Passata di pomodoro: i pesticidi più critici in 7 marche
Hai mai pensato cosa c'è davvero nella tua passata? Il nostro test su 24 bottiglie rivela che, pur nei limiti di legge, quasi un terzo contiene tracce di pesticidi problematici, nel mirino della comunità scientifica per i loro effetti sulla salute. La buona notizia? Molti prodotti ne sono privi. Scopri quali scegliere per portare in tavola solo il meglio.

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La passata di pomodoro è la regina delle dispense italiane. Ma tra un sugo improvvisato e una lasagna della domenica, raramente ci chiediamo cosa ci sia davvero dentro quella bottiglia. Dietro la rassicurante bottiglia di passata – vetro spesso, etichetta patriottica, promesse di genuinità – si nasconde infatti un mondo più complesso di quanto sembri. E, talvolta, più opaco.
Cominciamo dalle buone notizie: tutte e 24 le passate di pomodoro del nostro test, scelte tra quelle in vendita nei supermercati, contengono “vera” passata, nessuna frode, niente acqua aggiunta (vietata dal 2005) e neppure altre scorciatoie industriali. Anche all’assaggio, pur con qualche delusione, non mancano quelle promosse dai consumatori. Ma non è tutto oro – rosso – quello che luccica.
Torna all'inizioResidui di pesticidi, il punto debole di alcuni prodotti
La nota dolente arriva da dove meno ce lo aspetteremmo: la sicurezza dei campi. Non ci riferiamo all’annoso fenomeno del caporalato, su cui le analisi in laboratorio purtroppo nulla possono rivelare, ma alla presenza di residui di pesticidi. È su questo terreno che il nostro test lancia l’allarme. Sebbene rispettino i limiti previsti dalla normativa, ben dieci passate di pomodoro su ventiquattro prese in esame presentano residui di fitofarmaci.
Torna all'inizioPesticidi più critici: rilevati in sette passate
Ma, tra queste ultime, è in particolare in sette bottiglie che il laboratorio ha rilevato i pesticidi più temibili, come i cosiddetti CMR – sigla che identifica sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione umana, secondo la classificazione dell’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) – e gli interferenti endocrini, ossia capaci di alterare il nostro sistema ormonale, presenti nell’elenco stilato dall’Agenzia francese per la sicurezza alimentare (Anses).
Il caso più critico è quello del Dimetomorf, un fungicida tossico per la riproduzione e interferente endocrino (per il quale l’Unione europea non ha rinnovato l’autorizzazione all’utilizzo, quindi andrà scomparendo nel tempo), rinvenuto in ben sei prodotti: Pomì, Le Stagioni d’Italia, Rosso Gargano, Le Conserve della Nonna, La Torrente e Delizie del Sole (Eurospin).
Torna all'inizioNon solo Dimetomorf: gli altri contaminanti
Il quadro si complica ulteriormente nelle passate contenenti più di una sostanza problematica: è il caso di Rosso Gargano in cui il laboratorio ha rilevato, oltre al Dimetomorf, anche Spirotetrammato (un altro interferente endocrino) e Difenoconazolo (sospetto cancerogeno). Nella passata Selex è invece emersa la presenza combinata di Difenoconazolo e Boscalid (interferente endocrino), entrambi nel mirino della comunità scientifica.
Il risultato? Una valutazione severa che ha impedito a sette passate di raggiungere un giudizio complessivo superiore alla sufficienza, anche quando grazie ai risultati ottenuti per altri parametri avrebbero potuto meritarsi un buono. E, va sottolineato, pur trattandosi di prodotti conformi alle normative vigenti.
Torna all'inizioPesticidi ammessi ma discutibili: una questione anche etica
È importante chiarirlo: la legge europea stabilisce soglie di tolleranza per i residui di pesticidi, e nessuna delle passate analizzate le ha superate. Ma la questione non è solo legale: è etica, sanitaria, culturale. Alcuni composti, seppur autorizzati, sono oggetto di crescenti preoccupazioni da parte degli scienziati. E in attesa che la normativa li vieti formalmente, la loro presenza in alimenti di largo consumo (le passate sono solo uno dei tanti) – peraltro spesso destinati anche ai bambini – non può essere ignorata.
La scelta di penalizzarne alcuni nel nostro giudizio finale risiede anche nel fatto che due terzi dei prodotti analizzati non contengono invece residui di questi pesticidi problematici: è quindi possibile (e doveroso) evitarli.
Torna all'inizioLe migliori passate di pomodoro sono anche le più pulite
Fatta eccezione per il rame, presente in tutti i prodotti del test, compresi quelli biologici (nelle cui colture il suo uso è autorizzato), sono più della metà (quattordici, per l’esattezza) le passate di pomodoro prive di pesticidi.
Tra queste brillano le due passate Migliori del Test (la seconda delle quali ottiene anche il titolo di Miglior Acquisto), che hanno superato brillantemente quasi tutte le nostre prove.
Torna all'inizioLa qualità sganciata dal prezzo
La notizia ancora più incoraggiante è che questi prodotti non sono affatto i più cari. In particolare, la passata che è anche Migliore Acquisto è la seconda meno costosa tra tutte quelle risultate di qualità buona o ottima. Tradotto: non bisogna spendere di più per mangiare bene e in sicurezza. Come i nostri test spesso dimostrano, il prezzo non è di per sé un indicatore di qualità.SCOPRI TUTTI I RISULTATI DEL TEST SULLE PASSATE
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