assorbenti interni

Come scegliere gli assorbenti interni

Assorbente esterno o interno? La scelta è sicuramente soggettiva, ma quelli interni producono meno rifiuti. La coppetta e le mutande mestruali ancora meno.

La guida passo passo

Quale tipo di assorbenti

La scelta tra assorbenti interni ed esterni è molto soggettiva,dipende dalle proprie abitudini e dalla sensibilità personale: non esiste un prodotto migliore in assoluto a livello di performance e di gradimento delle utilizzatrici. Di certo, però, gli assorbenti interni sono la scelta che produce meno rifiuti dopo le coppette.

Ogni donna usa quasi 8000 assorbenti igienici nel corso della sua vita. Ma quali scegliere non solo per capacità assorbente, ma anche come confort e impatto ambientale?

Assorbenti esterni

Gli assorbenti esterni sono fatti da diversi strati di materiale: in genere si utilizza cotone o cellulosa e/o materiali sintetici (polietilene, polipropilene) e polimeri superassorbenti cioè un gel che imprigiona i liquidi e gli impedisce di uscire.

La presenza di ali garantisce una maggiore aderenza e protezione dalle perdite, di contro possono essere meno comodi da indossare.

Assorbenti più spessi comportano in generale un minor comfort, ma non significa necessariamente che assorbano di più, potrebbero utilizzare più materiale ma meno assorbente, ad esempio senza gel superassorbente.

Una lunghezza maggiore, pur essendo meno confortevole e meno discreta, garantisce uan migliore distribuzione dei liquidi, riducendo il rischio di perdite: questi assorbenti sono indicati particolarmente per la notte.

Sono in genere confortevoli e non presentano particolari rischi, anche se sono meno discreti.

Assorbenti interni

A differenza degli assorbenti esterni, che più assorbono meglio è, quelli interni devono garantire una protezione adeguata, ma non eccessiva. Infatti, un’assorbenza troppo elevata potrebbe indurre a cambiare l’assorbente con poca frequenza aumentando il rischio di sindrome da shock tossico (TSS): molto meglio usare un prodotto meno assorbente e cambiarsi più spesso.

Il grado di assorbimento di un assorbente interno si classifica con il numero di gocce riportato sulla confezione secondo uno standard internazionale (EDANA). Il nostro consiglio è di usare prodotti da 2 o 3 gocce.

Sono molto discreti e adatti a tutte, anche alle giovanissime, potrebbe servire un breve periodo inziale pe prendere confidenza.

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Impatto ambientale

I contrubuti principali all’impatto ambientale degli assorbenti sono dati dalla produzione delle materie prime e dallo smaltimento a fine vita.

Come tutti i prodotti monouso, il problema principale è la quantità di rifiuti generata, soprattutto perchè non si riciclano per questioni igieniche, gli assorbenti si buttano nell’indifferenziata, sia quelli interni che quelli esterni.

Quelli interni rappresentano un'alternativa più rispettosa dell'ambiente perchè producono meno rifiuti,  in particolare quelli senza applicatore. La soluzione per ridurre il quantitativo di rifiuti sono i prodotti riutilizzabili: la coppetta secondo i nostri test dura circa 8 anni o le mutande mestruali che si lavano e sostituiscono, secondo le nostre prove ogni 2 anni.

Per la produzione di materie prime, abbiamo da un lato la problematica del cotone e della cellulosa, che pur essendo materie prime rinnovabili, necessitano di molta acqua, energia e per il cotone pesticidi e dall’altro materie come il polietilene o polipropilene di derivazione petrolchimica, cioè da fonti non rinnovabili, come dimostra il nostro studio sull'impatto ambientale delle diverse fibre tessili.

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Quali aspetti considerare per la scelta degli assorbenti interni

Flusso e applicatore sono i principali elementi da tenere in considerazione nel momento in cui si sceglie un assorbente interno. Vediamoli nel dettaglio.

Flusso

Negli scaffali del supermercato, in farmacia o nei negozi specializzati in prodotti per la cura del corpo, si possono trovare diversi tipi di assorbenti interni, a seconda del grado di assorbenza che è indicato sulle confezioni con un numero di gocce secondo lo standard internazionale EDANA:

  • 1 goccia: hanno il grado di assorbimento minore, meno di 6 g. Sono indicati solo per le giovanissime, prima del primo rapporto o per chi ha un flusso leggero.
  • 2 o 3 gocce: hanno un grado di assorbenza intermedio, 6-9g per i 2 gocce, 9- 12g per i 3 gocce. Sono adatti per la maggior parte delle donne con flusso normale o abbondante
  • 4 o 5 gocce: hanno il grado di assorbenza maggiore, oltre i 12g. Sono indicati solo per flussi molto abbondanti

A differenza degli assorbenti esterni o dei pannolini che più assorbono, meglio è; per gli assorbenti interni è, invece, importante utilizzare assorbenti del livello inferiore di assorbenza e cambiarli spesso; se assorbono troppo, c'è il rischio di non cambiarli con la giusta frequenza, che potrebbe favorire ad aumentare il rischio (non è l’unico fattore) la sindrome da shock tossico (TSS), una complicanza rara e pericolosa causata dai batteri Staphylococcus.

Per questo motivo consigliamo di utilizzare solo prodotti con 2 o 3 gocce di assorbenza, la differenza di assorbenza è data principalmente dalla quantità di materiale utilizzato, che si riflette su un diametro maggiore, in media un assorbente interno asciutto 3 gocce circa 13-14 mm; 2 gocce 11-12 mm.

Applicatore

La presenza dell'applicatore è la grande differenza tra le marche più note Tampax con e OB senza: per alcune donne è fondamentale perchè ritengono più semplice e confortevole l’inserimento, per altre è del tutto superfluo.

L’applicatore può essere in carta (rivestita solitamente in polietilene) o plastica; già esteso o da estendere al momento dell’uso che occupa meno spazio. In generale, meglio buttarlo, per quetsioni igieniche nell’indifferenziata, a meno di indicazioni particolari da parte del proprio comune.

La questione è molto soggettiva a livello di comfort, ma di sicuro l’applicatore raddoppia la quantità di rifiuti, non solo per l'applicatore stesso, ma anche perché l'imballaggio è più grande. E normalmente gli assorbenti con applicatore sono più costosi.

Composizione

Gli assobenti interni sono costituiti da un "cuore" centrale di fibre naturali (cotone) e/o di origine naturale (rayon o viscosa) che ha funzione assorbente, ricoperto da uno strato sottile di fibre sintetiche (poliestere, polipropilene, polietilene) che aiuta a ridurre la perdita di fibre e facilita l'inserimento e la rimozione e un cordino (solitamente di cotone) per estrarre l’assorbente.

Non è obbligatorio per legge (come invece per i tessili o i cosmetici) riportare in etichetta la composizione degli assorbenti, ma è presente in quasi tutti i prodotti.  Possono essere presenti anche alcune certificazioni volontarie:

  • Oeko-tex: garantisce che i materiali utilizzati siano privi di un elenco di sostanze chimiche pericolose per la salute, secondo uno standard internazionale affidabile. E’ presente in generale nei tessili, è il protocollo che Altroconsumo utilizza per le analisi chimiche sui capi d’abbigliamento ed è la più diffusa tra gli assorbenti interni di diversi materiali
  • GOTS: certifica che il cotone utilizzato è stato coltivato secondo gli standard del biologico, limitando l’uso di sostanze chimiche inquinanti, come pesticidi e fertilizzanti. è affidabile perchè certificata da ente terzo indipendente secondo un disciplinare standardizzato riconosciuto a livello internazionale, è diffusa per gli assorbenti in cotone
  • OCS: garantisce l’origine da agricoltura e/o allevamento secondo lo standard biologico di fibre tessili di origine  vegetale o animale, in particolare cotone biologico. E’ la meno diffusa, ma ugualmente affidabile perchè certificata da enti terzi indipendenti su protocolli standardizzati.
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Domande frequenti

Ci sono rischi o controindicazioni per usare l'assorbente interno?

Anche se molto raramente, gli assorbenti interni possono causare la sindrome da shock tossico, malattia potenzialmente mortale, o provocare infezioni e fastidi. I rischi principali sono legati a questioni igieniche: bisogna sempre lavarsi le mani col sapone prima di inserire l’assorbente, cambiarsi frequentemente (meglio ogni 4 ore, mai più di 8) e non utilizzare i tamponi quando non strettamente necessario.

Ogni quanto va cambiato l'assorbente interno?

Dipende molto dal flusso e dal periodo del ciclo, ma, come consiglio generale, andrebbe cambiato ogni 4 ore, massimo 8, poiché, potrebbe aumentare il rischio di sindrome da shock tossico. Proprio per questo motivo consigliamo di usare prodotti meno assorbenti cambiandoli più spesso.

L'assorbente interno può provocare la perdita della verginità?

Non appena si inizia ad avere il ciclo è possibile utilizzare assorbenti interni, meglio scegliere quelli per flussi leggeri. L'inserimento di un assorbente interno non comporta affatto la rottura dell'imene che resterà intatto fino al primo rapporto sessuale.

Si può indossare l'assorbente interno durante la notte?

Puoi usare l’assorbente interno fino ad 8 ore mentre dormi, indossane uno pulito prima di andare a dormire e rimuovilo quando ti svegli. Se invece dormi per più di 8 ore è consigliabile usare un assorbente esterno o le mutande mestruali.

Se si rompe il cordino e non posso più toglierlo?

É molto difficile che il cordino si rompa perché è cucito attraverso l'intera lunghezza del tampone. Nei nostri test valutiamo la resistenza del cordino, sia da asciutto che da bagnato e non abbiamo mai trovato problemi. Se mai dovesse succedere, si può provare a toglierlo con le dita o nel caso remoto in cui non si riesca, rivolgersi al medico.

L’assorbente si può perdere “dentro”?

La lunghezza del cordino è fatta in modo tale che anche dopo averlo inserito si possa vedere. Una volta inserito, il tampone si posiziona ed è trattenuto dai muscoli pelvici: non può muoversi, né uscire da solo da sotto né andare più in su perché l’apertura che porta all’utero è troppo piccola.

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