Recensioni

Spugna in silicone per lavare i piatti: da sola, poco efficace

Abbiamo provato una delle alternative in circolazione per lavare a mano i piatti: la spugna in silicone a forma di guanto. Esteticamente gradevole, resistente, facile da pulire e delicata sulle superfici in acciaio. Ma è anche difficile da impugnare, non assorbe abbastanza e non rimuove lo sporco ostinato. Andrebbe usata assieme a un'altra spugna di materiale diverso.

03 marzo 2020
spugna in silicone

Sta prendendo piede come alternativa alle tradizionali spugne classiche, di colore giallo e con lato abrasivo, per la pulizia quotidiana di piatti e stoviglie. Si tratta delle spugna in silicone a forma di guanto (7,90 euro al pezzo), e l'abbiamo fatta provare per un breve periodo a un pull di esperti. Risultato? I lati positivi non mancano, ma gli aseptti negativi la rendono di fatto inutile se utilizzata da sola, nonaffiancata a spugne di altro materiale. Ma vediamo pro e contro di questo alternativa.

I vantaggi: resistenti e ottime per l'acciaio 

  • L’aspetto estetico è molto apprezzato, da lasciare esposta sul lavandino è molto meno brutta della spugnetta tradizionale.
  • La resistenza del materiale, il silicone, per quanto riguarda la durata nel tempo rispetto a una spugna standard è più affidabile. Non perde i pezzi e dura di più, non si sbriciola anche se usata con detergenti più aggressivi.
  • Facile da pulire. Si può lavare in lavastoviglie, non restano tracce di cibo intrappolate nella spugna, se la usi per lavare stoviglie unte il grasso non viene assorbito dal silicone.
  • Sensazione di igiene legata al silicone, il materiale a contatto con la pelle è piacevole e dà una sensazione di pulito.
  • È considerato ecologico.
  • Delicato sulle superfici in acciaio, non graffia.

I difetti: non assorbe ed è inutile sullo sposrco ostinato 

  • Difficoltà a impugnarlo bene seppur in forma di guanto. La spugna sguscia via quando è bagnata, non è semplice da impugnare se non infilando dentro la mano che a volte tende a scivolare via dal guanto, che è troppo piccolo e porta ad avere sempre la mano bagnata. Non permette di impugnare bene le cose che si lavano. 
  • Scarsissima capacità assorbente della spugna in silicone. Serve comunque una spugna tradizionale, o un panno, per rimuovere l’acqua in eccesso a fine pulizia. Non assorbe, quindi non va bene per asciugare.
  • Scarsa capacità abrasiva. Non permette di rimuovere lo sporco ostinato, non si riesce a fare abbastanza forza per grattare come con le spugne tradizionali perché i dentini si flettono. Pulisce ma non è efficace per quanto riguarda le incrostazioni.
  • Se da un lato, grazie al materiale di cui è composta, la spugna in silicone viene considerata sostenibile, dall’altro viene penalizzata perché facilita l’uso di un quantitativo eccessivo di detersivo per piatti dato che non si imbeve di detersivo e non lo trattiene.

Aspetti da migliorare

Ecco quali sono, secondo gli esperti, i margini per miglioreare questo prodotto.

  • Aggiungere un buco di scolo alla punta del guanto per far uscire l’acqua che entra nel guanto. 
  • Produrre almeno due taglie differenti.
  • Provvedere una superficie abrasiva.

Più adatta ad altri usi

A conclusione del periodo di prova, nessuno degli intervistati userebbe solo questo tipo di spugna per lavare i piatti a mano. È un prodotto utile solo se affiancato a spugne di altro materiale, sicuramente una spugna abrasiva, una retina o una spugna con una delle due superfici abrasive, utile a eliminare tutti i tipi di incrostazione tra cui anche le più secche, e un panno in microfibra per assorbire l’acqua di lavaggio.

È una spugna che non vince il confronto né con la spazzola usata per rimuovere i residui dalle stoviglie prima di metterli in lavastoviglie, né con la spugna gialla tradizionale. I nostri esperti hanno anche suggerito altri usi della spugna in silicone: secondo alcuni, ad esempio, sarebbe più adatta a lavare tutte le superfici dei bagni, sia le cromature sia le ceramiche.

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5 Risposte

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03/06/2021

Buon giorno sto pensando di acquistare una macchina per la pulizia a vapore di tutta la casa. Sapete se esiste un test?

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10/04/2021

Buonasera, devo segnalare che la spugna Scotch Brite antigraffio "perde" minuscole parti del lato blu dopo pochissime volte che viene usata. Pensando alle micro particelle di plastica che finiscono nell'acqua, credo che questo sia un problema.

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17/03/2020

le spugne comuni non vanno usate per piu' di una settimana, se no diventano ricettacoli di batteri tipo escheriacoli... mae' vero? non basta disinfettarle ogni settimana in candeggina?

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12/05/2020
, ha risposto:

Ciao Giuseppina,
è difficile che sulla spugnetta si sviluppino batteri come Escherichia coli se vengono adottate le normali pratiche di buona igiene in cucina (dai un'occhiata a questo contenuto per scoprire 5 buone regole da adottare in cucina: www.altroconsumo.it/.../sicurezza-preparazione-cottura-cibi). Sconsigliamo di disinfettare la spugna ogni settimana in candeggina perché sicuramente ne accorciamo la durata. La candeggina indebolisce le fibre della spugna, che si romperà prima. Consigliamo piuttosto di:
• lasciar asciugare bene la spugna tra un utilizzo e l’altro, dopo averla ben risciacquata a strizzata;
• durante l’uso, non appoggiare la spugnetta inzuppata sul fondo del lavello dove si accumula molto sporco e unto;
• se necessario, lavarla in lavatrice con un normale lavaggio con altra biancheria a 40 o 60°C.
Grazie e buona giornata

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19/05/2020
, ha risposto:

grz a presto