Buongiornorispondo alla Vs. d. 22.10.22 con la quale mi viene negato il diritto di recesso contratti stipulati in data 20.05.22 ristrutturazione doccia. La Vs. motivazione è che i beni ordinati siano confezionati su misura e pertanto trova applicazione l'art. 59 co. 1 lett. DLGS 206/2005. Faccio presente che lo stesso giorno, alle ore 9.41, dopo aver riletto i contratti, veniva da me mandata una Pec per l'annullamento degli stessi non trovando negli stessi le informazioni comunicati a voce dal Vs. incaricato. Lo stesso lo avevo sentito telefonicamente nell'immediato, e messo al corrente di non voler più procedereLa Vs. suddetta mail riporta motivazione di aver provveduto all'ordinazione dei suddetti materiali trattandosi di box doccia su misura. Niente di tutto questo. Le misure si è scelto fossero standard. Inoltre, visto la mia tempestiva rinuncia, non vedo come questi possano essere già andati in produzione.Nella mia comunicazione via pec faccio notare la perplessità, da me realizzata successivamente, di aver firmato una cessione del credito in bianco su fotocopia di un modello prestampato. Tanto è vero che facevo notare di non essere stata informata sulla cifra totale dei lavori ma veniva fatto enfasi sulla promozione di € 3500/per bagno. Si è anche voluto forzare la mano dicendo che gli incentivi erano arrivati a termine per la Azienda GDL e pertanto bisognava farlo subito altrimenti poi non sarebbe stato possibile usufruire dello sconto in fattura.Si era parlato di un sopralluogo senza impegno e invece si è fatto di tutto per non lasciare spazio a considerare quanto veniva detto. Tutto questo presso il mio domicilio.Alla luce di quanto suddetto chiedo che i contratti da me firmati vengano annullati per effetto del diritto di recesso contratti firmati fuori dai locali commerciali (presso il mio domicilio)BB