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Riaperture: l’economia riparte e risalgono i prezzi

Dopo un lungo periodo di stallo, dovuto agli effetti della pandemia, l’economia inizia a passo svelto a dare segni di ripresa. Le prime riaperture, il ritorno alla vita attiva, permettono ai cittadini di spendere di più, la ripresa economica e la possibilità di consumare però comportano il rischio che nei prossimi mesi si verifichino aumenti dei prezzi.

  • di
  • Beba Minna
12 maggio 2021
  • di
  • Beba Minna
Rincari prezzi carburanti

Secondo l’Istat le vendite al dettaglio a marzo sono aumentate del 22,9% rispetto a un anno prima, mentre la produzione industriale nello stesso mese è cresciuta del 37,7% rispetto a un anno fa. Sono entrambi evidenti segnali di una ripresa economica, che necessariamente porta con sé un aumento dei prezzi. Insomma, aumenta la domanda, aumentano i prezzi.

A salire non è solo la benzina

Il problema non riguarda in particolare il rincaro dei carburanti, di cui si sta molto parlando, anzi il prezzo attuale di benzina e gasolio di per sé non è allarmante e il fatto che sia aumentato rispetto a inizio anno, quando il paese era fermo, è del tutto comprensibile. Oggi la benzina si attesta sui 1,588 euro al litro. Un prezzo che a ben guardare si rivela allineato con i dati del Weekly Oil Bulletin della Commissione europea degli ultimi due anni: 1,545 euro al litro a febbraio 2020; 1,594 euro a gennaio 2020; 1,626 euro a maggio 2019. Dunque, sui carburanti molto rumore per nulla.

In ogni caso, sapere quanto consuma realmente la propria auto è il primo passo per evitare brutte sorprese in caso di aumenti del carburante. Spesso infatti il consumo e le emissioni di un veicolo dichiarati dal produttore non sono in linea con quelli reali, misurati su strada e che possono variare con lo stile di guida. Vuoi sapere quanto consuma davvero la tua auto e cosa fare per risparmiare carburante e impattare meno sull'ambiente? Registrati gratuitamente al servizio online di Mile21. Potrai tenere sotto controllo consumi ed emissioni della tua vettura e scoprire se i consumi e le emissioni reali corrispondono a quelli dichiarati dal produttore.

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Il vero rischio è la risalita dell’inflazione

Di per sé non c’è nulla di straordinario, per ora il livello dei prezzi attuale è paragonabile al periodo prima della pandemia. Che i prezzi salgano dopo un lungo periodo di crisi è nell’ordine delle cose, l’importante è che non risalgano a livelli incontrollati, complice un’inflazione in probabile risalita, non solo della benzina, ma di tanti altri prezzi industriali che stanno già crescendo rapidamente, ad esempio il costo dell’acciaio. Interventi come il Recovery fund o le iniezioni di sostegno all’economia, che sono state fatte in tutti i paesi del mondo, contribuiscono ad aumentare il rischio di inflazione sui prezzi dei beni al consumo. Una situazione che sarebbe pericolosa per le famiglie, che hanno già sofferto la crisi dovuta al periodo Covid.