dolcificante del miele è superiore a quello del normale zucchero: ponendo, infatti, uguale a 100 il potere dolcificante del saccarosio, quello del fruttosio è pari a 173, mentre quello del glucosio è pari a 74. Inoltre, a differenza dello zucchero da cucina, il miele è talmente ricco di sapori, profumi e aromi che le quantità che vengono utilizzate per dolcificare alimenti e bevande dovrebbero essere generalmente più contenute rispetto al comune saccarosio.

In queste condizioni, il consumo di miele, rispetto al consumo del comune zucchero, comporta un piccolo risparmio calorico.

Diversi sono i benefici per la salute che possono derivare dal consumo di miele: le sue proprietà antibatteriche naturali lo rendono infatti un valido rimedio contro tosse, mal di gola e in generale contro le affezioni delle vie aeree superiori.

Come conservarlo

Il miele andrebbe consumato preferibilmente entro 18-24 mesi. Deve essere conservato ben chiuso, in un luogo fresco e asciutto, lontano dalle fonti di luce e calore: è infatti molto sensibile alla luce e tende ad assorbire l’umidità dall’esterno, se non è conservato in modo adeguato.

Leggi anche il nostro approfondimento sul miele di manuka.

Torna all'inizio

Domande frequenti

Rispondiamo alle domande più frequenti sul miele

Come riconoscere se il miele è puro?

Non esistono metodi casalinghi affidabili. Sono necessarie analisi chimiche complesse e macchinari all’avanguardia per capire se un miele è puro o se è stato contraffatto.

Quanto miele mangiare al giorno?

La porzione standard prevista dai LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) per il miele è di 20 g.

Quale miele scegliere se si è a dieta?

Non c’è una tipologia di miele più indicata per le diete. Il miele è un alimento calorico e pertanto non è ideale per chi vuole perdere peso; chi è a dieta può consumarlo, anche se in modo oculato e senza esagerazioni.

Torna all'inizio