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Shampoo: come scegliere quello giusto

05 agosto 2022
shampoo

In vendita ce ne sono di tutti i tipi per forma (liquidi e solidi), colore, profumo..Spesso si presentano con slogan allettanti, ma non veritieri. Ecco come scegliere il prodotto più adatto senza cadere in trappole pubblicitarie, e a quali ingredienti fare attenzione.

Rendere i capelli luminosi e corposi, riparare quelli danneggiati, mantenere il colore della tinta o proteggere dal sole. Allo shampoo ormai non si chiede più solo di lavare i capelli. Per questo motivo le opzioni a disposizione sono moltissime. Alcune indicazioni in etichetta sono utili e sensate, mentre altre sono promesse non realizzabili. Ti aiutiamo a capire a cosa prestare veramente attenzione.

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La lista degli ingredienti può aiutarti

Non fidarti delle pubblicità, dei disegni e dei nomi accattivanti. Molto spesso degli ingredienti “strillati” in televisione o sui giornali quasi non c’è traccia (oppure sono presenti in quantità irrilevanti) e comunque a loro presenza non può cambiare drasticamente le funzioni principali dello shampoo, che ricordiamo che sono il lavaggio e la “cura” intesa come protezione da detersioni aggressive attraverso ingredienti condizionanti. Alcuni prodotti poi promettono dei veri e propri effetti miracolosi o irrealizzabili, come ad esempio quelli relativi alla ricrescita o riparazione dei capelli: i capelli, infatti, non possono né ricrescere usando uno shampoo perché il processo di crescita è regolato da fini processi genetici non ancora del tutto chiariti per altro, né essere “riparati” da uno shampoo in quanto “morti” e quindi non possono essere ricostituiti, nutriti o ringiovaniti.

Ma come si fa a non cadere nelle trappole pubblicitarie? Semplice: da una parte tenendo sempre a mente quello che un shampoo può realisticamente fare ai nostri capelli; dall’altra leggendo l’etichetta che per legge riporta l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente di presenza, tenendo a mente che gli ingredienti principali, che compongono anche più del 90% del prodotto, sono nelle prime posizioni e che tra questi c’è l’acqua che ricopra la quota più grande.

Com'è fatto uno shampoo

Uno shampoo è composto principalmente da acqua tensioattivi, cioè sostanze lavanti che possono essere di varie tipologia a seconda della loro forza lavante e che in genere vengono utilizzati in mix in modo tale da formulare in maniera ottimale il complesso detergente (i più usati sono i solfati, come il sodium laureth sulfate, e le betaine).

A questi si aggiungono piccole percentuali di altri ingredienti:

  • agenti condizionanti (quaternari e poliquaternari, siliconi, glicerina, proteine idrolizzate, oli) che proteggono i capelli durante il lavaggio e li rendono più pettinabili, morbidi e gestibili;
  • agenti shiumogeni, che concorrono alla creazione di più schiuma molto amata dai consumatori anche se questa non è segno esclusivo di capacità lavante, nel senso che anche shampoo che fanno poca schiuma lavano bene;
  • viscosizzanti (solitamente il sodium chloride) per dare una consistenza cremosa;
  • correttore di pH (il più comune è l’acido citrico) perché i capelli hanno un pH intorno basso, di conseguenza è bene che lo shampoo non abbia un pH superiore a 5.5;
  • profumo per rendere il prodotto più piacevole da utilizzare e con un buon odore lasciato sui capelli;
  • conservanti come il sodium benzoate, il methylisothiazolinone e il methylcholoisothiaozlinone) per mantenere lo shampoo in buono stato nel tempo.
Come usare lo shampoo

Fai attenzione al dosaggio: bagna bene i capelli, metti poco shampoo nel palmo della mano e diluiscilo con un po’ di acqua. Usarne troppo non migliora l'efficacia, ma inquina e spreca.

Quando non riesci più a fare uscire la rimanenza di shampoo dal flacone, aggiungi un po' di acqua e agita la bottiglietta per usare quanto recuperato. Ricordati di usarlo subito perché potrebbe deteriorarsi.

Non esiste nessuna norma specifica che imponga la biodegradabilità dello shampoo (mentre per tutti i detersivi la biodegradabilità deve essere superiore al 90 per cento), l'unico marchio affidabile che limita l'impatto ambientale è la certificazione europea Ecolabel, ma purtroppo in Italia è ancora poco utilizzato nei cosmetici.

Shampoo sì, ma di che tipo?

In commercio esistono tantissimi tipi diversi tipi di shampoo ma, come abbiamo detto, uno shampoo deve principalmente lavare (di piò o di meno, a seconda delle esigenze) e fornire un minimo di condizionamento di più o di meno a seconda della tipologia di capelli) per rendere la chioma più morbida e pettinabile.

Questi sono i due aspetti, potenza lavante e quantità di ingredienti condizionanti, su cui si possono osservare delle differenze tra i vari shampoo in commercio. A ciò fanno eccezione solo lo shampoo antiforfora che contiene specifici ingredienti e i cosiddetti “shampoo e balsamo”.

Tenendo a mente quanto sopra, vediamo più nello specifico le principali tipologie:

  • per uso frequente: in teoria questi prodotti non dovrebbero essere molto lavanti e quindi non troppo aggressivi sul cuoio capelluto, proprio perché sono finalizzati ad utilizzo frequente;
  • per capelli colorati: questi prodottidovrebbero proteggere il colore e per farlo utilizzano tensioattivi meno aggressivi, hanno coloranti e filtri solari. Questi shampoo non hanno effetti particolari, sono solo più delicati nel lavaggio, inquinano parecchio e costano di più;
  • antiforfora: oltre ai tensioattivi, contengono specifici ingredienti per contrastare la forfora e prevenirne la formazione;
  • per bambini: per ridurre il rischio di irritazione agli occhi utilizzano tensioattivi meno schiumogeni e più delicati. Bisogna comunque fare attenzione e nel caso lo shampoo venga a contatto con occhi e naso risciacquare subito. I neonati non hanno bisogno dello shampoo, basta l'acqua;
  • shampoo e balsamo: per ottenere l'effetto “balsamo” si aggiungono siliconi ed emollienti. La resa però è bassa e in genere i capelli si appesantiscono: meglio acquistare due prodotti diversi;
  • per capelli secchi: utilizzano tensioattivi meno aggressivi e una quantità rilevante di ingredienti condizionanti come olii di origine naturale e non, siliconi o proteine idrolizzate (hydrolyzed wheat protein).
  • anticaduta: per "contribuire" e "favorire" la crescita e il benessere dei capelli. È un mercato fiorente che non conoosce crisi. Ma quali ingredienti contengono e qual è l’efficacia dimostrata? Soprilo con il nostro speciale sui prodotti anticaduta.
Quali ingredienti evitare e in quali casi

Essendo lo shampoo un prodotto a risciacquo che quindi sta in contatto con la nostra cute per molto poco e tutto viene sciacquato via, le criticità legate al suo utilizzo sono minime quando si è in presenza di ingredienti sconsigliati a differenza, invece, nel caso di prodotti destinati a rimanere in contatto con la pelle (come le creme corpo, ad esempio). Ad ogni modo, per tuttinon consigliamo in generale prodotti contenenti il butylphenyl methylpropional, una fragranza non ritenuta totalmente sicura dal comitato scientifico europeo in tutti i prodotti cosmetici, a risciacquo e non, perché il suo potenziale genotossico non può essere escluso. Quindi consigliamo solo alle persone allergiche di prestare attenzione alle fragranze allergeniche (come il limonene, geraniol, citronellol...) molto diffuse in tutti i cosmetici. Sempre per i soggetti allergici, attenzione anche ai conservanti methylisothiazolinone e methylchloroisothiazolinone perché possono sensibilizzare la pelle. Queste sostanze, insieme ad altre, hanno anche un impatto negativo sull’ambiente per cui sarebbe meglio evitarle se possibile, soprattutto perché non fondamentali per la funzione del prodotto e perché sono facilmente sostituibili con altre meno impattanti.

Naturale non significa più sicuro

Ormai gli slogan dei prodotti improntati alla natura si sprecano e le pubblicità degli shampoo non fanno eccezioni.

Dall'elenco degli ingredienti, però, è possibile verificare la presenza di estratti naturali, indicati con il nome botanico in latino. Ad esempio, il germe di grano è Triticum vulgaris, la mela è Pyrus malus. Se presenti, molto spesso, questi nomi sono riportati alla fine dell'elenco: il che vuol dire che sono presenti in concentrazioni minime. In compenso profumi e coloranti hanno quantità molto alte proprio per rievocare quell’ingrediente naturale (mela o cocco che sia) nella nostra mente.

Naturale non significa più sicuro (anche gli olii essenziali contengono allergeni) né più efficace: non sono certo la mela verde o il miele a lavare i capelli.