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Cuffie a conduzione ossea: funzionano davvero? Pro, contro e per chi sono indicate

Le cuffie a conduzione ossea sono una vera e propria innovazione. Consentono di percepire il suono non attraverso i condotti uditivi esterni, cioè le orecchie, ma sfruttando la vibrazione delle ossa del cranio. Questa particolarità le rende perfette per alcuni utilizzi, come la pratica di attività sportive, ma ci sono alcune cose da sapere prima di acquistarle. Scoprile in questo articolo.

Con il contributo esperto di:
23 giugno 2025
Ragazza indossa cuffie a conduzione ossea

Le cuffie a conduzione ossea stanno conquistando sempre più spazio soprattutto tra gli sportivi, grazie al loro modo innovativo di trasmettere il suono direttamente attraverso le ossa del cranio, lasciando libero il condotto uditivo. Ma funzionano davvero? E quali sono i loro reali punti di forza e di debolezza rispetto alle cuffie tradizionali? In questo articolo vediamo come funzionano questi dispositivi, i vantaggi e gli svantaggi che comportano e per chi possono rappresentare la scelta ideale, aiutandoti a capire se fanno davvero al caso tuo.

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Cosa sono e come funzionano

Le cuffie a conduzione ossea rappresentano un’alternativa innovativa alle tradizionali cuffie in-ear o over-ear. A differenza di questi due tipi, che trasmettono il suono attraverso l’aria, le cuffie a conduzione ossea inviano le vibrazioni sonore direttamente alle ossa del cranio, bypassando il timpano. Questa tecnologia può risultare particolarmente utile per chi ha problemi di udito o per chi desidera ascoltare musica o podcast senza isolarsi completamente dall’ambiente circostante, ad esempio durante una corsa o in bicicletta. Tuttavia, è importante sapere che la qualità audio, soprattutto sui bassi, non è paragonabile a quella delle cuffie tradizionali.

C’è una richiesta sempre maggiore di cuffie e auricolari che riescano a sopprimere efficacemente i rumori di fondo favorendo così gli auricolari basati sul principio “in-ear” oppure le cuffie che coprono il padiglione auricolare, quelle “over-ear”. Tuttavia, è innegabile che indossare un auricolare a lungo possa risultare fastidioso, inoltre c'è chi, praticando sport all’aperto, ha bisogno di sentire ciò che accade attorno e accorgersi di eventuali pericoli.

Come funzionano le cuffie a conduzione ossea

Le prime cuffie a conduzione ossea sono state introdotte nel mercato giapponese nel 2002 e successivamente si sono diffuse anche in altri mercati. Solo negli ultimi anni però hanno realmente iniziato a diventare popolari. La tecnologia a conduzione ossea, però, non è poi così recente. I primi esperimenti su apparecchi acustici che sfruttassero questo principio risalgono agli anni ’20 del secolo scorso. Il primo brevetto commerciale per cuffie a conduzione ossea, invece, risale al 1994.

Il funzionamento è molto semplice: queste cuffie sono composte da piccoli trasduttori che convertono il suono in vibrazioni, le quali vengono poi trasmesse attraverso gli zigomi fino all'orecchio interno, dove vengono interpretate come suono. Per contro, le cuffie tradizionali impiegano dei microscopici altoparlanti che trasmettono le onde sonore all’aria, e da qui giungono all’orecchio come qualsiasi altro suono.

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Pro, contro e differenze rispetto ad altri modelli di auricolari e cuffie

Il motivo principale per scegliere una cuffia a conduzione ossea è poter ricevere dei suoni senza necessariamente isolarsi dal mondo esterno. Esistono anche modelli di auricolari a conduzione aerea, che riproducono il suono vicino al condotto uditivo senza tuttavia tapparlo; le cuffie a conduzione ossea invece - come suggerisce il nome - trasmettono il suono emettendo piccole vibrazioni sulle ossa vicino all’orecchio, raggiungendo la coclea, la parte finale dell'orecchio.

Utilizzando questa tipologia di cuffie il timpano resta libero di captare i segnali che provengono dall'esterno, e il suono captato va a sovrapporsi in maniera “più efficace” e delicata ai rumori esterni, senza dover alzare troppo il volume con il rischio di isolarsi, oltre che di affaticare il proprio apparato uditivo. 

L'effetto non è esattamente lo stesso di un normale auricolare: il suono risulta leggermente più ovattato, forse meno incisivo, soprattutto nei toni medio-bassi, ma è un sacrificio - tutto sommato - minimo a fronte della possibilità di ascoltare musica in sicurezza anche quando si pratica sport all’aperto.

Cuffie ad archetto (“over-ear”)

Cuffie Over Ear

Le cuffie over-ear, che avvolgono completamente l’orecchio, sono apprezzate per la qualità audio superiore e l’eccellente isolamento acustico: i driver di grandi dimensioni offrono bassi profondi e un suono ricco, rendendole ideali per chi cerca un’esperienza immersiva o ascolta musica a lungo. Sono spesso la scelta preferita da audiofili e professionisti, grazie anche al comfort dei padiglioni imbottiti. Tuttavia, il peso e le dimensioni generose le rendono meno pratiche da trasportare e poco adatte a chi si muove o fa sport.

Pro

  • Confortevoli
  • Grazie al grande padiglione possono eccellere nella qualità audio

Contro

  • Non idonee da indossare con cappelli e capigliature folte

Auricolari “in-ear”

Cuffie In Ear

Gli auricolari in-ear si inseriscono direttamente nel condotto uditivo e sono la soluzione più compatta e leggera per ascoltare la musica, ideale per chi è sempre in movimento. Offrono buona portabilità, discrezione e spesso un isolamento passivo dal rumore soddisfacente, ma la qualità audio - pur migliorata negli ultimi anni - tende a essere inferiore rispetto ai modelli over ear. Alcuni utenti li trovano scomodi dopo un uso prolungato, a causa della pressione esercitata all’interno dell’orecchio.

Pro

  • Ottimo isolamento dai rumori esterni
  • Piccoli e discreti

Contro

  • Se usati a volume troppo alto possono danneggiare l’udito
  • Quelli senza filo sono più facili da perdere

Auricolari “open-ear”

Cuffie Open Ear

Gli auricolari “open ear” sono quella tipologia di auricolari che non tappano il condotto uditivo, permettendo quindi al suono prodotto da loro di mischiarsi con quello dell’ambiente circostante, per non isolare completamente l’utilizzatore dal contesto. Minuscoli altoparlanti riproducono il suono ad una certa distanza dal condotto uditivo, senza occluderlo grazie all'ausilio di archetti che passano dietro l'orecchio.

Pro

  • Adatti ad un uso sportivo
  • Non isolano completamente dal mondo circostante

Contro

  • Alcuni modelli possono non essere confortevoli da indossare
  • Qualità audio leggermente inferiore rispetto alle altre tipologie

Cuffie a conduzione ossea

Cuffie a Conduzione ossea

Le cuffie a conduzione ossea trasmettono il suono tramite vibrazioni sulle ossa del cranio invece che attraverso il timpano. Il principale vantaggio è la sicurezza: lasciano libere le orecchie, permettendo di ascoltare musica senza isolarsi dai suoni ambientali – un plus per chi fa sport all’aperto o si muove in città. Sono inoltre indicate per chi ha problemi di udito o desidera evitare fastidi al condotto uditivo. Tuttavia, la qualità audio – soprattutto sui bassi – è generalmente inferiore rispetto ai modelli tradizionali.

Pro

  • Alcuni modelli sono impermeabili e possono essere indossati anche nuotando
  • Non isolano dal mondo circostante

Contro

  • Qualità audio inferiore rispetto alle altre tecnologie
  • La forma a cerchietto potrebbe dare qualche problema con capigliature folte
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Come si indossano

Le cuffie a conduzione ossea hanno una forma simile a quella di un sottile cerchietto per capelli. I due trasduttori vanno posti sulle tempie, immediatamente di fronte al padiglione auricolare, mentre la fascia che unisce i due trasduttori, spesso sagomata, deve essere fatta passare sopra l’orecchio. È importante, per chi li ha lunghi, scostare i capelli in modo da assicurare un buon contatto dei trasduttori con la pelle delle tempie.

Poiché le stanghette sono solitamente abbastanza sottili, non creano problemi con occhiali, fasce per raccogliere i capelli o cappelli. Passando invece l’archetto dietro la nuca, qualche problema potrebbe sorgere per chi ha capigliature folte o acconciature “voluminose”.  L’ideale sarebbe tenere i capelli raccolti in una coda alta quando si usano, una soluzione che peraltro già molti sportivi adottano durante l'attività per motivi di praticità.

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Le cuffie a conduzione ossea fanno male? Controindicazioni e limiti

Come ogni novità, anche la nuova tecnologia della conduzione ossea ha suscitato diversi dubbi sulle possibili conseguenze negative che può avere sul corpo umano.  Le cuffie a conduzione ossea trasmettono le vibrazioni sonore direttamente attraverso le ossa del cranio, evitando il timpano e lasciando libere le vie uditive esterne. Essendo ormai sul mercato da alcuni anni, e poiché non sono emerse indicazioni secondo le quali le cuffie a conduzione possano fare male, questa tecnologia è generalmente ritenuta sicura.

Inoltre, il fatto che con queste cuffie il suono sembra naturalmente “mixarsi” con i rumori captati dall’orecchio, porta le persone anche a tenere un volume tendenzialmente più basso che riduce anche l’affaticamento. Sempre parlando di affaticamento, nel caso in cui le cuffie venissero indossate troppo strette, per un periodo di tempo prolungato, potrebbero causare fastidio o irritazioni della pelle sulle zone di contatto.

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Cuffie a conduzione ossea con filo o wireless

La totalità delle cuffie a condizione ossea è del tipo ‘‘wireless’’ e utilizza la tecnologia Bluetooth, per cui possono interfacciarsi con qualsiasi dispositivo che ne è dotato (non solo smartphone ma anche PC o televisori moderni).

Un microfono è sempre incluso per poter rispondere alle chiamate, così come 3-4 tasti per regolare il volume, gestire una telefonata e l’accensione/spegnimento.

Al pari di altre cuffie wireless, in qualche sparuto caso è possibile utilizzare un cavetto opzionale per poterle continuare ad usare anche a batteria scarica.

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Qualità del suono

Ma come si sentono le cuffie a conduzione ossea? Nonostante il canale di trasmissione per l’ascolto non sia l’orecchio, la qualità del suono percepita è comunque abbastanza buona, seppur inferiore rispetto alle altre soluzioni.

In particolare, gli estremi dello spettro audio, le frequenze basse ed elevate, sembrano maggiormente attenuate, per questa ragione si ha l’impressione che il suono manchi di un certo “spessore”. Fondamentale è fare in modo che i trasduttori siano ben a contatto con le tempie. Se non viene esercitata una pressione sufficiente la percezione del suono si degrada rapidamente.

L’esperienza d’ascolto è certamente diversa dalle tradizionali cuffie: il suono si percepisce quasi come se fosse “dentro la testa” e i rumori o le voci captate dalle orecchie vanno a mixarsi in maniera che potremmo definire più “dolce” e risulta anche meno fastidioso il loro sovrapporsi. Il risultato è che si riesce a prestare maggiore attenzione ora ai suoni provenienti dalle orecchie ora a quelli provenienti dalle cuffie. Inoltre si sente meno la necessità di aumentare il volume in modo da sovrastare il rumore circostante.

Come si sente sott'acqua

L’esperienza d’ascolto immersi in acqua, per i modelli che lo permettono, è allo stesso modo gradevole e almeno al primo impatto una sensazione piuttosto “aliena” in quanto inconsciamente siamo abituati a percepire i suoni in acqua in maniera diversa, distorta.
L’utilizzo durante la pratica sportiva, al di là dei vantaggi già citati, ne ha un altro: non si percepiscono fruscii dovuti allo sfregamento e all’interazione degli auricolari con il padiglione auricolare, un grande vantaggio soprattutto per chi corre o fa altri esercizi che lo portano a scuotere costantemente la testa.

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A cosa prestare attenzione prima dell’acquisto

Le cuffie a conduzione ossa migliori sono quelle che calzano perfettamente sulla tua testa, non stringono ma sono aderenti, consentendoti di sentire bene senza fastidi: l’ergonomia e la forma sono quello che fa realmente la differenza. Per questa ragione prima dell’acquisto andrebbero provate, in quanto la forma dell’archetto, delle anse che passano sopra alle orecchie e anche la dimensione dell’archetto stesso sono fondamentali per un corretto posizionamento.

In molti negozi fisici, come catene della grande distribuzione elettronica o di articoli sportivi, è sicuramente possibile provare le cuffie a conduzione ossea prima dell'acquisto. È fondamentale per il corretto funzionamento delle cuffie a conduzione ossea è che i trasduttori poggino saldamente sui timpani. 

Poiché forma e dimensioni della testa possono variare molto da persona a persona (per non parlare della capigliatura) potrebbe volerci un po’ di tempo per riuscire ad indossarle nel modo migliore, in una posizione che sia comoda e al tempo stesso efficace. Per questo, provarle in negozio è sicuramente utile, ma se pensi di acquistarle online, provale subito e ricorda che si ha diritto a 14 giorni di ripensamento, un tempo sufficiente per capire se la cuffia è effettivamente comoda e risponde alle tue esigenze.

Se pensi di utilizzarle durante attività acquatiche, verifica che gli auricolari abbiano un grado di protezione IP idoneo (IPX8, IP68) e che siano dichiarati impermeabili non solo a pioggia o sudore, ma compatibili con l’attività sportiva in acqua.

L’autonomia dichiarata va presa sempre con il beneficio del dubbio, non solo perché dipende dall’uso che se ne fa, ma anche perché la batteria, invecchiando, perde un po’ della capacità di immagazzinare la carica. Per questa ragione è sempre meglio puntare su un modello la cui capacità di carica sia del 50% superiore a quanto si prevede di aver bisogno.

Non bisogna aspettarsi una resa sonora al pari delle migliori cuffie ad archetto o auricolari, tuttavia se si usano spesso per fare telefonate, è fondamentale che il microfono sia abbastanza sensibile. Anche in questo caso, con un acquisto online, ci vorrebbe abbastanza tempo per sperimentare e verificare che tutto sia secondo i propri desideri e necessità.

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