Guida all'acquisto

Guida all'acquisto della carta igienica

05 giugno 2025
carta igienica

05 giugno 2025
Un rotolo di carta igienica non vale l'altro. Sono diversi i fattori che bisognerebbe prendere in considerazione prima di acquistarla: per esempio morbidezza, resistenza, prezzo, consistenza, impatto ambientale.

La carta igienica è realizzata con diversi materiali, il più frequente è la polpa di cellulosa. La maggior parte dei prodotti riporta in etichetta la dicitura “cellulosa vergine”, cioè proveniente da nuovi alberi, ma è disponibile anche in carta riciclata o in bambù.

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Diversi tipi di carta igienica

In commercio si trovano carte igieniche diverse tra loro anche per lunghezza e numero di veli, tutti aspetti da tenere in considerazione nella scelta.

Chi pensa che "un rotolo di carta igienica vale l'altro" si sbaglia, sono diversi i fattori che variano la lunghezza del rotolo, il numero di strappi, la morbidezza, la resistenza, il prezzo e l’impatto ambientale. Abbiamo valutato tutti questi aspetti per scoprire qual è il rotolo migliore.

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Carta igienica certificata

Sebbene la carta provenga da fonti rinnovabili (gli alberi appunto), la produzione di carta, in generale e di quella igienica nello specifico, necessita di energia e acqua e si possono creare problematiche di disboscamento ed impoverimento del suolo: l’alternativa è la carta certificata proveniente da foreste gestite in modo sostenibile (FSC, PEFC).

Ancora meglio, l'uso di carta riciclata nel processo produttivo, completamente o in parte, poiché promuove l’economia circolare e riduce l’abbattimento di nuovi alberi. Secondo un recente studio dell’agenzia tedesca per l’ambiente, usare carta riciclata è molto più ecologico piuttosto che utilizzare fibre vergini di legno come materia prima. Anche la certificazione europea Ecolabel individua la deforestazione come la problematica principale e per questo invita all’uso di fibre riciclate o provenienti da foreste gestite in modo sostenibile certificate.

Il marchio Ecolabel verifica, inoltre, il basso impatto ambientale di tutto il processo produttivo, come ad es. il consumo di acqua e di energia, le emissioni e vieta la presenza di sostanze tossiche per l’ambiente acquatico.  Nella nostra inchiesta sui PFAS non abbiamo trovato tracce di queste sostanze molto preoccupanti e lo sbiancamento con cloro è stato ormai sostituito con l’ossigeno, più ecologico.

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Carta igienica biodegradabile

Tutta la carta igienica è biodegradabile, non c’è differenza tra una che si autodichiara biodegradabile e una che invece non riporta alcuna indicazione specifica; prima di tutto perché il claim “biodegradabile” di per se non ha senso, come spesso ci troviamo a ricordare, tutto si degrada prima o poi, la differenza è se si degrada velocemente e completamente come ad esempio il compost oppure persiste a lungo nell’ambiente e solo in parte, come ad esempio il problema delle microplastiche.

In secondo luogo, perché la carta igienica è fatta appunto di carta, un materiale che si degrada in fretta e senza lasciare residui ed è appositamente studiata per sciogliersi negli scarichi, per evitare di ostruirli. Nonostante la carta igienica si degradi nell’ambiente, non dovrebbe essere abbandonata nei boschi o nei prati per questioni igieniche.

La presenza di decorazioni colorate, profumazioni e lozioni, in generale riduce la degradabilità della carta perché introduce sostanze chimiche aggiuntive.

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Carta igienica di bambù

Il bambù è una fibra che può essere utilizzata per la produzione di carta, in generale e quindi anche per quella igienica. La motivazione principale che spinge all’acquisto di carta igienica in bambù è la sua sostenibilità, è spesso proposta come alternative ecologica alla carta tradizionale.

Questa pianta, infatti, cresce spontaneamente e facilmente, necessita di poca acqua e pochi trattamenti chimici, per cui, in genere, è vero che ha un ridotto impatto nella fase di coltivazione rispetto ad altri tipi di piante ad alto fusto, se consideriamo la carta vergine proveniente da foreste non certificate. Ma l’utilizzo di carta riciclata certificata Ecolabel rimane comunque la scelta più sostenibile.

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Carta igienica per camper

Per il bagno del camper è meglio usare una carta igienica sottile, come quelle a 2 veli e non goffrate, perché, essendo meno spesse e compatte, si degradano più velocemente nel serbatoio, grazie anche al liquido per il wc chimico che discioglie sia i rifiuti solidi sia la carta igienica. 

In generale, però, la scelta migliore è non buttare la carta igienica, indipendentemente dal numero di veli o dalla goffratura, nel wc chimico del camper, si riempie inutilmente il serbatoio, rendendo necessario svuotarlo con maggiore frequenza e si rischia di intasare lo scarico.

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Carta igienica interfogliata

La carta igienica interfogliata non riguarda il materiale con cui è fatta la carta o le caratteristiche, come i veli, ma riguarda la suddivisione in fogli, per cui non si presenta in rotolo ma in confezioni tali che si possa estrarre un solo foglio alla volta.

È utilizzata spesso nei bagni pubblici, negli esercizi commerciali e negli uffici perché è facile da usare, non serve strappare e per ridurre gli sprechi, per evitare di usarne più del necessario. Può essere utilizzata anche a casa, ma ovviamente non col portarotolo tradizionale.

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Carta igienica 5 veli

Il numero di veli della carta igienica indica quanti strati di carta compongono ogni foglio del rotolo. Si trovano in commercio rotoli con 2, 3, 4 o 5 veli. I più comuni sono quelli a 2 veli, un buon compromesso tra spessore e resistenza, seguiti da quelli a 3 veli più morbidi e spessi, ma in generale più cari.

Secondo i test di Altroconsumo, non c’è correlazione tra un numero maggiore di veli e una migliore qualità dei prodotti e nemmeno significa un maggior spessore, ci sono carte a 4 veli meno spesse di altre a 2 veli, dipende infatti non solo dal numero di veli, ma anche dal tipo di carta e dalla lavorazione, oltre che dalla sensazione personale. L’utilizzo di 4 o 5 veli aumenta lo spessore della carta, cioè viene utilizzata una maggiore quantità di materiale per ogni strappo, sono poco diffuse e in genere più costose, l’aumento dei veli per essere sostenibile dovrebbe portare ad una riduzione del numero di strappi utilizzati.

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Carta igienica riutilizzabile

La carta igienica riutilizzabile è un'alternativa ecologica alla carta igienica usa e getta, si tratta in genere di piccole pezze di tessuto, spesso in cotone, che dopo l’uso, possono essere lavati e riutilizzati.

In genere siamo favorevoli alle alternative riutilizzabili rispetto a quelle usa e getta perché, allungando il tempo di vita dei prodotti, riducono la produzione di rifiuti ed, in genere, sono anche più vantaggiose economicamente: da anni spingiamo per le coppette in silicone al posto degli assorbenti interni o delle mutande lavabili al posto degli esterni, per i panni in microfibra al posto della carta da cucina. Di contro la carta igienica riutilizzabile è sicuramente meno comoda da usare, serve un cesto o un sacchetto dove tenerla e poi è necessario lavarla. Per non annullare il vantaggio ambientale di questi prodotti, bisogna a basse temperature, a pieno carico, dosando correttamente i detersivi, preferendo i prodotti a basso impatto e senza asciugatrice.

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Durata e lunghezza di un rotolo di carta igienica

I rotoli non sono tutti uguali, non solo per la morbidezza e la resistenza, ma soprattutto per la durata e la lunghezza. Per scegliere la carta igienica occorre tenere in considerazione non solo il numero di rotoli nella confezione, ma anche la loro lunghezza, ma, purtroppo, né il numero di strappi né la lunghezza sono informazioni obbligatorie, anche se alcuni produttori le riportano, non sono sempre disponibili.

Come indice di confronto si può anche utilizzare il diametro del rotolo di carta igienica che ci da l’idea di quanta effettivamente ce ne sia arrotolata intorno al tubo e al tatto provare a comprimerla: dovrà risultare morbida ma non troppo soffice, la mano non deve sprofondare altrimenti significa che ci sono pochi strati o che sono poco spessi o che tra loro c’è tanto spazio vuoto.

La durata dipende principalmente dalle abitudini di utilizzo, sembra banale ma l’uso eccessivo è il principale nemico dei consumi di carta igienica e dell’ambiente, diversi studi soprattutto americani sottolineano come il bidet sia la soluzione più ecologica rispetto alla carta igienica, ancor peggio se si utilizza quella umidificata. Sicuramente noi in italia usiamo meno carta, proprio per la presenza del bidet, ma l’errore più comune è arrotolare la carta igienica intorno alla mano, meglio contare gli strappi che si utilizzano, secondo il nostro test uno strappo misura in media 12 cm, con 4 strappi abbiamo già quasi mezzo metro di carta igienica.

La lunghezza di un rotolo dipende dal numero di strappi e dalle dimensioni di ogni strappo, entrambi parametri che verifichiamo nel nostro test. Mentre non c’è grande differenza sulla lunghezza di ogni singolo strappo (si va da 10 a 14 cm, in media 12 cm a strappo), il numero di strappi è molto diverso, si va da meno di 200 a più di 600. I maxirotoli, pur non essendoci una definizione univoca, sono pensati per durare più a lungo e contengono in genere più di 500 strappi.

tabella caratteristiche tecniche carta igienica

Una buona etichetta dovrebbe riportare il numero di strappi e la lunghezza o del singolo strappo o totale, come in questo caso. L’asterisco riguarda la tolleranza, per questo tipo di misurazioni, è previsto un errore di più o meno 5% e dalle nostre misurazioni quando i produttori dichiarano il numero di strappi l’informazione è corretta, quando abbiamo trovato variazioni sono state in positivo, nel senso che ci sono più strappi o è più lungo del dichiarato.

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Quanto costa la carta igienica

Per un rotolo di carta igienica si può spendere da meno di 40 centesimi a più di 1 euro, cioè più del doppio per rotolo, la differenza dipende, oltre che dalla marca, anche dal punto vendita e dalla dimensione della confezione. Ma come risparmiare? In generale i prodotti private label sono tra i più economici oppure, se non avete problemi di spazio potete acquistare maxirotoli e confezioni grandi, che, in proporzione, hanno un prezzo più basso per rotolo.

In media secondo le abitudini di consumo degli ACmakers, si acquistano 9 rotoli al mese a famiglia, cioè più di 100 rotoli ogni anno, che corrisponde in media ad una spesa media di circa 75€ a famiglia, ma c’è molta differenza: con il prodotto più economico del test si spende poco più di 20€, col più costoso quasi 120€, una differenza di quasi 100€/anno. anche se confrontare il costo a rotolo non è il metodo migliore per risparmiare, molto meglio controllare il costo per strappo (secondo le nostre analisi il numero di strappi dichiarati in etichetta quando è presente, è corretto): secondo il nostro test per 100 strappi si arriva a spendere anche 6 volte tanto perché il rotolo è più costoso e il numero di strappi inferiore.

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Come si produce la carta igienica

La carta igienica è ottenuta dalla polpa di cellulosa, cioè fibre di legno sminuzzate e mescolate con molta acqua. L’impasto che si forma viene steso per formare dei grandi fogli sottili, viene pressato e poi fatto essiccare ad alta temperatura per far uscire l’acqua e formare un grande rotolone.

A seconda del numero di veli si sovrappongono i diversi strati ed eventualmente si aggiungono le decorazioni in rilievo, dette goffratura, si arrotolano intorno al tubo di cartone centrale e si tagliano delle dimensioni, larghezza e lunghezza, desiderate e vengono impacchettati nelle diverse confezioni.

In alternativa alle fibre di legno si possono usare anche fibre di carta riciclata o di bambù per creare la polpa iniziale o anche una miscela di diverse fibre, tra cui anche il cotone.

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Come riciclare i rotoli di carta igienica

Il rotolo interno della carta igienica si ricicla facilmente, si raccoglie nella differenziata con carta e cartone, non nell’umido né nell’indifferenziata, ma soprattutto non va buttato nel wc perché ostruisce gli scarichi. Può anche essere riutilizzato per fare lavoretti, si può colorare, dipingere, incollare e ritagliare facilmente dando vita a segnaposti, portapenne, pupazzetti, decorazioni natalizie e pasquali.

Per limitare la produzione di rifiuti anche se riciclabili è meglio comprare maxirotoli, anche se non esiste una definizione univoca, significa che ci sono più strappi di carta attaccata al rotolo interno e quindi dura più a lungo e meno tubi saremo costretti a buttare. Alcuni produttori hanno cercato di produrre carta igienica senza il rotolo interno, proprio per ridurre l’impatto sull’ambiente.

Le confezioni esterne della carta igienica invece sono generalmente in plastica, tradizionale o riciclata e vanno nella raccolta differenziata della plastica, tranne quelle in plastica compostabile che si raccolgono con l’umido se riportano il logo OK compost.

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