Shampoo antiforfora: come funzionano e cosa evitare

Questi prodotti si differenziano dai comuni shampoo per la presenza nella loro composizione di principi attivi specifici che agiscono sulla forfora, condizione abbastanza diffusa, soprattutto tra le persone con un’età compresa tra i 18 e i 40 anni. Vediamo quali sono gli ingredienti efficaci più utilizzati e quali evitare, soprattutto per l’ambiente.
Cos’è la forfora
Il cuoio capelluto, come la pelle, segue un ciclo di rinnovamento cellulare che, in questo caso, dura tra 20 e 30 giorni. La desquamazione può avvenire naturalmente, oppure subire accelerazioni che portano alla formazione della forfora, con innumerevoli scagliette più o meno diffuse e visibili. Si tratta di un fenomeno piuttosto diffuso, spiacevole per la maggior parte delle persone che lo vivono, ma la sua origine è spesso difficile da spiegare.
Perché si forma la forfora
Le cause alla base della formazione della forfora possono essere molteplici: funghi sulla cute, abitudini sbagliate nella cura dei capelli e del cuoio capelluto, secchezza, sbalzi di temperatura fra ambienti caldi e freddi, stress... e chi ne soffre può sentirsi a disagio.
Come accennato, la forfora può anche essere collegata a un fungo chiamato Malassezia furfur (in passato denominato Pityrosporum ovale). Sebbene questo fungo viva sul cuoio capelluto della maggior parte degli adulti senza causare problemi, a volte prolifera di più accelerando il rinnovamento cellulare e provocando così la comparsa della forfora. Non si sa quale sia la causa della crescita eccessiva di questo microrganismo.
Shampoo antiforfora: gli ingredienti efficaci
Come i classici shampoo e gli shampoo solidi, anche quelli antiforfora contengono agenti lavanti per permettere la rimozione dello sporco e agenti condizionanti per rendere i capelli più morbidi e pettinabili. Oltre a queste sostanze, si contraddistinguono per la presenza di ingredienti specifici che combattono la forfora. Infatti, contrastare il problema in condizioni “normali” è spesso abbastanza semplice: gli shampoo antiforfora se usati con costanza danno risultati visibili, in un tempo che va tra le due settimane e il mese, come confermato da un nostro vecchio test comparativo che ha valutato la qualità e l’efficacia dei principali shampoo antiforfora presenti al tempo sul mercato.
Molti principi attivi testati all’epoca sono tutt’ora in uso nei prodotti antiforfora in commercio, uno invece (il più diffuso in passato) è stato recentemente vietato in quanto ritenuto cancerogeno, mutageno e tossico per la riproduzione (CMR): si tratta dello zinc pyrithione che da marzo 2022 non è più presente negli shampoo antiforfora e in nessun altro cosmetico.
Tra i principi attivi usati troviamo:
Piroctone olamine (octopirox): è un agente antifungino e viene spesso usato in combinazione con altri ingredienti. Viene usato in caso di dermatite seborroica (che può portare alla formazione di forfora) e ha anche funzione di conservante.
Salycilic acid: si tratta di un ingrediente esfoliante che aiuta a rimuovere le scaglie di forfora anche se a volte può irritare e infiammare la cute. Per legge è ammesso anche come conservante. Se è contenuto nei cosmetici, è necessario che le etichette espongano il divieto di utilizzo per i bambini sotto i tre anni. Molti prodotti specificatamente antiforfora lo contengono, mentre nei normali shampoo è usato in piccole dosi come conservante. Ultimamente sono state evidenziate delle criticità riguardo al suo profilo di sicurezza (potenziale interferente endocrino), motivo per cui verrà presto analizzato approfonditamente dal comitato scientifico europeo per la sicurezza dei consumatori (SCCS). Ad ogni modo, se la sua presenza è in un prodotto a risciacquo il rischio potenziale sarebbe minimo per gli utilizzatori, ma ci sarebbero comunque ripercussioni nell’ambiente. Attendiamo i risultati di questa analisi da parte degli esperti dell’SCCS.
Selenium sulfide: è un principio con proprietà antifungine e aiuta a rallentare il processo di ricambio di cellule della cute (una delle cause della forfora). Come il salycilic acid ha un effetto cheratolitico, ovvero è in grado di “sciogliere” la cheratina delle cellule morte e quindi di prevenire la formazione di scaglie visibili. La sua presenza è permessa per legge solo negli shampoo antiforfora e un avvertimento circa la sua presenza deve essere indicato chiaramente in etichetta perché può essere irritante per gli occhi o per la pelle danneggiata.
Ingredienti da evitare se possibile
Dal punto di vista dell’impatto sulla salute, tutti i prodotti a risciacquo sono generalmente poco problematici perché il tempo di contatto del prodotto con la cute è minimo dato che viene sciacquato via dopo poco. Ovviamente, salvo in casi di accertate allergie ad ingredienti specifici. Tutto quello che viene risciacquato ha, quindi, un impatto ambientale più rilevante, per questo sarebbe bene evitare alcuni gruppi di sostanze che elenchiamo qui di seguito, soprattutto perché disponibili delle alternative meno impattanti:
- conservanti e antiossidanti (methylchloroisothiazolinone, methylisothiazolinone, bht);
- fragranze allergeniche (limonene, geraniol);
- ammine (MEA, DEA, TEA) e composti con EDTA;
- alcuni tensioattivi scarsamente biodegradabili (sodium laureth sulfate, sodium pareth sulfate, sodium trideceth sulfate);
- sostanze che rilasciano microplastiche certe o sospette secondo la lista della Plastic Soup foundation (copolymer, peg, ppg, dimethicone).
Un altro aiuto per l’ambiente: attenzione a come ci laviamo i capelli
Oltre ad evitare, se possibile, ingredienti poco amici dell’ambiente, è molto importante il come ci laviamo i capelli. Conta adottare comportamenti virtuosi come:
- usare una piccola quantità di shampoo e ridurre la frequenza dei lavaggi. Non ne siamo consapevoli, ma usiamo in media più del doppio dello shampoo che usano i parrucchieri come ha dimostrato anche la prova d’uso di un nostro recente test sugli shampoo;
- chiudere il rubinetto della doccia mentre ci insaponiamo o facciamo lo shampoo. L’acqua diventa fredda? Si può installare un sistema a interruzione rapida che blocca l’erogazione senza perdere la regolazione della temperatura. Questo semplice accorgimento fa risparmiare ben 10 litri di acqua.
Leggi il nostro approfondimento sulla caduta dei capelli nelle donne e su come riconoscere e trattare l'alopecia areata.
Domande frequenti
Rispondiamo alle domande più comuni sulla forfora
Come abbiamo già detto, uno shampoo antiforfora è spesso sufficiente per tenere sotto controllo il problema.
Se la forfora non cenna a diminuire e il problema è lontano dall’essere sotto controllo e se dovesse addirittura aumentare, sarebbe il caso di consultare un dermatologo, perché potrebbe essere necessario l’uso di prodotti diversi dal semplice shampoo antiforfora che, ricordiamo, è un prodotto cosmetico. Quindi nei casi più difficili, potrebbero venire prescritti prodotti con attivi farmacologici (ad esempio, ciclopirox olamine, ketokonazolo, dermocorticoidi).
La forfora è un disturbo comune che riguarda un gran numero di persone. Le cause non sono chiare e definitive. Tra i fattori potenziali presi in considerazione figurano gli ormoni, cambiamenti di temperatura, stress. Quello che accumuna spesso chi soffre di forfora è la presenza di un microrganismo (Malassezia furfur) che è comunemente presente sul cuoio capelluto che prolifera oltremodo causando un veloce turnover delle cellule morte presenti sulla cute.
Le cause della comparsa della forfora non sono chiaramente note, per cui non è possibile dare delle indicazioni su come eliminarla totalmente in maniera “naturale”. Quello che si sa è che l’utilizzo di semplici prodotti cosmetici come gli shampoo antiforfora risulta efficace nell’eliminare e prevenire la formazione della forfora.
Sebbene la forfora possa essere presente anche in caso di capelli secchi, è più frequente in caso di capelli grassi. Gli shampoo antiforfora sono dei comuni shampoo (lavano, trattano e profumano i capelli) con la presenza di ingredienti attivi in grado di contrastare la forfora. In caso di forfora e capelli grassi si può optare per prodotti con formulazioni idonee al tipo di capello, ovvero con pochi ingredienti condizionanti. Inoltre l’utilizzo del balsamo si può evitare nel caso di capelli grassi.