
Caro-benzina, firma per azzerare l'Iva
Dal 1° gennaio sono terminati tutti gli sconti governativi e il carburante alla pompa è tornato a "prezzo pieno". Anche per scongiurare possibili rincari speculativi, serve subito un intervento duraturo agendo direttamente sull'Iva: chiedi con noi l’azzeramento dell’Iva sui carburanti.
Dal 1° gennaio sono terminati gli incentivi governativi per calmierare i prezzi dei carburanti. Le accise in questo 2023 sono tornate a essere applicate in misura piena e il prezzo di benzina e diesel alla pompa non ha più alcuno sconto per il consumatore che si trova ad avere già speso 30 euro in più per il pieno nei soli primi tre mesi dell'anno. La decisione di non rinnovare il taglio delle accise per il 2023 aveva generato nei primi giorni delle turbative nel mercato che avevano lanciato l'allarme speculazione, ma che in realtà sono sunito rientrate.
Dopo tre mesi dal termine degli incentivi, gli italiani hanno speso in media quasi 30 euro in più rispetto a dicembre 2021 quando il prezzo alla pompa era di poco superiore ai 1,70 euro/litro senza nessun intervento di taglio delle accise. Con un trend di questo tipo gli automobilisti italiani pagheranno 120 euro in più all’anno di benzina.
Serve un intervento duraturo agendo direttamente sull'Iva per mantenere il prezzo dei carburanti a livelli accettabili, soprattutto in questo periodo di grave crisi energetica. Chiedi con noi l’azzeramento dell’Iva sui carburanti.
Rendere l'intervento strutturale
Noi riteniamo che sia ormai arrivato il momento di agire direttamente sull'Iva, azzerandola, come abbiamo chiesto già nella nostra lettera al Governo. Infatti, essendo l'Iva una percentuale, avrebbe un impatto maggiore in caso di futuri aumenti delle materie prime e di possibili speculazioni in un mercato già estremamente precario.
Nel 2022, con la riduzione delle accise, ogni automobilista ha speso circa 130 euro in più rispetto allo scorso anno (ipotizzando un consumo di 900 litri all'anno), con la nostra proposta di azzeramento dell’iva ogni automobilista avrebbe risparmiato 150 euro ad auto per il rifornimento di benzina.
Nel 2023, azzerando l’Iva, il risparmio sarebbe di circa 300 euro in meno ad auto. Infatti, solo nei primi tre mesi dell’anno avremmo risparmiato 75 euro per il pieno della benzina contro gli attuali 30 euro in più che abbiamo pagato rispetto al 2021.
Azzerare temporaneamente l'Iva
Proprio per evitare aumenti futuri dovuti anche alla speculazione, riteniamo che la strada da percorrere sia ora quella dell'azzeramento temporaneo dell'Iva, che con la sua aliquota, attualmente al 22% determina il prezzo finale in modo decisivo. Il suo azzeramento è l’unica garanzia di un rallentamento della crescita del prezzo alla pompa dei carburanti. Continuiamo pertanto la nostra battaglia chiedendo alle istituzioni di eliminare l'Iva sui carburanti, sia sul costo industriale sia sulle accise. In questo modo, le variazioni del costo di produzione della benzina (detto costo industriale) verrebbero assorbite mantenendo il costo alla pompa della benzina sulla soglia di 1,50 euro al litro; e questo anche senza una proroga del taglio delle accise.
Unisciti alla nostra richiesta per dire stop al caro benzina azzerando l'Iva: firma ora l'appello di Altroconsumo.