Salviette umidificate di mille tipi: servono?

Secondo la pubblicità ce n’è una per ogni occasione. In realtà, servono solo nei casi in cui non c’è acqua a disposizione, perché possono contenere sostanze allergizzanti, conservanti, profumi che non vengono poi risciacquati. Per non parlare del peso su ambiente e portafogli.
A dar retta alla pubblicità le salviette umidificate sarebbero praticamente indispensabili, sempre: “a casa”, “in viaggio”, “per l’igiene quotidiana”, “per ogni cambio del pannolino”. Certo, in qualche occasione possono essere utili, ma senz’altro non sono necessarie quanto i produttori vorrebbero farci credere. Nel nostro speciale ti descriviamo quali sono gli ingredienti che spesso contengono e che è meglio evitare, i danni all’ambiente che questo ennesimo prodotto usa e getta provoca e la spesa superflua che può comportare.
Tanti usi e poca utilità
Ecco alcune valutazioni sulle principali “varianti” di salviette umidificate di cui il mercato ci invade.
Per bambini La profumazione è più delicata, con l’aggiunta di alcune sostanze emollienti (come camomilla o aloe), ma a dosi molto basse. Da usare se si è fuori casa e non si può lavare il bimbo con acqua.
Disinfettanti Possono essere utili in viaggio se ad esempio si ha bisogno di disinfettare una ferita, anche se non tutte sono indicate per questo scopo. Quelle per igienizzare le mani sono superflue.
Intime Contengono tensioattivi meno aggressivi e profumazioni delicate, ma queste salviette se usate regolarmente, possono alterare il pH fisiologico delle parti intime. Consigliato un uso solo occasionale.
Multiuso o rinfrescanti Sono a base di tensioattivi e con profumazioni piuttosto marcate. In effetti, la principale funzione sottolineata proprio dalla pubblicità, è di lasciare un buon profumo. Inutili.
Struccanti Contengono sostanze emollienti e tensioattivi delicati, ma per la pulizia del viso è meglio usare acqua e sapone o latte detergente per struccarsi: si spende molto meno.

Per bambini La profumazione è più delicata, con l’aggiunta di alcune sostanze emollienti (come camomilla o aloe), ma a dosi molto basse. Da usare se si è fuori casa e non si può lavare il bimbo con acqua.

Disinfettanti Possono essere utili in viaggio se ad esempio si ha bisogno di disinfettare una ferita, anche se non tutte sono indicate per questo scopo. Quelle per igienizzare le mani sono superflue.

Intime Contengono tensioattivi meno aggressivi e profumazioni delicate, ma queste salviette se usate regolarmente, possono alterare il pH fisiologico delle parti intime. Consigliato un uso solo occasionale.

Multiuso o rinfrescanti Sono a base di tensioattivi e con profumazioni piuttosto marcate. In effetti, la principale funzione sottolineata proprio dalla pubblicità, è di lasciare un buon profumo. Inutili.

Struccanti Contengono sostanze emollienti e tensioattivi delicati, ma per la pulizia del viso è meglio usare acqua e sapone o latte detergente per struccarsi: si spende molto meno.
Attenzione alla pelle e al portafoglio
Basta dare un’occhiata alla lista in etichetta per rendersi conto della quantità di sostanze chimiche contenute in questi prodotti. Si spazia dalle sostanze allergizzanti, ai conservanti, ai profumi: nessuno dei quali è un toccasana per la pelle. Il rischio di eventuali effetti collaterali è maggiore rispetto a quanto avviene con i prodotti che si sciacquano, come i saponi o i bagnoschiuma, perché il contatto con la pelle degli ingredienti contenuti nelle salviette è più prolungato.
Se capita di farne un uso occasionale, il costo è irrilevante, ma per chi è intenzionato a usarle spesso la spesa risulta elevata. Può essere il caso di una mamma che le usa per l’igiene del proprio bambino: durante i primi tre anni di vita, si possono spendere anche 450 euro.