Capelli secchi: un vero shampoo idratante non esiste
Molti brand di shampoo si fregiano di essere idratanti e di nutrire i capelli secchi e con tendenza al crespo. Ma è davvero così? No, perché sono dei prodotti detergenti il cui scopo è lavare e il capello non è la cute…è “morto” per cui non può essere nutrito o riparato.
- di
- Alessandra Maggioni

Capelli perfetti, luminosi, idratati, dalla consistenza setosa. Come in una di quelle pubblicità dove ci sono testimonial bellissime e con una chioma perfetta. Ma esiste davvero uno shampoo che possa far ottenere capelli da sogno? Abbiamo analizzato gli ingredienti di un nuovo prodotto lanciato sul mercato che si fregia di idratare il capello in profondità. Ecco le nostre considerazioni.
Idratare e nutrire il capello
I capelli che appaiono secchi hanno in genere un danno strutturale della cuticola (lo strato più esterno del capello) che si "apre" e della corteccia (la parte interna) che diventa porosa, il che non permette loro di trattenere sufficiente acqua all’interno del capello.
Moltissimi shampoo di qualunque marca vantano proprietà idratanti, quando in realtà, almeno nel vero senso della parola, non lo sono: i prodotti, infatti, sono detergenti, devono lavare ed essere sciacquati via e il capello non è la cute.
Riferirsi agli effetti sul capello con il termine “idratante” è quindi improprio: il termine, tuttavia, è molto usato dai brand di shampoo. Perchè? Quando si parla di “idratare il capello” o addirittura nutrirlo (termine ancora più improprio) si intende il “non effetto“ opposto: ovvero non lavare e non sgrassare troppo il capello, garantire una detersione delicata con il gusto mix di tensioattivi (che sono i detergenti) e bilanciare ulteriormente questa efficacia lavante con ingredienti condizionanti.
Gli ingredienti condizionanti
Gli ingredienti condizionanti come, ad esempio, quaternari e poliquaternari, siliconi, glicerina, oli, grassi e altre sostanze, proteggono i capelli durante il lavaggio e, rimanendo in parte a loro “legati” anche dopo il risciacquo, li rendono più pettinabili, morbidi e gestibili: in pratica ne migliorano l’aspetto, ma ciò non va confuso con il concetto di "idratazione" o "nutrimento". Quindi è proprio grazie a questi ingredienti che, per fare un esempio, nello shampoo Pantene "Idratati e Lucenti", molto pubblicizzato in questo momento, sono stearyl alcohol, cetyl alcohol, polyquaternium-6, guar hydroxypropyltrimonium cholirde, trihydroxystearin, si dovrebbero ottenere dei capelli più morbidi e meno secchi al tatto. Ciò nonostante, questo prodotto nei claim associa la sua efficacia vantando la presenza di "speciali" sostanze quali la provitamina B5, estratto di baobab e biotina (rispettivamente indicati nella lista degli ingredienti come panthenol, adansoania digitata seed oil , biotin) che però sono alla fine della lista degli ingredienti (gli ingredienti sono espressi in ordine di decrescente in funzione della loro concentrazione fino all’1%, dall’1% in poi possono essere messi a caso), ovvero presenti in quantità non rilevanti. Inoltre, il capello non può “assumere” vitamine e altri attivi, essendo composto da fibre morte.
Questo è un trucchetto del marketing molto usato nei prodotti cosmetici: vengono vantate sostanze (vitamine, estratti vegetali, proteine) presenti in minime quantità nelle formulazioni e che magari per il tipo di prodotto non hanno nemmeno alcun senso (come le vitamine negli shampoo) ma che nelle menti di chi acquista sono associate a maggiore efficacia, naturalità o qualità del prodotto in generale.
Scegli lo shampoo più adatto alle tue esigenze
Chiarite queste premesse, è bene sottolineare però che gli shampoo non sono tutti uguali. Tralasciando le tipologie di profumazioni disponibili e il tipo di forma dello shampooo (fluido, solido, cremoso, simil-oleosa), le differenze sostanziali tra i prodotti (per capelli normali, grassi, secchi, crespi..) si basano proprio sulle due caratteristiche di cui abbiamo parlato sopra: il grado di “forza lavante” e la tipologia e quantità di ingredienti condizionanti sono le due proprietà che vengono bilanciate in modo diverso a seconda del prodotto che si vuole ottenere.
Per saperne di più puoi guardare la nostra guida all’acquisto per poi poter scegliere al meglio lo shampoo che fa per te.
E se, in alternativa, vuoi provare uno shampoo solido per tua curiosità o per praticità, trovi tutte le informazioni nel nostro speciale.
Shampoo per capelli ricci
I capelli possono essere classificati in varie modalità: le più diffuse, anche in relazione ai prodotti offerti dal mercato, sono in funzione della forma (lisci, mossi, ricci) e delle condizioni (secchi, danneggiati, grassi, “normali”). I capelli ricci sono tendenzialmente più secchi di quelli lisci e sono più difficili da pettinare. All’intero di questa categoria esistono altre classificazioni che meglio definiscono la tipologia specifica di riccio.Gli shampoo per capelli ricci, in genere, hanno caratteristiche simili o proprio sovrapponibili a quelli per capelli secchi: garantiscono un lavaggio delicato con un mix di tensioattivi non aggressivi e un buon condizionamento grazie alla consistente presenza di ingredienti “ammorbidenti” atti allo scopo.
L’importanza del balsamo
Dopo lo shampoo, soprattutto se si hanno dei capelli secchi e/o ricci, è bene usare un balsamo per capelli che altro non è che un “concentrato” di ingredienti condizionanti che, meglio di quello che potrebbero fare in uno shampoo, agiscono sulle cuticole del capello danneggiato depositandovisi sulla superfice e migliorando l’apparenza, la morbidezza e la pettinabilità dei capelli. Così come per gli shampoo, esistono diverse tipologie di balsami più o meno “condizionanti”. Ad esempio, su un capello liscio e fine meglio optare per balsami più leggeri per evitare di appesantire la chioma mentre su capelli particolarmente bisognosi di cura (secchi, danneggiati, opachi) formulazioni ricche di sostanze condizionanti, anche sotto forma di maschere, sono preferibili.Cosa rovina i capelli
I capelli possono essere danneggiati da diverse fonti:- I trattamenti chimici come le tinte, la permanente o la lisciatura.
- I trattamenti ad alte temperature (phon, piastra).
- Azioni meccaniche svolte in maniera troppo energiche come il lavaggio e lo spazzolamento.
- Condizioni ambientali come l’esposizione ai raggi UV.
Tra questi, i trattamenti chimici come le tinte coloranti sono quelli che rovinano maggiormente il capello perché intervengo direttamente nella sua struttura interna denaturandola.
Diverso è il discorso sull’henné: con le tinte avviene una reazione chimica all’interno del capello la cui cuticola viene totalmente aperta per ottenere una modifica del colore, mentre nel caso dell’henné il pigmento si incastra nel capello, il che dona a quest’ultimo una certa corposità.
I rimedi casalinghi per la cura dei capelli secchi
La cura dei capelli ha origini in là nel tempo e nonostante ormai il mercato offra più prodotti di quelli che si possano provare anche solo una volta (il settore dei prodotti per capelli è il più vasto al mondo tra i cosmetici), alcune pratiche “casalinghe” continuano ad essere usate. Tra queste c’è l’impacco con olio d’oliva o olio di cocco sui capelli prima del lavaggio oppure questi stessi ingredienti possono essere usati a fine lavaggio sui capelli umidi prima dell’asciugatura in piccole dosi, soprattutto sulle punte. Sono note altre “ricette per capelli” a base di uova e/o yogurt, in particolare quest’ultimo sembrerebbe avere una qualche efficacia sulla chiusura delle cuticole del capello.
Un altro ingrediente che si può usare per la cura "casalinga" dei capelli è l’acido citrico, che oltre ai molteplici usi domestici, può venire utilizzato anche nei prodotti cosmetici e, in questo caso, serve a correggere il pH o a legare la formula. L’acido citrico viene utilizzato anche per fare ultimo “risciacquo acido” dopo lo shampoo per lucidare, ammorbidire e districare i capelli chiudendo le cuticole.
La ricetta per creare in casa il risciacquo acido con l'acido citrico è molto semplice: aggiungi a 1 litro d’acqua un cucchiaio di soluzione al 20% (ovvero ottenuta mescolando 100 g di acido citrico in 500 ml di acqua), e usa il tutto per fare l'ultimo risciacquo prima di uscire dalla doccia.