Green pass europeo approvato dal Parlamento Ue: dal 1° luglio più libertà di viaggiare tra gli Stati membri
Il Parlamento Ue ha dato l'ok al Green pass europeo che permetterà ai cittadini di circolare più liberamente tra i Paesi dell'Unione. Il certificato digitale Eu Covid-19 sarà disponibile a partire dal 1° luglio 2021 in tutti gli Stati membri e in Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, ma i Paesi possono già iniziare a rilasciarlo e a utilizzarlo. Ecco come funziona.

Il Parlamento Ue ha approvato il l'Eu Covid-19, il pass unico europeo che permetterà di viaggiare più agevolmente tra i Paesi dell'Unione europea. Il certificato digitale verrà rilasciato dalle autorità locali (i centri che effettuano i test, le autorità sanitarie o tramite un portale eHealth) sia in formato cartaceo che digitale, nella lingua nazionale e in inglese. Il lasciapassare entrerà concretamente in funzione il 1° luglio 2021, in queste settimane gli Stati membri devono quindi adeguare le proprie infrastrutture per far sì che rilascino i certificati, che siano in grado di leggere il QR code e di interfacciarsi con la piattaforma europea Gateway. Eu Covid-19 verrà rilasciato:
- a coloro che sono stati vaccinati, in questo caso sarà valido a partire dal 14° giorno dalla fine del ciclo vaccinale e fino a nove mesi;
- a chi è guarito dall'infezione da Covid-19, in questo caso la validità è fissata a sei mesi;
- a coloro che sono risultati negativi a un tampone, in questo ultimo caso la validità è fissata a 48 ore.
Queste indicazioni sono analoghe a quelle già previste in ambito italiano dal Green pass nazionale che sarà disponibile anche su Immuni o su IO, l'app che ha conosciuto un grande successo nazionale grazie all'iniziativa del Cashback.
A cosa serve il pass Eu Covid-19
L’obiettivo è quello di ripristinare la circolazione in modo sicuro e responsabile e risollevare un settore come quello del turismo, fortemente colpito dalla pandemia. Il passaporto consentirà una maggiore libertà di movimento negli Stati membri ai cittadini dell’Unione, che non verrebbero più “classificati” come contagiosi in considerazione della situazione presente nel loro Paese di origine ma in base al proprio reale stato di salute correlato al Covid-19: vaccinati, guariti dall’infezione o negativi al test.
Una sorta di reciproco riconoscimento della validità dei tamponi e soprattutto delle vaccinazioni effettuate nei vari Paesi dell’Unione Europea alla stregua di quanto viene già fatto per il riconoscimento e l’equivalenza dei titoli universitari rilasciati da ciascun stato membro.
Cosa cambia tra i diversi Paesi
Al fine di facilitarne il riconoscimento, gli Stati membri hanno concordato un modello unico che può essere utilizzato sia in versione cartacea che digitale. Gli Stati Ue dovranno accettare i certificati di vaccinazione per i vaccini che hanno ottenuto l'autorizzazione all'immissione in commercio nell'Unione europea. Sarà invece facoltà dei singoli Paesi di decidere di estendere questa possibilità anche ai viaggiatori dell'Unione europea che hanno ricevuto un altro vaccino. In ultima, spetta ai governi nazionali decidere se accettare un certificato di vaccinazione dopo una sola dose (come avviene in Italia) o solo al completamento dell'intero ciclo di vaccinazione.
Passaporto vaccinale e privacy
La questione del passaporto vaccinale europeo pone alcuni quesiti importanti in materia di privacy riguardo al trattamento dei dati sulla vaccinazione. Proprio per arginare questi rischi, l’Unione Europea ha adottato dei proveddimenti che riducono al minimo la condivisione dei dati sensibili.
Il QR code, infatti, conterrà solo i dati relativi all’autenticazione del certificato, non ci sarà bisogno di creare una banca dati centralizzata sulle vaccinazioni o sugli esiti dei tamponi o dei test, i Paesi membri potranno solo consultare i dati del passaporto, ma non archiviarli e neppure tracciarli, consentendo loro “la verifica decentrata dei certificati interoperabili firmati digitalmente”.
No alle discriminazioni tra vaccinati e no
Come abbiamo richiesto attraverso la nostra petizione già da diverse settimane, ribadiamo la necessità che il passaporto vaccinale non crei discriminazioni tra vaccinati e no. Chiediamo quindi che si prevedano tamponi gratuiti per chi non è ancora stato vaccinato, per dare a tutti la possibilità di ottenere il pass.