Riforma del copyright approvata dal Parlamento Ue. Cosa cambia per gli utenti?
Il progetto di riforma del copyright ha ricevuto il via libera da parte del Parlamento europeo. Ora il dossier passa nelle mani del Consiglio Ue. Con una lettera avevamo chiesto ai deputati italiani di votare contro l'articolo 13, per tutelare la libertà dei consumatori in rete. Cosa cambia adesso per gli utenti online?

Con 348 voti a favore, 274 contrari e 36 astenuti la riforma del copyright ha ricevuto l'ok da parte del Parlamento europeo. Ora l'iter prevede che la direttiva faccia un passaggio formale al Consiglio Ue prima di essere recepita dai singoli Paesi e diventare legge. Ci batteremo fino alla fine affinché nella normativa italiana si tenga conto della libertà di espressione dei cittadini. A tal proposito, alla vigilia del voto definitivo avevamo scritto ai deputati italiani al Parlamento europeo chiedendo loro di votare contro l'articolo 13. Fin dal principio abbiamo sempre sostenuto che l'articolo 13 avesse un impatto negativo sulle attività quotidiane online dei cittadini. Sì, perché le piattaforme su cui vengono caricati i contenuti dagli utenti (Facebook, YouTube, Twitter...) teoricamente non avranno altra scelta che predisporre filtri automatici per prevenire il caricamento di contenuti che violano il copyright. Il problema è che questi filtri automatici non sono abbastanza evoluti da distinguere tra violazione e non violazione. Questo comporta che, molto probabilmente, non potranno essere caricati video legali non commerciali creati dai consumatori perché bloccati preventivamente.
Cosa cambia in pratica per gli utenti
L'obiettivo della direttiva è quello di garantire ai produttori di contenuti (autori, editori o creatori) un maggiore potere nei confronti dei colossi del web, perché paghino il lavoro veicolato tramite le loro piattafome. In pratica, con l'approvazione della riforma del copyright, gli utenti saranno sollevati dalle responsabilità in fatto di violazione di diritto d'autore. Le responsabili dirette saranno così le piattaforme stesse (Facebook, YouTube...) e sarà loro compito verificare il materiale postato dagli utenti. Così facendo, perciò, i contenuti generati dagli utenti potrebbero essere bloccati preventivamente. Allo stato dei fatti, perciò, solo parte del materiale disponibile in rete (come le gif o i meme) potrebbe essere condiviso gratuitamente. Altri, come gli spezzoni di trasmissioni tv, potrebbero venire bloccati dai filtri. E gli editori? L'articolo 11 prevede per loro l'acquisto, da parte dei colossi del web, di una licenza per poter condividere o utilizzare materiale coperto da diritto d'autore.
Che cos'è il diritto d'autore?
Si chiama diritto d'autore ed è il diritto che consente all'autore di poter disporre in modo esclusivo delle sue opere. Grazie a questo diritto, l'autore può rivendicarne la paternità, decidere se e quando pubblicarle, opporsi a ogni loro modificazione, autorizzarne ogni tipo di utilizzo e ricevere i relativi compensi.
Quali opere sono protette dal diritto d'autore
Il diritto d'autore protegge in particolare le opere di carattere creativo come quelle letterarie, musicali, delle arti figurative, dell'architettura, del cinema e del teatro. A prescindere da quale sia il modo o la forma di espressione, vale il principio generale che nessuno può utilizzare contenuti artistici altrui se non previa autorizzazione dell'autore.
I consigli per evitare una violazione
Quando decidiamo di pubblicare un video in rete o su un social network, occorre prestare molta attenzione. Se si utilizza una musica di sottofondo, infatti, si potrebbe violare il diritto d'autore. Come fare allora? Abbiamo raccolto quattro consigli per stare tranquilli:
- Se vuoi pubblicare un video su YouTube o su un altro social network, evita di inserire una musica di sottofondo;
- Chiedi l'autorizzazione all'autore, pagando i relativi diritti, se decidi di pubblicare un video utilizzando un brano edito;
- Opta per brani royalty-free, ovvero quelli che, previo acquisto di una licenza d'uso, consentono di sincronizzare la musica con un altro contenuto audiovisivo senza spese ulteriori;
- Cita sempre le fonti delle notizie o dei tweet riportati.