Come scegliere la tua prossima mountain bike
Solida e sicura: così deve essere la mountain bike, sia per il fuori strada sia sulle tratte tranquille in città. Ma è importante saper scegliere la taglia giusta e prendere alcuni accorgimenti per non farsi cogliere impreparati durante la pedalata. Ecco quali.
Scegliere una mountain bike richiede attenzione a diversi fattori: i materiali di costruzione, la qualità delle saldature, le geometrie del telaio e la qualità delle parti meccaniche. Insieme a questi elementi, vanno tenute d'occhio anche alcuni componenti della bici come freni, cambio, forcella e telaio.
Torna all'inizioI materiali del telaio
I telai delle MTB possono essere realizzati con diversi materiali: acciaio, alluminio, carbonio, titanio. La scelta del materiale influisce sul peso, sulla resistenza, sulla capacità di assorbire vibrazioni e sul costo.
Il titanio è leggero come l’alluminio, resistente come l’acciaio e capace di assorbire le vibrazioni come il carbonio, essendo inossidabile. I telai in titanio sono fatti per durare tutta la vita. Il prezzo però è molto alto: solo il telaio potrebbe costare più di 2000€.
Il carbonio invece è il materiale più leggero e versatile, ideale per assorbire vibrazioni e ottenere la giusta rigidità o flessibilità nelle diverse parti della bici. Il costo è elevato, e purtroppo è un materiale che invecchia più in fretta degli altri e fragile: in caso di urto violento non si deforma, ma si spezza. E' inoltre difficile da riparare. Se comprate una bici in carbonio, verificate la qualità costruttiva del telaio per non avere brutte sorprese. Il prezzo di un telaio in carbonio si aggira intorno ai 1800€.
L’alluminio è probabilmente il materiale più diffuso tra i telai delle bici per il suo costo contenuto, ed è abbastanza leggero e resistente. Inoltre, permette di equipaggiare la bici con componenti di qualità superiore a parità di budget rispetto al carbonio o titanio. Tuttavia, è un materiale rigido, poco ammortizzante e difficile da riparare in caso di danni.
Infine, l’acciaio è il materiale storico delle bici, è più pesante dei precedenti, soffre di problemi connessi alla corrosione, ma è molto resistente e durevole, se mantenuto in condizioni appropriate. Ha anche una buona ammortizzazione delle vibrazioni, è facile da riparare, permette di avere tubi con sezione ridotta che risultano essere più eleganti di quelli in alluminio, ed è relativamente economico.
Torna all'inizioScegliere la taglia giusta
La bici deve calzare bene, proprio come un paio di scarpe. Scegliere la misura corretta è fondamentale per comfort e sicurezza e va fatto in base alla propria altezza, lunghezza del tronco, arti e alla posizione che vogliamo tenere mentre pedaliamo.
Quando si parla di taglia della bicicletta ci si riferisce solitamente alle misure del tubo orizzontale (quello che unisce il tubo sella con la serie sterzo) e del tubo sella (che parte dalla fine del tubo orizzontale e arriva al movimento centrale). Le taglie sono spesso indicate in centimetri o con S, M, L, XL. Calcolatori online o il consiglio di un ciclomontatore esperto aiutano a trovare la misura ideale.
Una volta acquistata, regolate altezza sella, manubrio e posizione di guida per prevenire dolori articolari, in particolare a ginocchia, polsi e schiena.
Torna all'inizioScegliere i freni
Non è sufficiente che un freno blocchi la ruota per dire che funziona bene, in bicicletta è essenziale anche poter modulare la frenata. Ecco le tipologie tra cui scegliere:
- Freni a disco: si trovano solitamente montati su MTB di alta gamma. Si tratta di freni estremamente efficienti, che assicurano una buona frenata anche su fango. Le loro performance diminuiscono quando si riscaldano, quindi se praticate sport come il downhill, è più opportuno optare per dischi appositi che, grazie alla loro conformazione, permettono di dissipare il calore velocemente, mantenendo elevate prestazioni anche in condizioni di stress. I sistemi a disco hanno solitamente un funzionamento idraulico, ma possono essere anche meccanici e azionati da un normale cavetto metallico.
- V-Brake: si chiamano così per la loro tipica forma a V data dai due corpi del freno. Sono generalmente usati nelle mountain bike e nelle city bike più evolute. Il funzionamento è semplice: il cavo esercita una trazione orizzontalmente tirando i due freni sul cerchio, come se fossero una pinza. La potenza esercitata è notevole: funzionano bene anche in condizioni di bagnato o fango. Sono un’alternativa economica ai freni a disco.
- Cantilever: sono meno diffusi, presenti su MTB più datate o bici da ciclocross di prima generazione. Il freno è composto da due parti che vengono tirate mediante un cavo posto perpendicolarmente. Questo sistema offre il vantaggio di una potenza di frenata maggiore ed evita l'accumulo di sporcizia e di fango tra freno e ruota.
Scegliere la forcella
Essenziale per l’ammortizzazione della vostra mountain bike è la forcella. Deve essere creata in modo tale da assorbire colpi e vibrazioni che si originano durante il contatto con terreni dissestati e deve essere resistente. La forcella subisce, infatti, il primo impatto con la strada e le sue asperità, ma non solo: sulla forcella si concentra una buona parte del peso del ciclista (soprattutto in discesa). E' necessario, dunque, che la struttura sia robusta a sufficienza, ma anche leggera per poter essere manovrata con facilità, soprattutto sui terreni più impervi.
Di solito la forcella della MTB è ammortizzata: i due steli ciclindrici che connettono la testa della forcella alla ruota sono infatti provvisti di un sistema di ammortizzazione telescopico a molla, ad aria o ad olio. Una funzione importante nella preimpostazione della forcella è quella di consentire un'ampia regolazione del sistema ammortizzante per adattare il livello di ammortizzazione, rendendo la forcella più o meno rigida in base alle necessità.
Torna all'inizioLa giusta attrezzatura e comportamento
Per pedalare in sicurezza, soprattutto fuoristrada, è fondamentale l’equipaggiamento corretto e un comportamento adeguato:
- Schiena, ginocchia, gomiti: paraschiena e ginocchiere possono rivelarsi molto utili quando si usa la bici su sentieri impegnativi. Prezzi di partenza: ginocchiera: 30 euro; gomitiera: 20 euro; protezione schiena: 60 euro.
- Casco in testa: caschetto omologato e ben allacciato in testa è estremamente consigliato sui terreni più accidentati, anche se almeno per il momento non è stato reso obbligatorio. Prezzo di partenza 20 euro.
- Visibilità: è importante rendersi visibili se vi spostate in città, dove l’elevato numero di auto aumenta il rischio di incidenti: usate abbigliamento con parti riflettenti e/o luci intermittenti da attaccare al veicolo. Prezzi di partenza: faro anteriore e posteriore: 5 euro; catarifrangenti: 4 euro.
- Revisioni periodiche: controllate periodicamente le diverse parti della bici (telaio, catena, freni, cambio, movimento centrale, pedali, serie sterzo e gomme) per evitare l'inconveniente di un'improvvisa rottura o malfunzionamento.
- Rispettare il Codice della strada: segnalare cambi di corsia e svolte con il braccio, seguire la segnaletica stradale, non andare contromano.
Il codice della strada per i ciclisti
In città, la bici è considerata un veicolo a propulsione muscolare. Il ciclista, dunque, secondo il Codice della strada, deve:
- rispettare il senso di marcia e i divieti;
- rispettare le precedenze e i semafori;
- pedalare in fila indiana e non affiancati, o al massimo affiancati in due in città se le condizioni della strada lo permettono;
- mantenere la distanza di sicurezza, anche fra ciclisti,
- tenere velocità moderata in tratti con scarsa visibilità o fondo sdrucciolevole;
- avere le mani libere;
- dotarsi di luci di posizione, catarifrangenti e campanello.
Anche se non è obbligatorio ricorda di indossare sempre il casco che, come il giubbotto catarifrangente, è un indumento di protezione indispensabile per la sicurezza di tutti i ciclisti, soprattutto per chi si muove nel traffico delle grandi città. Deve essere leggero, con una buona areazione, deve consentire un’ottima visibilità ed essere regolabile. Il casco deve essere confortevole e non va tolto, mentre si è alla guida, tanto meno tenerlo allacciato largo o morbido perchè si rischia che, nel momento della caduta, si sfili oppure non sia ben saldo sulla testa, e quindi non protegga al meglio.
Torna all'inizioLe regole del vero biker
Esiste un codice considerato fondamentale per i biker, quello stilato dal N.O.R.B.A. (National Off Road Bicycle Association), un'associazione a cui sono affiliati i maggiori club europei ed americani. Ecco le linee guida:
- dare la precedenza agli escursionisti a piedi;
- rallentare e usare cautela nell'avvicinare e superare altri escursionisti;
- controllare sempre la velocità, soprattutto in curva;
- restare sui percorsi già tracciati, evitare di tagliare per terreni molli: c'è il rischio di danneggiare la vegetazione e accentuare l'erosione del suolo;
- non lasciare rifiuti;
- non spaventare gli animali;
- rispettare le proprietà;
- essere sempre autosufficienti;
- non viaggiare da soli in zone isolate e, se si devono coprire lunghe distanze, comunicare sempre la destinazione e il programma di viaggio;
- rispettare la filosofia dell'escursionismo in bici, tesa al massimo rispetto della natura.
Scegliere una mountain bike richiede attenzione a diversi fattori: i materiali di costruzione, la qualità delle saldature, le geometrie del telaio e la qualità delle parti meccaniche. Insieme a questi elementi, vanno tenute d'occhio anche alcuni componenti della bici come freni, cambio, forcella e telaio.
I telai delle MTB possono essere realizzati con diversi materiali: acciaio, alluminio, carbonio, titanio. La scelta del materiale influisce sul peso, sulla resistenza, sulla capacità di assorbire vibrazioni e sul costo.
Il titanio è leggero come l’alluminio, resistente come l’acciaio e capace di assorbire le vibrazioni come il carbonio, essendo inossidabile. I telai in titanio sono fatti per durare tutta la vita. Il prezzo però è molto alto: solo il telaio potrebbe costare più di 2000€.
Il carbonio invece è il materiale più leggero e versatile, ideale per assorbire vibrazioni e ottenere la giusta rigidità o flessibilità nelle diverse parti della bici. Il costo è elevato, e purtroppo è un materiale che invecchia più in fretta degli altri e fragile: in caso di urto violento non si deforma, ma si spezza. E' inoltre difficile da riparare. Se comprate una bici in carbonio, verificate la qualità costruttiva del telaio per non avere brutte sorprese. Il prezzo di un telaio in carbonio si aggira intorno ai 1800€.
L’alluminio è probabilmente il materiale più diffuso tra i telai delle bici per il suo costo contenuto, ed è abbastanza leggero e resistente. Inoltre, permette di equipaggiare la bici con componenti di qualità superiore a parità di budget rispetto al carbonio o titanio. Tuttavia, è un materiale rigido, poco ammortizzante e difficile da riparare in caso di danni.
Infine, l’acciaio è il materiale storico delle bici, è più pesante dei precedenti, soffre di problemi connessi alla corrosione, ma è molto resistente e durevole, se mantenuto in condizioni appropriate. Ha anche una buona ammortizzazione delle vibrazioni, è facile da riparare, permette di avere tubi con sezione ridotta che risultano essere più eleganti di quelli in alluminio, ed è relativamente economico.
La bici deve calzare bene, proprio come un paio di scarpe. Scegliere la misura corretta è fondamentale per comfort e sicurezza e va fatto in base alla propria altezza, lunghezza del tronco, arti e alla posizione che vogliamo tenere mentre pedaliamo.
Quando si parla di taglia della bicicletta ci si riferisce solitamente alle misure del tubo orizzontale (quello che unisce il tubo sella con la serie sterzo) e del tubo sella (che parte dalla fine del tubo orizzontale e arriva al movimento centrale). Le taglie sono spesso indicate in centimetri o con S, M, L, XL. Calcolatori online o il consiglio di un ciclomontatore esperto aiutano a trovare la misura ideale.
Una volta acquistata, regolate altezza sella, manubrio e posizione di guida per prevenire dolori articolari, in particolare a ginocchia, polsi e schiena.
Non è sufficiente che un freno blocchi la ruota per dire che funziona bene, in bicicletta è essenziale anche poter modulare la frenata. Ecco le tipologie tra cui scegliere:
- Freni a disco: si trovano solitamente montati su MTB di alta gamma. Si tratta di freni estremamente efficienti, che assicurano una buona frenata anche su fango. Le loro performance diminuiscono quando si riscaldano, quindi se praticate sport come il downhill, è più opportuno optare per dischi appositi che, grazie alla loro conformazione, permettono di dissipare il calore velocemente, mantenendo elevate prestazioni anche in condizioni di stress. I sistemi a disco hanno solitamente un funzionamento idraulico, ma possono essere anche meccanici e azionati da un normale cavetto metallico.
- V-Brake: si chiamano così per la loro tipica forma a V data dai due corpi del freno. Sono generalmente usati nelle mountain bike e nelle city bike più evolute. Il funzionamento è semplice: il cavo esercita una trazione orizzontalmente tirando i due freni sul cerchio, come se fossero una pinza. La potenza esercitata è notevole: funzionano bene anche in condizioni di bagnato o fango. Sono un’alternativa economica ai freni a disco.
- Cantilever: sono meno diffusi, presenti su MTB più datate o bici da ciclocross di prima generazione. Il freno è composto da due parti che vengono tirate mediante un cavo posto perpendicolarmente. Questo sistema offre il vantaggio di una potenza di frenata maggiore ed evita l'accumulo di sporcizia e di fango tra freno e ruota.
Essenziale per l’ammortizzazione della vostra mountain bike è la forcella. Deve essere creata in modo tale da assorbire colpi e vibrazioni che si originano durante il contatto con terreni dissestati e deve essere resistente. La forcella subisce, infatti, il primo impatto con la strada e le sue asperità, ma non solo: sulla forcella si concentra una buona parte del peso del ciclista (soprattutto in discesa). E' necessario, dunque, che la struttura sia robusta a sufficienza, ma anche leggera per poter essere manovrata con facilità, soprattutto sui terreni più impervi.
Di solito la forcella della MTB è ammortizzata: i due steli ciclindrici che connettono la testa della forcella alla ruota sono infatti provvisti di un sistema di ammortizzazione telescopico a molla, ad aria o ad olio. Una funzione importante nella preimpostazione della forcella è quella di consentire un'ampia regolazione del sistema ammortizzante per adattare il livello di ammortizzazione, rendendo la forcella più o meno rigida in base alle necessità.
Per pedalare in sicurezza, soprattutto fuoristrada, è fondamentale l’equipaggiamento corretto e un comportamento adeguato:
- Schiena, ginocchia, gomiti: paraschiena e ginocchiere possono rivelarsi molto utili quando si usa la bici su sentieri impegnativi. Prezzi di partenza: ginocchiera: 30 euro; gomitiera: 20 euro; protezione schiena: 60 euro.
- Casco in testa: caschetto omologato e ben allacciato in testa è estremamente consigliato sui terreni più accidentati, anche se almeno per il momento non è stato reso obbligatorio. Prezzo di partenza 20 euro.
- Visibilità: è importante rendersi visibili se vi spostate in città, dove l’elevato numero di auto aumenta il rischio di incidenti: usate abbigliamento con parti riflettenti e/o luci intermittenti da attaccare al veicolo. Prezzi di partenza: faro anteriore e posteriore: 5 euro; catarifrangenti: 4 euro.
- Revisioni periodiche: controllate periodicamente le diverse parti della bici (telaio, catena, freni, cambio, movimento centrale, pedali, serie sterzo e gomme) per evitare l'inconveniente di un'improvvisa rottura o malfunzionamento.
- Rispettare il Codice della strada: segnalare cambi di corsia e svolte con il braccio, seguire la segnaletica stradale, non andare contromano.
In città, la bici è considerata un veicolo a propulsione muscolare. Il ciclista, dunque, secondo il Codice della strada, deve:
- rispettare il senso di marcia e i divieti;
- rispettare le precedenze e i semafori;
- pedalare in fila indiana e non affiancati, o al massimo affiancati in due in città se le condizioni della strada lo permettono;
- mantenere la distanza di sicurezza, anche fra ciclisti,
- tenere velocità moderata in tratti con scarsa visibilità o fondo sdrucciolevole;
- avere le mani libere;
- dotarsi di luci di posizione, catarifrangenti e campanello.
Anche se non è obbligatorio ricorda di indossare sempre il casco che, come il giubbotto catarifrangente, è un indumento di protezione indispensabile per la sicurezza di tutti i ciclisti, soprattutto per chi si muove nel traffico delle grandi città. Deve essere leggero, con una buona areazione, deve consentire un’ottima visibilità ed essere regolabile. Il casco deve essere confortevole e non va tolto, mentre si è alla guida, tanto meno tenerlo allacciato largo o morbido perchè si rischia che, nel momento della caduta, si sfili oppure non sia ben saldo sulla testa, e quindi non protegga al meglio.
Esiste un codice considerato fondamentale per i biker, quello stilato dal N.O.R.B.A. (National Off Road Bicycle Association), un'associazione a cui sono affiliati i maggiori club europei ed americani. Ecco le linee guida:
- dare la precedenza agli escursionisti a piedi;
- rallentare e usare cautela nell'avvicinare e superare altri escursionisti;
- controllare sempre la velocità, soprattutto in curva;
- restare sui percorsi già tracciati, evitare di tagliare per terreni molli: c'è il rischio di danneggiare la vegetazione e accentuare l'erosione del suolo;
- non lasciare rifiuti;
- non spaventare gli animali;
- rispettare le proprietà;
- essere sempre autosufficienti;
- non viaggiare da soli in zone isolate e, se si devono coprire lunghe distanze, comunicare sempre la destinazione e il programma di viaggio;
- rispettare la filosofia dell'escursionismo in bici, tesa al massimo rispetto della natura.
